Election day: risultati
02.03.2014, Ultim’ora
A seguire i risultati definitivi delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo del Circolo socio-culturale “Palazzo Tenta 39” di Bagnoli Irpino. Alle 19:00, terminate le operazioni di voto, è iniziato lo scrutinio delle schede alla presenza di una decina di associati. Soci-candidati: 80; soci-elettori: 61; soci votanti: 61 (di cui 18 a mezzo delega). Schede valide 60, nulle 1, bianche nessuna.
Le preferenze: Tammaro Giulio voti 45 (1° eletto); Del Genio Antonella voti 28 (2° eletto); Lenzi Federico voti 22 (3° eletto); Trillo Carlo ’71 voti 20 (4° eletto); Gatta Michele voti 19 (5° eletto); Nigro Domenico ’82 voti 18 (6°eletto); Di Capua Teresa voti 15 (7° eletto).
Primi dei non eletti: Dell’Osso Rocco voti 13 (8° posto); Patrone Rosaria voti 12 (9° posto); Arciuolo Luciano voti 8 (10° posto). E poi altri nominativi …
Da verificare adesso la disponibilità degli eletti ad accettare l’incarico. In caso di rifiuto si scorrerà rigorosamente la classifica. Subito dopo verrà convocato la prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo che al proprio interno eleggerà: Presidente, Vice Presidente, Segretario e Tesoriere.
LA TABELLA RIASSUNTIVA
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LE DELEGHE …
Come si fa e diventarne socio , desidererei iscrivermi e conoscere le modalità e quota di iscrizione!!grazie attendo risposta !!
Tutto come da copione!Ancora una volta la vecchia DC si è servita dei suoi artigli crociati. Questo accade nel momento in cui Sorrentino vince l’Oscar in America e Renzi rivoluziona il pensiero politico europeo. Non è dietrologia la vostra, anche perché credo non abbiate mai tentato di considerare il futuro: siete rimasti impegolati nel grasso placentale che un’infermiera pasticciona ha dimenticato di togliervi dagli occhi e dalla testa. Complimenti per la coerenza, comunque.
Cella Antonio
Complimenti agli eletti, che considerato l’alto numero di voti, che ognuno per la propria parte ha ottenuto, non dovrebbero neppure pensare lontanamente di rinunciare al mandato. Perciò spero che il direttivo sia composto dagli eletti dei primi sette posti, e che siano pronti a rispondere con responsabilità al mandato pieno dato dagli iscritti dell’associazione.
Sono profondamente convinta che non avranno bisogno di grande supporto degli altri iscritti, visto che la gran parte di essi faceva, o aveva fatto, già parte del direttivo, e il cosiddetto nuovo perciò è in un unico nominativo. Il vero cambiamento sarà tutto nello scambio delle cariche vecchie con quelle nuove assegnate a breve; da questo dovrebbe venire fuori la tanto agognata rivoluzione.
Chiedo solo una piccolo sforzo, in nome della democrazia che ci dovrebbe contraddistinguere, di pubblicare i 18 nominativi di chi deteneva le deleghe, per meglio comprendere i risultati di questa elezione. Grazie!
Rosaria Patrone
Tutto tace: 18 deleghe sono pari a 72 voti, e a poco meno del 30% dei voti totali espressi. Perciò si comprende con facilità l’importanza di conoscere i nomi dei detentori delle deleghe, e sapere se queste sono state assegnate in modo diretto da votante impossibilitato a delegato, o invece raccolte da poche persone e poi ridistribuite tra votanti prescelti per ottenere risultati pilotati.
Vi conviene pubblicare immediatamente questi nominativi per sgomberare il campo da dubbi leciti.
Rosaria Patrone
Aver rifiutato la pubblicazione di un articolo della D.ssa Rosaria Patrone, socia dell’Associazione, è cosa assai grave. Nemmeno Beppe Grillo dall’alto della sua inossidabile “cazzutaggine” si sarebbe comportato così. Noi, vivaddio, viviamo in una nazione libera, dove la libertà di stampa, sia pure denigrante nei confronti di qualcuno o di qualcosa, è ancora vigente, e il totalitarismo è assai lontano dal poter porre, ancora una volta, il potere nelle mani di un novello mussolini e assumere così il controllo di tutti gli aspetti della vita di ognuno di noi.
E’ stata una decisione unilaterale la vostra, oppure è il frutto di una sentenza del vecchio Sinedrio che si è sentito punto sul vivo?
Resto in attesa di un cortese cenno di chiarimento in merito.
L’innominato
Antonio Cella