Maurizio Picariello presenta il suo recital in versi e musica
11.04.2013, L’iniziativa
L’Associazione socio-culturale “Palazzo Tenta 39” ha organizzato una serata dedicata alla musica alla scrittura e alla poesia: protagonista della manifestazione il poeta e cantastorie Maurizio Picariello, un artista polietrico, eccentrico, sensibile, comunicativo, coinvolgente e per nulla banale …
L’iniziativa si svolgerà domenica 13 aprile alle ore 18:30 presso la Sala Consiliare in Via Roma a Bagnoli Irpino.
Sarà un intrattenimento romantico e ironico-umoristico sull’amore, con racconti, aneddoti e riferimenti alle poesie ed alle storie dell’autore.
Maurizio Picariello nasce ad Avellino nel 1970. Lavora e vive nella sua città, occupandosi di ingegneria ambientale. Ha pubblicato alcuni Studi Scientifici sul dissesto idrogeologico e sull’inquinamento ambientale. Ha molte passioni tra cui la musica e il canto, la pratica delle discipline orientali, l’utilizzo delle medicine non convenzionali, lo studio delle religioni e del comportamento umano. Si definisce ‘uno che cerca e che non trova mai’, ‘che si compiace del viaggio e non della presumibile opportunità di arrivare alla meta’.
L’altra grande passione di Picariello è la scrittura. Sul suo blog (questo l’indirizzo http://maurizioblog.myblog.it/) ha pubblicato nel tempo pensieri, racconti, liriche e poesie.
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“Spirito anarchico dolce. Il palco non è la mia recita, io sono libero. La mia piccola Irpinia, le montagne, il fiume, gli alberi; io vengo da un posto dove c’è molta diffidenza e se fai qualcosa fuori dall’ordinario resti emarginato. Non mi importa di questo chiacchiericcio intorno, se avessi voluto ascoltarlo sarei già morto di crepacuore. Sono incandescente se mi esprimo, un orso mai smarrito, sempre in piedi. La mia pace è frutto di una quotidiana guerra con me stesso. Sono bianco o nero, il grigio non lo preferisco. La mia storia non è smania, è melodia di un canto. Non mento al mio cuore, sono un vulnerabile, di quelli che piangono e non scendo mai a compromessi nemmeno col poeta che è in me. E voglio vedere la fine della storia. Non sono un bruco, svolazzo farfalla. Interpreto me stesso.” MP.
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COSA SI RACCONTA DI MAURIZIO PICARIELLO SUI GIORNALI …
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VIDEOCLIP
Maurizio Picariello a Bagnoli Irpino
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14.04.2014, Articolo di Federico Lenzi
Una serata con Maurizio Picariello
Dalle esibizioni a Londra e ai talent show, al ritorno in Irpinia: a Bagnoli Irpino.
“E da questo libro potrebbe partire la scintilla luciferina che appiccherebbe al mondo intero un nuovo incendio: e il riso si prospetterebbe come l’arte nuova, ignota persino a Prometeo, per annullare la paura…E da questo libro potrebbe nascere la nuova e distruttiva aspirazione a distruggere la morte attraverso l’affrancamento della paura…
E questo libro, giustificando come miracolosa medicina la commedia, e la satire, e il mimo, che produrrebbero la purificazioni dalle passioni attraverso la rappresentazione del vizio, della debolezza, indurrebbe i falsi sapienti a tentar di redimere l’alto attraverso l’accettazione del basso… Disse un filosofo greco che si deve smantellare la serietà degli avversari con il riso, e il riso avversare con la serietà… Ma se qualcuno un giorno, agitando le parole del filosofo, portasse l’arma del riso a condizione di arma sottile, se alla retorica della convinzione si sostituisse la retorica dell’irrisione… oh, quel giorno anche tu e tutta la tua sapienza, Guglielmo, ne sareste travolti!”
Così volge al termine il romanzo “Il nome della Rosa” di Umberto Eco, con la confessione di padre Jorge che ha speso la sua vita per evitare che si diffondesse un’opera di Aristotele che avrebbe rivalutato il ruolo del riso nella cultura occidentale. Dalla riflessione di Eco passiamo a Maurizio Picariello: l’ospite che ha allietato il pomeriggio della domenica delle palme nella sala consiliare. Una serata tra serio e faceto, con un’artista che coglie l’importanza del riso e ribalta il modo di fare poesia. Anche se la sua non è poesia, la sua è arte: è poesia. musica, immagini, riflessioni, umorismo, citazioni, aneddoti… è cultura! Maurizio Picariello, nato ad Avellino nel 1970, è un ingegnere idraulico ed ambientale che ha pubblicato vari libri sul tema e un artista a tutto tondo (chitarrista, pianista, poeta, scrittore, cantante, comico, pensatore).
Ha pubblicato raccolte poetiche, un romanzo, dei cd e si è esibito in oltre trecento località in Italia e all’estero. Si è esibito finanche a Londra e ha partecipato a X-Factor, Italia’s got talent e The Voice portando in giro l’amore per le sue origini irpine.Partito da zero, come figlio di un camionista, ha costrutio il suo successo mettendo impegno e passione in tutto quello che fa.
E’ stata una serata che ha sorpreso tutti, uno spettacolo a stretto contatto con il pubblico senza cerimoniali o formalità. L’artista, senza microfono, si è esibito tra i presenti coinvolgendoli nel suo spettacolo; conducendoli in viaggio nella vita quotidiana, ma non un semplice viaggio, un viaggio che tocca le corde più profonde dell’animo umano. Un viaggio nel tempo, nello spazio e nell’interiorità. I sentimenti e l’esperienza si mischiavano nell’incatenato procedere degli umani destini. Maurizio si è spinto alla ricerca del contatto con l’io profondo, con l’interiorità, con quello che molto spesso è sottovalutato nella società moderna.
