Malainformazione e indifferenza, punti a sfavore dei bagnolesi
21.02.2014, Articolo di Govanni Nigro (da “Fuori dalla Rete” – Febbraio 2014, Anno VIII, n.1)
C’è chi dice …
… che essere informati fa vedere le cose da un punto di vista diverso. Il punto di vista degli informati decima e affossa sicuramente i non informati. Quelli che parlano senza sapere e quelli che non parlano proprio saranno sicuramente incastonati in un girone dell’Inferno. Uno di quelli che Dante declamava nella sua opera: gli ignavi, coloro che in vita non avevano preso posizione, non avevano scelto. La loro pena era quella di correre per sempre dietro ad una insignificante insegna bianca punti da vespe e circondati da mosconi. La puntura delle idee che loro non hanno sentito in vita.
Questa spinta di idee in Italia si sente solo quando si vota e anche perché si deve avere qualcosa in cambio. Il popolo italiano, sovrano per costituzione e indifferente per carattere, non ha certo capito che il girone dantesco aspetta con ansia il suo arrivo. Si è visto qualche settimana fa nel paesino ai piedi del Laceno; quando le due rappresentanze del paese hanno reso pubblico una cosa gravissima: la probabile, si spera di no, perdita dei fondi per risollevare un po’ il turismo altirpino. Quei fondi destinati alle seggiovie secondo un piano di risanamento avvenuto nel 2008. Anno in cui in regione Campania viene sollevato il problema del Laceno che viene inserito insieme ad altri piani, sicuramente più importanti come, ad esempio: il comune di Aversa e il comune di Napoli. Bagnoli Irpino insieme ad altre realtà importanti a livello nazionale e internazionale; un vanto per il paese, ma non per i cittadini. I fondi FAS, quelli per le aree sottoutilizzate dell’Unione Europea dovrebbero aiutare l’area del Laceno.
Il 12 aprile del 2013 l’avv. Aniello Chieffo aveva detto che «il nuovo finanziamento verrà diviso in tre punti fondamentali; cioè la convenzione, la gestione di questi impianti e l’appalto. Si era ricorso del 2010 quindi ai cosiddetti FAS (Fondi per le Aree Sottoutilizzate); questi fondi, di stampo europeo, hanno cercato di rilanciare in modo adeguato e velocizzato il problema degli impianti situati nel cuore della verde Irpinia». Nei FAS, che comprendevano un compendio in denaro, si poteva inserire un solo progetto e «Io ho preferito le seggiovie alla rivisitazione del Lago Laceno», affermò il primo cittadino bagnolese Chieffo. La situazione rimane aperta dal 16 aprile 2010 in cui a governare la regione Campania c’era Antonio Bassolino. Tutto procedeva secondo i piani. Luglio 2010 però vede la fine del governo Bassolino ed ad insediarsi a capo della Campania arriva Stefano Caldoro che sia per un patto di stabilità in condizioni economiche non fiorenti e sia per una mossa politicamente inadeguata, bloccò tutti i progetti della vecchia amministrazione campana.Il sindaco Chieffo remore della vicenda e tenendo conto del fatto accaduto ritenne che purtroppo «Non ci può essere seggiovia senza una concessione e -continuò l’avvocato Chieffo- non ci può essere uno sciatore senza seggiovia».
La palla passa sempre in aprile 2013 alla nuova amministrazione, quella del dott. Filippo Nigro. La nuova amministrazione accenna poco a questo tema, ma sembrava tutto andare secondo i piani, quelli del 2008. Il popolo bagnolese sull’onda della vittoria della lista Nigro sembra ormai non volerne sapere più di questi temi. Sono temi importanti e troppo, ma troppo complicati; ai bagnolesi piace stare tranquilli e sereni. Bene.
Questi fondi fanno paura, ma per forza si devono avere per far andare avanti un progetto iniziato negli anni 70 che ha portato un turismo invernale al paese. Però c’è il problema che questi fondi una settimana fa si rischiava di perderli per una consueta mossa della regione Campania in cui si dice aver cambiato il progetto eliminando e mettendo da parte quella famosa “terza pista”. Ma se il progetto per l’Unione europea del 2008 comprendeva sia questa terza pista e sia i tre passaggi: convenzione, gestione e appalti è stato modificato l’Europa non considererà più il progetto per questa area sottoutilizzata (fondi FAS).
Questo perché se il Laceno e i suoi impianti non hanno bisogno di una terza pista, come si è pensato, vuol dire che il flusso di persone che scia va bene così e non vi è il bisogno di aumentare l’efficienza. Il comune di Bagnoli ha sempre visto gli impianti come un punto di riferimento senza pensare che occorre mettersi insieme, aiutarsi tra le varie fazioni; questo è il problema. Infatti, si è parlato anche di questo; cioè non è piaciuto il quinquennio di Chieffo e quindi si cerca di cambiarlo. Esempio: l’Unione dei comuni che avrebbe sostanzialmente aiutato i paesi della verde Irpinia a collaborare e a rafforzarsi per una situazione di crisi generale che tacere è meglio.
Quindi se il primo cittadino, appena insediato, riesce a revocare una richiesta fatta per l’Unione eliminando ciò che aveva fatto l’amministrazione Chieffo, allora vuol dire che il problema è che il dialogo e le cose fatte prima vengono meno. È come se i sindaci dopo Tommaso Aulisa, che aveva pensato per primo al Laceno turistico, prendeva e chiudeva il suo progetto facendo del Laceno solo un ampio parcheggio. Quindi la collaborazione è la cosa migliore da fare, ma non si può ovviamente sperare che gli amici di Napoli, quelli che hanno in mano il progetto, si interessano al Laceno solo perché sono amici e fanno che vogliono. Si deve lottare e questo si può fare insieme.
Altro punto a sfavore dei bagnolesi, oltre alla mala informazione, è l’indifferenza. Quella indifferenza che ha visto agli incontri fatti su questo tema poca affluenza, soprattutto giovanile. C’erano solo i giovani che hanno qualcosa dei loro avi sull’Altopiano, il resto era solo per ascoltare o come sciatore. Allora sti giovani disoccupati di bagnoli o non pensano che sia lavoro anche quello o pensano che arriverà qualcuno a prenderli per portarli la. Ma se non si interessano e se non combattono per arrivare al lavoro, che si sa nobilita l’uomo, come pretendono che i loro amici della politica li prendono in considerazione e non solo in campagna elettorale?
hai centrato il cuore della questione, facendo rilevare lo sconcertante disinteressi dei giovani ,un assenza che ha “dell’incredibile” per il lettore, un rifiuto a benifici economici che sarebbero gli unici ad ottenere, rinunciano alla partecipazione collaborativa che potrebbe portare al loro benessere economico, ed un un fulgido loro futuro , mi domando i motivi di questo menefreghismo, o attendono la mano e l’aiuto di chi ed a fare che!!!!