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Storia di stress e spreco di soldi pubblici. #EsamediStato

04.07.2014, Articolo di Ernesto Di Mauro ’94 (da “Fuori dalla Rete” – Giugno 2014, Anno VIII, n.3)

Storie di glorie dell’ultimo minuto, salvataggi di persone a cui Pierino faceva un baffo, scene mute preventivate, professori come compagni di banco. In questo periodo se ne sentono a bizzeffe. Stiamo alla fine di giugno e i 95’ stanno già svolgendo le prove d’esame per la maturità e si accingono a preparare gli orali.

Come per ogni prova da sostenere per ogni studente l’ansia è troppa e la tensione è alle stelle. Ma nel momento in cui il maturando si siede nel banchetto per la prima prova scritta, il suo destino è già segnato.  E’ tutto scritto.  I cinque anni che precedono il fatidico esame di maturità influiscono principalmente e il voto di maturità, a questo punto, è ‘maturato’, anzi lo è già da un bel po’ di tempo. Anche se per logica e legge il 75% del voto finale dipende dall’esame in sè, in quanto il percorso dei cinque anni è valutato con 25/100. Ma è tutta una farsa.

Fate la media dei voti degli ultimi tre anni e moltiplicate per dieci. Il risultato sarà il vostro voto o giù di lì. E allora che senso ha creare tensioni, ansia e stress agli studenti quando è già tutto scritto? Ma, discorso molto più importante è… quanto costa allo Stato la maturità?

Ogni anno una cifra tra i 68 e gli 80 milioni di euro. Nel 2013 circa 75 milioni di euro.  Ed il totale delle tasse che gli studenti pagano per accedere all’esame ammonta attorno ad 1/6 di quelle cifre (13-14 milioni), il resto lo mette lo Stato, ovvero noi. Quali sono i costi?

Un presidente di commissione costa 1300 euro, un membro interno 400, un membro esterno 900. E questi sono i costi minimi, ovvero quelli entro i 100 minuti di viaggio. Dopo i 100 minuti un presidente percepisce 2400 euro e un commissario esterno 1300 circa. (fonte Ministero dell’Istruzione). Nonostante siano tutti professori o presidi, quindi già normalmente stipendiati.  E poi assistenti, membri supplementari, carta, cartucce e spese di contorno.

L’ Italia è uno dei pochi paesi a tenersi stretto ancora le prove di maturità, quando nella maggior parte d’Europa non è più presente o lo è in altre forme più consone. Per esempio…In Inghilterra gli studenti svolgono una prova su tre materie a scelta che riguardano l’orientamento che si vuole scegliere all’università. In Germania la commissione è interna e non è pagata con supplementi. Negli Stati Uniti addirittura non è mai esistito.

E per di più non può essere una valutazione di questo genere a condizionare la vita e i valori di una persona, in quanto non tutti i maestri d’Italia applicano lo stesso metro di giudizio.

Di questi tempi sarebbe bene attuare una salutare spending rewiev, partendo proprio da questi tipi di sprechi, spalmando quei bei milioncini dove urge necessità.

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La vignetta

                                                                                                       

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