Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » Articoli

Presentato a Bagnoli il secondo volume di “Storia della poesia Irpina” di Paolo Saggese

03.05.2014, Note di Federico Lenzi

Libro presentato nell’ambito del convegno “Omaggio alla piccola Firenze d’Irpinia”. Sette i poeti bagnolesi contemporanei nell’opera.

E’ stato un lungo pomeriggio di cultura e poesia quello di venerdì due maggio a Bagnoli Irpino. Pomeriggio iniziato nel ricordo dello sfortunato operaio morto nell’area industriale di Nusco: lo sgomento si è unito all’indignazione per le condizioni di lavoro in Italia ed in particolar modo nel nostro mezzogiorno. Paolo Saggese ospite della locale associazione culturale “Palazzo-Tenta39” ha presentato la sua ultima fatica letteraria: il secondo volume di “Storia della Poesia Irpina”, un’opera che annovera i poeti dal novecento fino ai giorni nostri. Il libro è stato proposto nel corso del convegno “Omaggio alla piccola Firenza d’Irpinia” che ha visto intervenire il prof.Aniello Russo, il preside dell’”Istituto Comprensivo Michele Lenzi” di Bagnoli Irpino Luciano Arciuolo e i suoi alunni coordinati dalla prof. Maria Varricchio.

Si è deciso di presentare il libro nella sala consiliare del comune altirpino, perché tra i principali autori irpini del novecento ben sette sono bagnolesi. Il comune irpino che vanta il maggior numero di autori è Bisaccia che è rappresentata da otto poeti, ma in rapporto alla popolazione presenta una densità poeti/abitanti minore rispetto alla location in cui si è svolto l’evento. I paesi confinanti, Nusco e Montella, vantano invece quattro poeti ciascuno. Sul perché di questa grande concentrazione di letterati in questo comune di tremila anime si è interrogato uno studioso avellinese, interpellato dal prof. Russo per lo studio del manoscritto di Bruni. La famiglia Bruni fu una delle più ricche e importanti nella comunità bagnolese del settecento e un suo rappresentante ha narrato sui suoi quaderni cento anni di storia d’Italia, del Regno di Napoli e di Bagnoli. Un racconto che il Bruni dedica ai posteri affinché mantengano viva la memoria. Ciò che è risaltato subito agli occhi degli studiosi è stata la strana coincidenza di un gran numero di artisti sin dal seicento. Alla fine delle ricerche si è concluso che i governi favorevoli, l’intraprendenza nello scrivere di questa gente e la scuola domenicana che offriva sin dal cinquecento istruzione gratuita, anche ai figli dei più poveri contadini, hanno creato un clima favorevole alle arti. Proprio per questa motivazione Onorio Ruotolo definisce questo paese:”la piccola Firenze d’Irpinia”.

Il prof. Aniello Russo, studioso dei dialetti e delle tradizioni irpine, insieme a Paolo Saggese del “Centro di documentazione sui Poeti del Sud” hanno tracciato il profilo dei vari poeti bagnolesi presenti nell’opera. Inoltre, gli alunni delle scuole medie hanno recitato alcuni versi di questi personaggi. Si è iniziato dal già citato Onorio Ruotolo vissuto a Bagnoli (madre bagnolese e papà di Cervinara). E’ stato ricordato per la sua intraprendenza e per l’amore per la sua terra. Famoso fu l’episodio del lionese John Alifano che grazie alla scuola per emigrati italiani fondata da Onorio (la “Leonardo Da Vinci School”) da analfabeta divenne un affermato dottore nella New York degli anni trenta. Si è continuato con don Remigio Maria Jandoli, il parroco natìo di Nola che con la sua sprezzante ironia ha per anni inveito contro i mal costumi dei bagnolesi. Eppure, risulta una figura ancora ricordata e amatissima nel paese. Simpatica la lettura della poesia in cui bersaglia le feste di S.Marco, S.Nesta e Ss.Pietà che si riducono solamente in una scampagnata con fini culinari. Si è ricordato anche l’ex sindaco Tommaso Aulisa (alla presenza dei familiari) con una poesia in cui evidenziava il profondo attaccamento al denaro di gente arricchitasi velocemente. Versi che hanno colpito i presenti; grazie all’ottima pronuncia dialettale dei ragazzi delle scuole medie per la gioia del prof. Russo e per la tristezza della loro docente d’italiano. E’ stato, poi, il turno di Ferdinando Rogata (presente all’evento) e della sua poesia progressiva nella speranza di cambiare il mondo degli anni ottanta, versi che cozzano con l’attuale presente dominato dalla rassegnazione. Saggese ha poi introdotto la lettura dei versi dello stesso Aniello Russo. Scrittore oggettivo e impersonale con i suoi studi ha delineato i duri profili della civiltà contadina irpina. Uno scrittore che va oltre la classica ironia bagnolese per mostrare le dure regole sociali e le non meno dure condizioni di vita di quei tempi. Nell’opera sono contenute anche rime della poetessa Angelica Pallante: insegnante in pensione che risiede a Firenze, ma condivide costantemente le sue opere con la sua comunità d’origine. Il tema della tristezza e della solitudine, ma anche gli eventi della vita quotidiana risaltano agli occhi di Pallante. Successivamente, è stata la volta della giovane Antonella Iuliano che, oltre ad aver pubblicato vari libri di narrativa, ha composto versi di grande profondità. Iuliano rappresenta con Pallante una presenza fissa della rubrica poetica portata avanti dall’associazione culturale di Bagnoli “Palazzo-Tenta39”. La poesia femminile nel borgo altirpino inizia ad affermarsi in questi anni, dopo essere nata con Faustina Grassi nel settecento. Raro caso di poetessa e di donna alfabetizzata nel regno di Napoli di quei tempi, i suoi versi furono bruciati dal vescovo di Nusco. Si è concluso con Luciano e Agostino Arciuolo, padre e figlio, poeti che sembrano una sola anima in poesia. Simbiosi che emerge nell’affrontare tematiche d’ingiustizia sociale.

Si è sottolineato come questa sia poesia di gran livello, ma su come sia tagliata fuori dai grandi giri di affari/pubblicazioni delle più blasonate case editrici. In un mondo sempre più capitalista anche la letteratura è divenuta commerciale e per gli artisti irpini non basta la qualità, ma occorrono sempre di più gli agganci giusti e il consenso dei grandi critici. A questo si aggiunge la determinazione dei passati governi nel cancellare dai programmi scolastici tutti gli autori contemporanei nati al di sotto di Roma. Contro questa situazione si adopera l’associazione dei “Poeti del Sud” che ormai da anni promuove la poesia irpina nelle scuole. Il convegno si è concluso con la speranza di una possibile revisione dei programmi scolastici nell’agosto venturo, per dare finalmente al sud la sua parte nella letteratura contemporanea. Una battaglia culturale che rientra nella questione meridionale e nell’importanza degli intellettuali in questa terra (come sosteneva Gramsci e ha ribadito il preside Arciuolo). Una manifestazione che ha coinvolto giovani e anziani tenuti insieme dalla vena poetica che continua a pulsare floridamente in quest’angolo d’Irpinia.

_________________________________________

LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE


 

                                                                                                       

1 Commento »

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.