S.O.S. di Marzio Giannoni: a rischio il finanziamento per le seggiovie
25.07.2014, Irpinianews
Impianti Laceno a rischio, il Comune intima sgombero Concessionario. Giannoni tiene una conferenza stampa ad Avellino.
Mentre la Regione Campania accelera per le procedure di spesa, a Bagnoli Irpino l’amministrazione comunale rallenta, o meglio si perde in meandri giuridici che potrebbero compromettere definitivamente, sempre se non è già avvenuto, il “famoso” finanziamento (circa 15milioni di euro) per l’ammodernamento della stazione sciistica Laceno.
Il grido di allarme è stato lanciato dai gestori della stazione sciistica, nella persona del titolare Marzio Giannoni, figlio di Franco, quell’uomo sconosciuto proveniente da Roma che circa 40 anni fa ebbe l’ intuizione di far crescere un polo turistico/sportivo sulle vette del Laceno ed investì con propri capitali in Irpinia.
Oggi la situazione è completamente precipitata. La querelle sulla concessione delle aree è tema da carte bollate. L’amministrazione contesta l’atto di concessione iniziato nel 1973 con scadenza naturale dopo 58 anni, che l’allora sindaco Meloro con una nota sindacale manifestò l’intendimento di non rinnovarlo alla scadenza (2002), ma nello stesso tempo e nel periodo successivo fino ai giorni nostri il Comune rilasciava autorizzazioni alla società Giannoni che procedeva a ristrutturazioni, migliorie e compartecipava anche a finanziamenti pubblici/privati. Gli attuali gestori sono ricorsi al Tar e poi al Consiglio di Stato rispetto alla nota sindacale.
“ Le suddette aree sono oggetto di concessione a favore della società, e, secondo il nostro convinto parere, il rapporto concessorio non è affatto terminato – spiega Marzio Giannoni – Dunque il Comune non ha titolo per chiederne la restituzione. Il contenzioso al quale la nota citata fa riferimento non si è ancora concluso, come d’altronde nella nota suddetta si riconosce; né sussiste, allo stato, alcuna sentenza che abbia deciso il merito della controversia. La sentenza del Tar Salerno si è pronunciata infatti soltanto su eccezioni di rito. Aggiungiamo che sulle aree indicate la nostra società svolge un’attività riconosciuta come servizio pubblico; pertanto essa non può essere interrotta”. Una querelle che si intreccia tra pratiche burocratiche e pendenze…ma nel frattempo questo muro contro muro partito dall’amministrazione comunale di Bagnoli nella persona del sindaco Filippo Nigro vanificherebbe tutti gli sforzi profusi negli ultimi anni da parte della Regione Campania e del suo presidente Stefano Caldoro di concedere il finanziamento.
Da mesi l’Amministrazione Comunale di Bagnoli Irpino sostiene che la Regione Campania è prossima alla emissione del decreto. Nigro, sindaco eletto un anno orsono già nell’ottobre 2013 annunciò in pompa magna l’arrivo del finanziamento. Ma dopo 8 mesi il procedimento non ha fatto passi in avanti, anzi si è fermi. Non sono bastate le continue comunicazioni inviate dalla Regione Campania a fare presto. L’ amministrazione nel frattempo ha pensato di fare ben altro: come aggirare il concessionario. La nota del 22 luglio a firma del sindaco Nigro e del responsabile del servizio Saverio Bello e indirizzata al Concessionario, rende il quadro più chiaro e dai sospetti si giunge a delle certezze. Si informa “che la Regione ha necessità di acquisire documentazione dimostrante la disponibilità delle aree interessate ai lavori”.
Inoltre si intima la Società Giannoni a lasciare l’area entro il termine di sette giorni. “Un avvio del procedimento ex legge 241/90 solitamente si concedono almeno dieci giorni all’interessato per sentire le eventuali osservazioni, – dice l’ avvocato Diego Altamura, legale della società – alla Giannoni vengono “concessi” ben sette giorni per liberare l’area. Tralasciando ogni commento voglio ricordare che in uno stato di diritto per liberare una proprietà privata esistono strumenti adeguati”. Infine come si può leggere nella lettera, rilasciata in copia durante la conferenza stampa “la mancata consegna delle aree dovessero comportare la perdita del finanziamento dell’intervento, verrà esercitata azione di rivalsa nei confronti dell’impresa”. Si ha la sensazione che l’amministrazione voglia trovare un capro espiatorio per la perdita del finanziamento, quando invece le colpe sono tutte da ricercare nella negligenza di una amministrazione che non è riuscita ad attivarsi per il bene di una comunità.
