La Campania era ed è felix …
05.07.2014, Rubrica di Giovanni Nigro (da “Fuori dalla Rete” – Giugno 2014, Anno VIII, n.3)
C’è chi dice…
…che la Campania era ed è “felix” e cioè fertile, prosperosa, piena di risorse e di passione come la definivano gli antichi romani: inventori del vivere quotidiano e delle regole. Il problema è che col passare degli anni la grande speculazione, unita ai carrozzoni politici scelti nelle ville della criminalità organizzata hanno fatto di questa terra l’ultimo vagone di un treno che porta alla deriva italiana. I romani ci avevano visto giusto, perché in questa terra puoi trovare: montagne alte e piene di vita, il mare e poi puoi trovare le grandi citta che hanno fatto grande l’Italia.
Poi però il disinteresse all’attività politica, cosa buona e giusta solo in campagna elettorale per racimolare il voto dii tutti e di nessuno. Poi la bomba mediatica che porta il nome di: “Terra dei fuochi” di cui ne parlava tanto tempo fa anche Roberto Saviano, nell’ultimo capitolo di “Gomorra”, ma era uno che voleva solo far carriera e non poteva mai saperle queste cose veramente. Poi parla il pentito Carmine Schiavone e allora si mobilità tutto, ma fino ad allora il menefreghismo ha fatto riversare rifiuti dappertutto.
Questa regione è sempre stata martoriata e usata come, appunto, uno straccio vecchio che serve fino a quando fa il suo lavoro; cioè fino a quando è servita alla politica e all’imprenditoria del nord. Purtroppo oggi, dopo tanto tempo, di stabilizzare un turismo interno; tale turismo interno è quello del Laceno. Gli incontri ci sono stati ed hanno sempre fornito ad una popolazione, bagnolese e no, gli strumenti per accorrere ai ripari per rinnovare l’altopiano. Anche qui il menefreghismo di alcuni tali che vedevano il Laceno solo come un ristoro per anziani e un argomento da trattare solo in campagna elettorale. Poi il menefreghismo, sempre, dei giovani che non capiscono l’importanza di questi fondi e di questo progetto. Un progetto unico nel suo genere e, perché no, fattibile.
Questa è stata definita dall’Europa una area SOTTOUTILIZZATA che doveva portare la gente dal mare alla montagna di inverno e doveva rinfrescare gli animi d’estate. Tutto questo sembra, oggi, molto più che prima un menefreghismo, per superare i precedenti amministratori, per dire a tutti “io sono io e voi non siete un cazzo”. Ma questo sentimento porterà solo al disfacimento di una zona interna di una regione allo sbando.
Non si finisce mai di spiegare che è qui che si deve rilanciare il turismo irpino e non altrove; dove il pericolo più grande è la politica, vecchio stampo, collusa con qualche attività di sottobanco e riversata nell’illegalità. L’Europa non sta a guardare e non se ne frega degli svolgimenti non andati a buon fine, perché la politica europea è diversa da quella italiana: non si cambia idea da un giorno all’altro in Europa. Questa svolta ci deve essere e deve essere di vitale importanza per tutto il popolo bagnolese, la lotta per lo sviluppo, oppure la non lotta per rimanere su quel vagone della deriva italiana mescolato al menefreghismo di molti.
Se i fondi vanno via saranno destinati alle bonifiche delle terre del Fuoco, quelle terre che hanno bisogno di essere bonificate e che sono sporche e inquinate. La Campania “Felix” era un posto in cui andare a passare le vacanze, oppure dove vivere nell’ozio e nella calma più assoluta. Oggi il senso di ozio è sopraelevato e il sedere è finito sopra gli allori. Oggi nessuno più ha voglia di restare in queste terre, soprattutto i giovani che, a quanto pare, hanno rinfoderato le spade perché a combattere per la propria terra non è permesso, sempre se non conosci un politico che, purtroppo oggi farà del suo meglio per pensare a se. Combattere per non scappare via, oppure non combattere e restare incastrati negli anni 70-80, dove il meglio era qui?
Good night and good luck