Essendo lui stesso parte dell’odierna società matematica/informatica ha tenuto a sottolineare come nelle sue esibizioni fa prevalere l’uso dell’emisfero destro a quello sinistro. L’emisfero destro è quello della creatività, quell’emisfero che in lui è mosso da una grande passione che lo spinge a condividerla con tutti. Non è certo una persona che bada al profitto o agli onori. Un’artista che si esibisce davanti a un grande pubblico, ma anche davanti ai trenta presenti nella sala consiliare. L’importante è trasmettere il suo messaggio anticonformista. Abbiamo assistito a un’altra poesia, a un’altra concezione della stessa. Una poesia che coinvolge tutti i campi culturali e abbraccia la vita a trecentosessanta gradi. Non abbiamo avuto di fronte un professorone che ha pronunciato il suo discorso, già scritto, davanti a un pubblico che col passare delle ore diviene annoiato e distratto; ma un uomo che ha cercato di spiegare la sua creatività nel linguaggio comune. Ha cercato di raggiungere tutti, perchè molto spesso semplici concetti sono espressi in modo artificioso. Sono esternati in un modo arduo e tutto da decifrare solo per renderli comprensibili a una sola elitè culturale. Questo modo diverso di vivere la cultuta e la poesia caratterizza Picariello, proprio questo suo modo di porsi nei confronti della cultura gli ha garantito un largo successo in tutt’italia. Si è passati da profondi momenti di riflessione sull’amore a esilaranti battute sull’attualità e sui presenti. Si è mischiato il sacro e il profano, perchè alla fine fanno parte della stessa realtà!
La differnza tra sacro e profano, tra serietà e giovialità, tra bianco e nero… è una linea sottile tracciata dall’uomo. Sono in fin dei conti le due facce della stessa medaglia,le due facce della nostra vita. Si è passati da Vasco Rossi a Ovidio, dalle canzoni napoletane a quelle di Mc Carthy. Uno spettacolo tra il pubblico e per il pubblico. Uno spettacolo che non ha seguito un programma prestabilito, ma che si è sviluppato con l’insturarsi di un rapporto di simpatia e complicità tra l’artista e i presenti. Insomma, un pubblico potragonista della serata insieme a Maurizio. (Preciso, lo chiamiamo Maurizio perchè lui è contro l’anonima formalità che caratterizza la società moderna.) Un pubblico non lasciato in secondo piano, ma fatto partecipe dell’estro creativo del poeta. Un modo di fare che tra una canzone e una poesia ha impresso il suo messaggio nella mente dei presenti. Indiscutibilmente una personalità alternativa,anti-conformista, al di fuori degli schemi. Un talento che riesce a spaziare con grande elasticità mentale da un estremo all’altro.
Il tema della serata era l’amore. Amore che ha assunto molteplici sfumature. Un amore spiegato con riflessioni profonde e personali. Non si è parlato dell’amore in maniera libresca/enciclopedica, ma di quell’amore semplice e complesso allo stesso tempo che attraverso la vita di ognuno di noi. Quell’amore che può provocare gioia o sofferenza, quell’amore che non è mai la stessa cosa. Quell’amore che muta in base ai contesti e ai rapporti con l’esterno, ma che in fondo si basa sul medesimo principio basilario presente in ognuno di noi. Si è partiti dall’amore tra fidanzati (la definizione più scontata di amore) fino ad arrivare a parlare dell’amore per gli amici e dell’amore per i nemici. Tutte concezioni racchiuse nell’amore stesso per la vita che è radicato nell’essenza dell’uomo. Un ingegnere che anche se non ha intrapreso studi classici, riesce ad avere una sbalorditiva profondità riflessiva e filosofica. Il successo della serata è stato garantito dalla capacità di Maurizio di trasmettere e far vivere a tutti le sue emozioni, i suoi sentimenti e i suoi pensieri.Una capacità espressiva rapida e diretta che trasmette il suo messaggio con l’ironia.
L’ironia, infatti, è stato il secondo tema della serata: il filo di Arianna attraverso il quale si è sviluppato il discorso. Un’ironia che è la chiave della presa che riesce ad ottenere sul pubblico (sempre partecipe e attento durante tutta la serata). Con questo atteggiamento si è sdoganato il modo di fare cultura. Si è preso a picconate il mondo grigio e cervellotico a cui viene associato questo termine. Proprio per questo motivo ha rifiutato l’appellativo poeta, di cui tanti spesso si fregiano solo per apparire. Non è all’apparenza e alla mondanità che mirava il nostro ospite. Imprevedibile e sorprendente nella naturalezza della sua creatività, ha mostrato una personalità poliedrica dalle molteplici sfaccettature.
In quest’insolita esibizione si è parlato dell’immensità della vita con leggerezza, cercando un equilibrio tra diamante e ruggine (per usare le sue parole). L’inquietudine esistenziale viene a farsi armonia con il reale liberandosi dalle prigioni dell’animo. Uno dei messaggi trasmessi è che la vita spesso ci opprime, ma ciò non deve accadere perchè l’essere se stessi conta più dell’apparire.
Parlando della quotidianità tra gioie e dolori ha trasformato un appuntamento culturale in un piacevole dialogo tra pubblico e artista. Ci sono stati momenti di spessore come la rievocazione del sisma dell’ottanta dai versi di una poesia e momenti di distensione riguardo le avventure amorose dell’ospite. Insomma, una serata in cui non è mancato nulla e un artista che speriamo di riospitare presto!
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