Intervista a Beniamino Palmieri, sindaco di Montemarano
01.05.2014, A cura di Giulio Tammaro (da “Fuori dalla Rete” – Aprile 2014, Anno VIII, n.2)
Beniamino Palmieri è uno dei sindaci più giovani della provincia di Avellino ma a dispetto della giovane età ha le idee chiare è un amore sconsiderato per il suo paese natale, quella Montemarano, patria del vino e della tarantella, che come tutti i comuni dell’Alta Irpinia attraversa una fase critica a causa della crisi economica generale e in un contesto normativo mutevole che non consente di effettuare alcuna programmazione.
In questo tour fra i Comuni dell’Alta Irpinia abbiamo deciso di iniziare proprio da Montemarano, per provare a capire quali sono le loro problematiche, se sono simili o diverse dalle nostre, quali sono le soluzioni e quali le prospettive di sviluppo. Cogliamo infine l’occasione per ringraziare il Sindaco Palmieri per la disponibilità e la cortesia dimostrata nei nostri confronti augurandogli un buon lavoro.
Iniziamo dalla sua elezione, quando è stato eletto Sindaco di Montemarano? (anno-lista-coalizione).
Buongiorno e grazie per avermi concesso questa intervista. Sono stato eletto il 07 maggio del 2012 con una lista civica dal nome “Cambiamo Montemarano – Montemarano nel cuore”il cui simbolo raffigurava un cuore con all’interno lo stemma del Comune Montemarano”.Si trattava di una lista civica con evidente caratterizzazione di centro sinistra.
Qual era “lo stato di salute” di Montemarano quando si è insediato e cosa ha realizzato ad oggi?
Il mio Comune veniva fuori da una grave crisi politica e sociale visto che nel 2007 non venne presentata nemmeno una lista di opposizione. L’allora maggioranza vinse le elezioni misurandosi con una lista civetta. Quello fu il punto più basso mai raggiunto dalla mia Comunità in termini di partecipazione e di interesse alla cosa pubblica e che convinse chi vi parla insieme ad un gruppo testardo ed ostinato di altre persone per lo più giovani a mettersi in discussione per contribuire all’interesse generale. D’altronde, chi decide di continuare a vivere in un certo contesto sociale ed ha avuto la fortuna di risolvere i suoi problemi primari, come quello di trovare un lavoro, ha il dovere di rendersi disponibile a dare una mano. L’indifferenza e l’inazione sono sinonimi di connivenza rispetto ad un sistema di potere che non si può solo criticare. Il mio Comune versava in una semplice e grave condizione di abbandono. Si trascinava faticosamente in una mediocre quotidianità limitandosi alla gestione dell’ordinaria Amministrazione nell’indifferenza generale. Con la mia elezione ci siamo trovati subito a misurarci con il problema dei rifiuti. Già in ottobre fummo raggiunti da una diffida prefettizia in quanto la percentuale di differenziata raggiunta al 31/12/2011 risultava pari a circa il 30% ben al di sotto dei limiti previsti per legge. In poco più di 3 mesi organizzammo un nuovo sistema di raccolta: differenziata porta a porta per ogni tipologia di rifiuto su tutto il territorio comunale introdotto a partire da gennaio 2013. Il sistema ben più costoso che ha certamente indignato molti cittadini ha comunque consentito di chiudere il 2013 con circa il 70% di differenziata riportando Montemarano nel novero dei Paese virtuosi. Oggi, superata l’emergenza, siamo impegnati a determinare le condizioni per favorire una riduzione del costo complessivo della raccolta. A questo proposito abbiamo candidato un nostro progetto alla Regione per la realizzazione di una isola ecologica che può aiutarci a raggiungere l’obiettivo fissato. Abbiamo dovuto porre rimedio al funzionamento del depuratore comunale con fondi propri di Bilancio per circa 60.000 euro in quanto il 01/08/2011, in seguito a dei controlli effettuati dall’ARPAC risultavano valori non a norma per cui il mio predecessore ed il sottoscritto, in quanto Sindaco Pro tempore, ha visto raggiungersi da un avviso di garanzia. Abbiamo ultimato e consegnato 5 alloggi popolari, abbiamo ultimato e consegnato a tempo di Record la villa Comunale alla comunità, ristrutturato i locali adibiti a spogliatoio presso il campo sportivo, abbiamo ristrutturato la Casa Comunale, completato i lavori presso il Museo Etnomusicale, effettuati ripristini sull’intera rete viaria, monitorato e transennato tutte le vie di accesso attraverso motoveicoli al bosco. Inoltre, abbiamo chiesto la devoluzione di tre mutui per realizzare un parcheggio nell’aria antistante il cimitero, per ristrutturare la palestra comunale e completare un tratto di rete fognaria. Abbiamo, infine, candidato un progetto nell’ambito dell’accelerazione della spesa un progetto per il rifacimento della rete idrica per 2.500.000 euro che dovrebbe essere ammesso a finanziamento ed abbiamo ottenuto il finanziamento per la ristrutturazione del palazzo castello per complessivi 770.000 euro. Per quanto concerne la pesante posizione debitoria abbiamo fatto fronte al pagamento di oltre 400.000 euro di debiti in due anni ricorrendo anche a quanto previsto dal D.L. 35/2013. Ma la cosa più importante è aver dato avvio alla redazione del PUC che contiamo di adottare come preliminare entro la metà di giugno.
