“Il grande Gatsby”di Francis Scott Fitzgerald
09.07.2014, Rubrica LibriAmo di Antonello Iuliano (da “Fuori dalla Rete” – Giugno 2014, Anno VIII, n.3)
Cari lettori di LibriAmo eccoci giunti ad un nuovo appuntamento con un classico da riporre in libreria. Stavolta vi presento un classico della letteratura americana, forse noto ai più per le versioni cinematografiche che hanno omaggiato questo romanzo, parlo de Il grande Gatsby di F.S.Fitzgerald. Devo premettere che questo breve romanzo, molto acclamato dal grande pubblico, non riscontra il mio favore di lettrice, in quanto sia per stile che per trama non è stato di mio gusto, ma potrebbe essere di vostro gradimento. Proverò lo stesso ad incuriosirvi.
Il grande Gatsby
Siamo nell’America degli anni ’20. Jay Gatsby è il simbolo del cosiddetto “sogno americano” destinato a fallire. Il motore della storia è il desiderio del protagonista di conquistare una sua vecchia fiamma: Daisy Buchanan.
Jay e Daisy si erano amati diversi anni addietro, ma lei era molto ricca mentre lui poverissimo; per questo Jay aveva deciso di partire per la Grande Guerra e di accumulare molto denaro per poterla un giorno sposare. Quando, però, fa ritorno in America scopre che Daisy ha sposato il ricchissimo Tom Buchanan.
Diventato a sua volta ricchissimo, Jay Gatsby vuole a tutti i costi riconquistare la sua amata Daisy con il denaro, perché sa che è l’unico valore in cui lei crede. Daisy e il marito Tom, che ha una relazione con una tale Myrtle Wilson, vivono a New York, a East Egg; Gatsby allora compra una villa lussuosissima a West Egg, al di là della baia, di fronte alla casa di Daisy e dà feste sontuosissime alle quali partecipano centinaia di persone che nemmeno conosce, sperando che Daisy se ne accorga e sia sedotta dalla sua immensa ricchezza.
Il vicino di casa di Gatsby, nonché cugino di Daisy, è Nick Carraway, il narratore della storia. Gatsby invita a casa sua proprio Nick Carraway per combinare un incontro con Daisy e così riesce ad incontrare la donna amata, proprio mentre il marito, Tom, incontra l’amante, Myrtle. Quest’ultima è sposata con un benzinaio di una zona poverissima di New York e punta sulla sua relazione con Tom per entrare a far parte dell’élite della società.
Alla successiva festa data da Gatsby, partecipano anche Daisy e Tom e la donna si riscopre innamorata di Gatsby. Verso la fine dell’estate in un allegra comitiva partono per una gita in città e qui Daisy dichiara davanti a tutti di amare Gatsby, poi i due fuggono insieme e lungo la strada, la donna che si trova alla guida, investe proprio Myrtle, l’amante del marito, uccidendola. Nel frattempo il marito di Myrtle scopre la relazione tra la moglie e Tom Buchanan e corre a scagliarsi su quest’ultimo, che per vendicarsi di essere stato abbandonato dalla moglie, gli dice che a investire Myrtle è stato Gatsby, con la sua automobile.
Il finale lo lascio scoprire al lettore. La morale della storia riflette un veritiero luogo comune: ci si rende conto di quanto il denaro non possa comprare tutto ciò che è importante per l’essere umano e di come la solitudine spesso sia più forte di tutto il resto; è sullo sfondo, ma è sempre presente. Gatsby, dipinto come un personaggio misterioso, fa tutto per amore, per il suo sogno d’amore interrotto, ma fallisce perché non è il denaro a potergli ridare la donna amata, non sono la spensieratezza e il lusso a poterlo rendere felice: questi sono soltanto “doni” effimeri dinanzi all’inesorabilità del destino.
Antonella Iuliano
“Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato.” (Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby)
“Sono un branco di schifosi”, gli gridai attraverso il prato. “Tu da solo vali più di tutti loro messi insieme”. Gatsby, il grande!