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I fratelli Karamazov, di Fëdor Michajlovič Dostoevskij

22.02.2014, La rubrica LibriAmo di Antonella Iuliano (da “Fuori dalla Rete” – Febbraio 2014, Anno VIII, n.1)

Carissimi lettori di LibriAmo, eccoci giunti ad un nuovo appuntamento, il primo del 2014. Per questa occasione  ho selezionato per voi un altro classico della letteratura mondiale, l’ultima opera del grande scrittore russo Fëdor Dostoevskij, spesso ritenuta il vertice della sua grande produzione letteraria e che l’autore riuscì ad ultimare soltanto pochi mesi prima di morire. Sperando di suscitare l’interesse del lettore che è in voi, questo è il mio contributo ad una penna che mi ha sempre affascinata moltissimo.

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I FRATELLI KARAMAZOV

La storia si sviluppa intorno alle vicende della famiglia Karamazov; il nodo cruciale da cui partono le complesse vicende del romanzo è un omicidio. Conosciamo il capofamiglia, il vecchio libertino, uomo dissoluto e dissennato, Fëdor Karamazov e Dmitrij, il figlio primogenito accusato di parricidio. Oltre a Dmitrij,  uomo d’ azione e rivale in amore di suo padre, il vecchio Karamazov ha altri tre figli: Ivan, uomo intelligente, cinico e ateo; Aleksej, creatura toccata dalla grazia divina, dall’animo caritatevole e passionale, novizio in convento, nonché voce narrante del libro e infine Smerdjakov, il figlio illegittimo, epilettico, che vive nella casa del padre come un servo e che nella sua sofferenza arriva ad uccidere quest’ultimo. Il fratello maggiore Dmitrij, odia il padre per  diverse ragioni, a partire dagli interessi materiali, ed è il primo a confessarsi con Aleksej, il conoscitore dell’animo umano.Dmitrij ha conosciuto, quando era nell’esercito, Katerina Ivanovna, una ragazza molto bella che ha bisogno di un prestito per aiutare suo padre. Egli la invita a casa sua pensando di ricattarla, ma quando si trova alla presenza della giovane, le consegna la somma e la congeda. Dopo poco tempo, Katerina restituisce la somma e confessa a Dmijtri il suo amore. I due si fidanzano, ma poco tempo dopo Dmijtri si innamora, di un amore tutto passionale, di Grušenka,  una donna bellissima ma piena di rancore verso tutti gli uomini che le hanno fatto del male. In questo suo torbido amore Dimijtri incontra un rivale proprio in suo padre, il vecchio Fëdor, che sostiene di voler sposare Grušenka.  Intanto Katerina Ivanovna è attratta da Ivan, che la ricambia. Una violenta lite esplode tra Dmitrij e il padre. Il giovane sa che il padre vuole sposare Grušenka e vorrebbe fuggire lontano con lei, ma prima di realizzare il suo progetto vuole restituire a Katerina Ivanovna una somma di tremila rubli che le deve e che però non possiede. Non esita a rivolgersi a molte persone che lo respingo

no e lo gettano nella disperazione. Si arma quindi di un pestello di bronzo e corre alla casa del padre, deciso ad ucciderlo nel caso lo avesse scoperto insieme a Grušenka. Attraverso la finestra illuminata, però, vede il padre da solo, così si allontana stravolto per le poco onorevoli intenzioni.  Dmitrij corre da Grušenka, ma viene a sapere che la donna è partita insieme ad un altro uomo, così  disperato pensa che sia meglio  togliersi la vita e con i soldi che avrebbe dovuto restituire a Katerina passa una notte di bagordi, ma raggiunta Mokroje trova Grušenka insieme ad un vecchio amante, che vuole solo sottrarre alla giovane del denaro. Dmitrij riesce a smascherare il vecchio e trascorre la notte con Grušenka. All’alba, però, la polizia fa irruzione nella camera e arresta Dmitrij con l’accusa di omicidio. Infatti, il vecchio padre, Fëdor, è stato ucciso, e si sospetta proprio di Dmitrij. Ivan, che nel frattempo si era costruito una sua personale filosofia sul destino dei Karamazov e che credeva nella teoria secondo cui “tutto è permesso”, irretisce con le sue idee Smerdjakov, il figlio – servo, che in certo modo è indotto a condividere l’avversione dei fratelli maggiori per il padre.   Nessuno, tranne Ivan, sospetta che Smerdjakov è il vero colpevole. Da questo momento il racconto si impernia sul processo a cui è sottoposto Dmitrij e sull’analisi psicologica dei vari personaggi colpiti dal dramma. A predominare è il tormento interiore di Ivan che, attraverso lunghi soliloqui, si convince delle proprie gravi responsabilità ideologiche e di aver istigato il fratellastro contro il padre. A Smerdjakov – che effettivamente gli svela di essere l’assassino e gli mostra i denari sottratti al padre la notte dell’uccisione –  Ivan manifesta con violenza tutta la perplessità legata alle sue idee, così l’animo già molto fragile di Smerdjakov ne resta colpito e l’uomo si uccide. Ivan si presenta al processo, descritto con minuzia, confessa la verità per scagionare il fratello maggiore,  ma non viene creduto. Dmitrij viene condannato ai lavori forzati, ma lo sfortunato giovane sente però, ancor prima della condanna, incominciare a maturare in sé un “uomo nuovo”, che può “risorgere” anche attraverso la punizione, perché “tutti sono colpevoli per tutti” e può così accettare il suo destino anche se non ha ucciso suo padre.

Il romanzo si snoda nelle passioni che insieme avvincono e dividono una famiglia. L’autore mette in rilievo le tematiche a lui più care come l’espiazione attraverso la sofferenza, la ricerca di una forza etica nell’ universo, il conflitto tra bene e male, la libertà, il valore dell’individuo. Da questa storia il lettore scorgerà un senso che porterà per sempre dentro di sé: un senso da alcuni chiamato fede, da altri ragione dell’esistenza. Nelle pagine di questo capolavoro eterno si mescolano fascino e abiezione, innocenza e malvagità, orgoglio e umiltà.

“Molte cose ci sono nascoste sulla terra, ma in cambio ci è stata donata la misteriosa sensazione che le radici dei nostri pensieri non siano qui.” (F.Dostoevskij, I fratelli Karamazov)

                                                                                                       

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