Bagnoli, il Pd: chiarezza sulla gestione dei parcheggi al Laceno
09.01.2014, Il Corriere
Il Pd locale irrompe sulla questione della gestione dei parcheggi sull’altopia no del Laceno. “Tra Capodanno e l’Epifania, è stato pubblicato il Bando di gara per l’affidamento temporaneo del servizio di gestione dei parcheggi a pagamento, senza custodia, sul Laceno, per i mesi da gennaio ad aprile 2014. Da quanto si apprende nel suddetto Bando, “l’importo a base di gara è di 3.000 euro, il canone concessorio che risulterà più elevato determinerà l’affidamento della concessione e il concessionario dovrà versare anche il 15% del valore nominale dei grattini ritirati di volta in volta.
Negli ultimi tre anni l’amministrazione Chieffo aveva affidato, tramite delibera di Giunta e senza bando di gara, al Forum dei Giovani del nostro Comune la gestione dei parcheggi. Nella stagione 2010/2011 la percentuale del valore nominale dei grattini ritirati di volta in volta era del ben 65%. Percentuale che, nelle due stagioni successive, è stata ridotta al 50%.
Per il solo periodo invernale sul Laceno, l’importo per le casse comunali nell’anno 2011/2012 è stato di 15.703,80 euro e per il ciclo 2012/2013 di 11.830,00 euro. L’esperienza del Forum dei Giovani, oltre che formativa, si è dunque rivelata assai proficua per il bilancio comunale e di conseguenza per l’intera collettività. Un risvolto economico e sociale che si può annoverare come un esempio virtuoso di interazione fra amministratori, forze dell’ordine e comunità. Basti ricordare che a rotazione avevano svolto turni di lavoro 57 ragazzi nel 2011/12 e ben 63 nel 2012/13.
Ad ogni modo, non volendo sindacare la scelta da parte dell’attuale Amministrazione di optare per l’affidamento del servizio dei parcheggi a dei privati, che siano sotto forma di un’impresa o una cooperativa, ci chiediamo, nondimeno, come mai, in tempi così magri per le casse comunali, in cui si assottigliano le risorse statali e si richiedono ulteriori sacrifici ai cittadini con aumenti fiscali, come Imu sulla seconda casa o Tares, il Comune finisca poi col rinunciare ad una seppur modesta ma simbolicamente rilevante occasione di guadagno, proponendo un’offerta così sproporzionata a vantaggio di un soggetto privato”