“La Società da me rappresentata – dice Marzio Giannoni – vuole mettere in atto tutte le procedure per evitare la perdita di questo importante finanziamento ed è disponibile a compiere tutti i passi necessari purchè ci si affidi a professionisti competenti conoscitori della materia. Nel caso in cui il finanziamento venga revocato, la colpa è da addebitare al beneficiario (il Comune di Bagnoli Irpino) e non certamente a chi con sacrificio e dedizione sta portando avanti da 40anni questa realtà che ci viene invidiata da tutto il sud Italia.”
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25.07.2014, IlCiriaco.it
Lago Laceno, «senza finanziamento addio al turismo invernale»
Schermaglie sull’altopiano del Lago Laceno per la gestione degli impianti di risalita. Il sindaco di Bagnoli Irpino Filippo Nigro ha diffidato l’azienda che dal 1973 gestisce gli impianti, la Ing. Marzio Giannoni dell’omonimo rappresentante legale, intimandogli di restituire le aree impegnate dagli impianti. La richiesta del Comune è arrivata lo scorso 22 Luglio ed ha una scadenza di 7 giorni.
La gestione degli impianti di risalita sull’altopiano del Laceno è stata già oggetto di contenzioso tra le parti. La convenzione di manutenzione era di 29 anni e rinnovabile per altri 29. Nel 2002 l’allora sindaco Meloro decise di non rinnovare la convenzione ma allo stesso tempo il Comune ha continuato negli anni, anche sotto la giunta Chieffo a deliberare per manutenzione e lavori, mentre contemporaneamente si è aperto un contenzioso tra le parti. « E’ una situazione della quale la società Giannoni sta discutendo dal 2008 con il Comune e non si è mai trovata una soluzione- afferma l’avv. Diego Altamura che difende gli interessi dell’azienda romana. La disponibilità delle aree è la condizione indispensabile per ottenere il finanziamento, ma non ci devono essere contenziosi. Se le condizioni sono queste il contenzioso è d’obbligo, ci chiediamo a questo punto se c’è la volontà di accedere al finanziamento da parte del Comune di Bagnoli Irpino. Se non arrivano questi soldi la vita tecnica degli impianti, costruiti dall’ ing. Giannoni che ha investito di tasca propria sull’altopiano del Laceno, avrà ancora pochi anni di vita tecnica dopodiché la struttura sarà costretta a chiudere con ingenti danni a tutta la comunità».
«Siamo disposti a qualsiasi accordo con il Comune di Bagnoli Irpino, abbiamo sempre mostrato la nostra disponibilità ma l’unica comunicazione che abbiamo ricevuto è stata questa diffida – ha commentato l’ing. Marzio Giannoni . Siamo aperti a tutte le soluzioni possibili affinché venga erogato il finanziamento e venga affidata la realizzazione e manutenzione dell’opera a soggetti esperti nel settore. Questa struttura è il fiore all’occhiello dell’Irpinia e di tutta la Campania in quanto l’unica in regione». La domanda a questo punto è lecita, che interesse ha il Comune di Bagnoli Irpino a togliere la gestione dell’impianto a chi lo ha gestito per 40 anni? «Il Comune con questa manovra ha l’unico obiettivo di addossare la colpa a noi di un mancato finanziamento approvato oramai nel 2010. Se ci diffidano, cosa che è nelle loro funzioni, saremmo costretti ad agire legalmente per vederci riconosciuto il lavoro di 40 anni. Ma questo implica anche un’azione legale che pregiudicherebbe l’eventuale finanziamento. L’unico responsabile di un eventuale mancato finanziamento è il Comune di Bagnoli Irpino che con questo atteggiamento vuole deresponsabilizzarsi ».