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Non ci resta che piangere!!!

19.02.2014, Articolo di Giulio Tammaro (da “Fuori dalla Rete” – Febbraio 2014, Anno VIII, n.1)

L’ormai famosa querelle relativa ai dodici milioni per la ristrutturazione degli impianti di risalita del  Laceno, annunciati, poi bloccati e successivamente deliberati ma a determinate condizioni, sembra ancora non avere una fine. Terza seggiovia o beauty farm, appalto integrato o appalto diretto, liquidazione degli attuali gestori o rinnovo del contratto e a quali condizioni,  sono questi  i temi caldi su cui si discute in questi giorni.

Le polemiche come al solito  non mancano e intanto la domanda sorge spontanea: arriveranno questi famosi dodici milioni di euro? Il sindaco Filippo Nigro afferma che arriveranno a patto che si apportino delle modifiche al progetto, “povero”,  a suo avviso quello redatto dalla passata amministrazione. Dal canto suo invece l’ex sindaco Aniello Chieffo, asserisce che questo tipo di fondi servono per la realizzazione degli impianti che mancano, non per  realizzare altre strutture. Nella polemica si inserisce anche Gerardo Stabile presidente di Federalberghi Avellino e del Consorzio Laceno, il quale accusa il primo cittadino di non aver  aperto un tavolo con il Consorzio Laceno per esaminare le modalità di spesa.Nel frattempo apprende  delle scelte della maggioranza, a suo avviso scellerate, in quanto non andranno a centrare l’obbiettivo, che sarebbe quello del potenziamento della stazione sciistica.

La polemica infervora, in paese si litiga, ci si accusa a vicenda, si prega, si spera e il rilancio turistico del Laceno intanto resta sulla carta . La Situazione è emblematica. Il problema, al di là dell’esito di questa vicenda,  è che la questione è molto più complessa del previsto, dodici milioni di euro non sono bandierine che si possono spostare a piacimento sulla carta geografica, dei  finanziamenti ricevuti per un progetto  non possono essere utilizzati per altro, a ciò bisogna aggiungere che sono fondi comunitari e in Europa si sa, l’Italia non ha una buona reputazione, quindi anche una virgola sbagliata e può saltare tutto.

Come al solito poi ognuno ha una sua soluzione e questo non fa altro che creare confusione senza risolvere il problema. Che la confusione poi in questa specifica vicenda regni sovrana lo si nota quando nell’assemblea pubblica aperta alla cittadinanza, indetta  tra l’altro su richiesta del coordinatore cittadino di SEL(???), il Sindaco per ben tre volte confonde la terza seggiovia con la quarta pista (???) a dimostrazione che probabilmente la questione non è chiara neppure a lui.

Battute a parte, in questo caos generale è difficile venirne a capo, il rammarico e che tutto questo va a discapito della cittadinanza, la quale avrebbe preferito un confronto pubblico fra maggioranza, minoranza e operatori turistici, in modo tale da avere chiara la questione e poterne trarre delle conclusioni. Tutta questa bagarre invece non sortisce altro risultato che quello di confondere ancora di più le idee.  E intanto si attende impazienti, probabilmente nonostante tutto i fondi arriveranno, ma il problema sta proprio qui, in quel lasso di tempo tra l’annuncio e la realizzazione dell’opera, chi opera sul Laceno attende, ma il guaio appunto è che attende. E aspettando non cerca, autonomamente, le soluzioni per migliorare e per migliorarsi.Per carità, non si vuol fare tutta l’erba un fascio, ma la sensazione è che  in tanti  si sono creati  un formidabile alibi.

“Si stanziano i fondi, si realizzano le opere, arrivano i nuovi turisti, solo allora ci daremo da fare”. E’ un tipo di ragionamento che tanti fanno su a Laceno e dal loro punto di vista, ovviamente, ha anche una logica ma purtroppo non ha una logica. La logica prevede che il legislatore (Unione Europea, Stato, Regione) libera le risorse, l’imprenditore (operatori, albergatori) si impegna a migliorare e rendere funzionali le proprie strutture e ad accogliere il visitatore.

L’equivoco invece sta proprio qui, l’imprenditore, attende che sia il legislatore a fare tutto: liberare le risorse, creare le condizioni per poter operare, realizzare le infrastrutture, quando tutto sarà pronto lui potrà iniziare la sua attività imprenditoriale. Così siamo tutti bravi !!! La realtà è diversa, nel frattempo che si attende e si spera, non ci si rende conto che così il Laceno muore, che occorre investire e rischiare di tasca propria, che bisogna creare un’attrattiva turistica che invogli il visitatore a ritornare a restarci a Laceno e a Bagnoli. Il turismo deve fare da traino  per l’economia locale. Di teorie fantasiose in merito ce ne sono tante, del tipo: tanto a me cosa mi entra in tasca se le fanno o no le seggiovie.

Non si comprende o forse non si vuol comprendere che  realizzando un polo turistico invernale d’eccellenza tutti ne trarremmo vantaggio: il ristoratore e il parrucchiere, l’operatore e il macellaio, il venditore ambulante e l’elettricista.  Ma intanto che noi ragioniamo e non sappiamo se questi famosi dodici milioni arriveranno oppure no, il Laceno è abbandonato al suo destino,  le infrastrutture deperiscono, il turista “latita” e a noi… non ci resta che piangere.

                                                                                                       

1 Commento »

  • nello scrive:

    La leggerezza con cui si sta affrontando la questione e le continue contestazioni e prese di posizioni non fanno altro che sconcertare il lettore, che a questo punto non riesce a comprendere
    quale sia la corretta posizione-
    E’certo che se i finaziamenti si sono avuti per opere di trasporto su cavo non si comprende come si possono deviare per altre opere per lo più ancora da individuare e progettare oppure individuate simbolicamente , mancante di rendiconto di utilità per la comunità-
    Certamente che il Tammaro affronta la questione ed evidenzia alcuni fatti con cui fa comprendere il suo interesse privo di alcun scopo personale , ed unicamente volto allo sviluppo del Laceno, richiedendo giustamente che si affrontino correttamente e con impegno le situazioni, per il bene della collettività, perchè il menefreghismo di alcuni personaggi è volto unicamnte ad impaludare la questione, danneggiando la comunità ,una situazione che ha dell’incredibile e dell’impossibile,e se non se ne viene a capo con il contributo di tutti porterà ad un disastro irreparabile e senza ritorno-

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