Gita a Napoli: esperienza culturale (e non solo) da ripetere
10.04.2014, Il racconto della giornata (di Giovanni Nigro)
Esperienza di spessore e molto più di un semplice giro nella bella Napoli. Il Circolo “Palazzo Tenta 39” ha cercato, con grande successo, di accomunare: l’arte, la cultura, la storia e il gusto. La giornata inizia molto presto, alle 7 del mattino si parte da Bagnoli e si arriva a Napoli in Piazza Museo.
Qui il gruppo viene raggiunto dalla guida turistica del team “Napoli sotterranea”, molto esperta che accompagna il gruppo fino ai 40 metri sotto terra dell’acquedotto greco-romano. Un insieme di cunicoli del IV secolo a. C. della vecchia città Neapolis che poi, dopo essere diventata Napoli, ha usato queste cavità come cisterne per l’approvvigionamento idrico per moltissimi anni. Infatti, da qui si rievoca, come spiega la guida, una vecchia leggenda de “o’ Munaciello”. La leggenda narra appunto che i pozzi erano sotto abitazioni private e i responsabili degli acquedotti erano gli unici a poter entrare in casa senza essere visti; questi oltre a rubare i beni dei signori, approfittavano delle loro dame e esse per giustificare la situazione si discolpavano dicendo che era stato o’ Munaciello.
Ma questa “Napoli sotterranea” era però il pozzo dei rifiuti dei napoletani che riversavano i loro rifiuti in queste cavità sotterranee. Poi negli anni della guerra ha salvato quasi 2000 persone dai vari bombardamenti che la struttura architettonica e il tufo non riescono a scalfire. E pensare che nel XXI secolo è stato provato l’esperimento di coltivare delle piante, ben riuscito; infatti, queste piante vengono controllate da dei monitor che misurano la temperatura dell’acqua. Dopo aver effettuato 70 m di percorso largo 50cm muniti di candele e aver visto le cisterne dove si prendeva l’acqua per uso comune si può risalire in superficie.
La stessa guida apre al gruppo “Palazzo Tenta 39” i resti del teatro romano che oggi è inglobato nelle fondamenta delle case napoletane in via anticaglia, vico Cinquesanti e via san paolo. Il teatro era sconosciuto alle persone del quartiere fino a un bel po’ di anni fa, infatti il teatro si trova sotto la casa di questa signora che lo usava come cantina. Dopo la vista e lo stupore del Teatro romano sotterraneo che è anche stato usato come parcheggio per i motorini, la guida presenta al gruppo alcune opere poste sulla parte in pianoterra del teatro. Opere popolari e presepi di artisti napoletani e poi un video di presentazione del luogo che si scopre essere il luogo della friggitoria “Da Sofia” in “l’oro di Napoli”, l’opera cinematografica di Vittorio De Sica.
Camminando per il centro di Napoli incontriamo l’altra guida: Valeria Varlese che racconta al gruppo la storia del famoso “Cristo Velato” che è messo al centro della Cappella San Severo, colma di sculture relativamente simili al Velato. La Cappella di San Severo è riconosciuta come la meta più ambita della città partenopea. Dalla visita al Cristo Velato si cammina verso la Chiesa di San Pietro a Majella, dove la popolazione ha più interesse siccome è presente la reliquia di Leonardo Di Capua, a cui Bagnoli Irpino ha dedicato la sua piazza. La lapide ricorda che Di Capua era un filosofo, dottore e personaggio di cultura che dal piccolo paesino irpino è arrivato alla grande città.
Arriva l’ora di pranzo e il Circolo prenota in uno dei ristoranti storici di Napoli: “Port’alba”.
Dopo la pausa pranzo il pomeriggio è segnato da un giro di piacere: si arriva in via Toledo a visitare la famosa stazione della metropolitana, opera firmata dall’architetto Oscar Tusquets Blanca. Un’opera veramente impressionante e unica nel suo genere, tanto che è stata premiata, nel 2012, dal “The Daily Telegraph” come metropolitana più bella d’Europa. La prima impressione alla vista di questo gioiello è stata: «sembra di non stare a Napoli»; forse si potrebbe pensare di stare a Londra, Berlino e anche a New York.
Dalla stazione della metropolitana il cammino prosegue per Via Roma con i suoi negozi sfarzosi per poi arrivare fino a Piazza Plebiscito, dove il circolo “Palazzo Tenta 39” offre nel famoso Gran Caffè Gambrinus una consumazione-break. La sala da te del Gambrinus che affacciata sulla piazza è elegante e con un senso storico emblematico.
Il break finisce e arriva il momento del “lungo mare napoletano”. Affacciati sul mare è stato possibile trovare i gazebi del “Chocoland 2014”, la fiera del cioccolato napoletano e dopo la visita a tuffo sul mare si può tornare indietro in Piazza Municipio, dove il pullman aspetta per tornare a casa.
L’Associazione Culturale “Palazzo Tenta 39” ha quindi rispettato la tabella di marcia e si ritorna per le 21:30 a Bagnoli Irpino. L’esperienza ha fruttato tanto e il consiglio che viene da dare è di poter riorganizzare una nuova giornata, sempre seguendo il viaggio culturale che è sempre gradito e mai banale.
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LE FOTO
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