Qual è la difficoltà più grande che oggi incontra un Sindaco?
Sicuramente operare in un quadro normativo generale mutevole che non consente di effettuare alcuna programmazione perché non offre alcuna certezza. Pensi che l’anno scorso il termine ultimo per l’approvazione del bilancio preventivo fu prorogato al 30 novembre. Una cosa davvero senza senso. Il tutto aggravato da una crisi economica feroce che non offre strumenti per operare nell’interesse della Comunità.
Cosa occorre per rendere più efficienti i Comuni?
Serve una classe dirigente che sappia interpretare al meglio il ruolo di Amministratore. Ma serve anche la collaborazione dei cittadini. Tutti debbono comprendere che i tempi sono cambiati e che l’abbondanza dei decenni scorsi non tornerà più. Questo è il momento in cui non bisogna più chiedere cosa il Paese può fare per te ma cosa tu puoi fare per il Paese.
Ci racconti un po’ il suo paese?
Montemarano è un Paese meraviglioso ed è un privilegio esserne il primo cittadino. Ha una origine antichissima che risale a prima dell’anno mille ed é il luogo dove il sacro si confonde con il profano. Già sede vescovile, abbiamo una splendida cattedrale molto probabilmente sorta sui resti di un tempio pagano in cui si conservano i resti del nostro San Giovanni, cittadino, vescovo e protettore. E’ presente un Museo dei paramenti Sacri e Montemarano è il luogo in cui San Francesco compì un importante Miracolo immortalato da Giotto nella Basilica Superiore di Assisi: “La donna di Montemarano”. Avrete certamente sentito parlare, poi, del nostro Carnevale, della nostra inimitabile tarantella e del vino aglianico che, per qualità, è uno dei più apprezzati dagli intenditori. Conoscerete il carattere allegro e scanzonato dei miei concittadini che vivono in un territorio che in parte è montuoso, ricoperto da incantevoli boschi e poi collinare fino al fiume calore.
Montemarano come Bagnoli è una piccole realtà, secondo lei la gestione associata con altri enti di funzioni e servizi può essere utile al fine di migliorare i servizi al cittadino?
Ne sono fermamente convinto.
A tal proposito se le dico centrale di committenza con il comune di Bagnoli cosa mi risponde?
Le faccio un sorriso e lascio a Lei ogni interpretazione.
Era in cantiere il progetto di Costituzione dell’Unione dei Comuni dell’alta valle del Calore, com’è la situazione ad oggi?
E’ tutto fermo non perché è stato accantonato il progetto ma perché molti dei comuni coinvolti andranno al voto il mese prossimo.
È recente il decreto legge “Delrio” sull’abolizione delle Province, qual è la sua opinione in merito?
Credo che l’Italia abbia un urgente bisogno di riforme che rendano più snella, e versatile l’architettura Istituzionale. La riforma Delrio va in questa direzione e quindi la accolgo con favore.
Un’ ultima domanda: dei tanti mali che affliggono l’Altairpinia vi è quello dello spopolamento, in che misura il suo paese ha subito questo fenomeno e qual’ è secondo lei la soluzione al problema?
Montemarano è interessata da un processo di spopolamento costante ed assai preoccupante. Per la prima volta scenderemo, nei prossimi mesi, al di sotto dei 3 mila abitanti. Dati davvero allarmanti. Se non sapremo offrire soluzioni lavorative ai nostri concittadini difficilmente riusciremo ad arginare il fenomeno. Unitamente al miglioramento dei collegamenti e dei trasporti pubblici. Raggiungere Avellino da Bagnoli in 15 minuti attraverso un sistema di metropolitana superficiale recuperando l’Avellino Rocchetta e in 30 minuti Napoli, giusto per citare qualche esempio, non deve e non può rappresentare soltanto un’utopia. Riorganizzare centri di primo soccorso muniti di strumenti e medicinali salva vita rappresenta un’altra conquista fondamentale. Insomma, più servizi, più opportunità, più ricchezza. Abbiamo, tuttavia, il dovere di rimanere ottimisti e di pensare positivo. Grazie ancora e buon lavoro.