Finanziamento dei 12 milioni, Nigro: “In cinque anni non è stato fatto nulla”
25.11.2013, da Irpinianews
De Mita: “Un Patto per il Laceno come progetto pilota”. Berrino: “Regione negli anni ’90 ha dimenticato l’Irpinia”
La sfida non è delle più semplici ma l’ Irpinia può giocarsi la partita nel settore turistico. Bagnli Irpino la pietra miliare tutti gli altri comuni intorno pronti a fare rete. Al convegno organizzato dal Gal Irpinia ci sono gli ingredienti giusti. Il tema è la novità dell’albergo diffuso, ma agli irpini sta più a cuore capire quali segmenti valorizzare.
Al tavolo dei relatori ci sono Giancarlo Dall’Ara presidente Associazione nazionale Alberghi diffusi, Annunziata Berrino, storica del turismo, Vincenzo Borrelli di Certiquality, i referenti politici ed istituzionali: Gerardo Iandolo presidente Comunità MontanaTerminio Cervialto, il sindaco di Bagnoli Filippo Nigro, e i deputati del territorio Giuseppe De Mita e Luigi Famiglietti.
Il sindaco Nigro illustra gli sforzi profusi dalla sua amministrazione nei primi cinque mesi per riannodare il filo del finanziamento dei dodici milioni per gli impianti di risalita. “Era tutto fermo in Regione, non c’era una traccia di operatività. Ora grazie ai continui viaggi a Napoli siamo rusciti a venirne a capo. Grazie alla nostra perseveranza la Regione con una delibera ha stabilito che i fondi ci sono e si attende solo di mette in moto la parte burocratica per bandi e appalti. In cinque anni precedenti di ciò non è stato fatto nulla, noi grazie ad un governo del fare e ai buoni uffici abbiamo rimesso tutto in moto in soli cinque mesi”. Ma ora la sfida più difficile: la gestione. “Dobbiamo mettere i privati nelle condizioni di investire. La parte pubblica può fare la sua parte, ci sono già richieste di imprenditori a voler investire sull’altopiano del Laceno intorno al Lago e nelle zone limitrofe alla zona turistica”.
Un territorio per dirlo con le parole di Vanni Chieffo “stravolto in venti anni sia dal punto di vista turistico che enogastronomico. Il nostro territorio deve essere venduto qui e alle regioni contermini. Farlo all’estero è solo spreco di denaro pubblico. Bisogna rivolgersi a persone vicine a noi, a coloro che sono avvelenate da stress e rumore delle grandi città. Qui abbiamo tanti valori da poter mettere in mostra”.
Giancarlo Dall’Ara ha spiegato nei dettagli la finalità dell’albergo diffuso: ” è un modello di sviluppo dei territori. Dal punto di vista dei servizi è un albergo a tutti gli effetti, con la particolarità che non si costruisce ma nasce mettendo in rete case preesistenti e molto vicine tra loro, che danno vita ad un albergo orizzontale. Un modello di sviluppo compatibile pensato per i borghi che qui in Irpinia non mancano e vero attrattore turistico”.
Il caso Irpinia nel turismo che verrà viene chiesto da Generoso Picone a Annunziata Berrino. “Il turismo è molto veloce non si sa cosa succede, è imprevedibile. Bisogna stare allenati. Storie fantastiche ma poi fallite cn il tempo”. E cita il caso Castellammare di Stabia. “Bisognerebbe portare arretratezza in un vantaggio: ambiente incontaminato, l’Irpinia paga cosi cosi come tutte le zone interne la posizione poco strategica e il poco appeal per tour operator. Stesso problema è su tutta la dorsale appenninica senza un contesto istituzionale favorevole. Le maggiori colpe ce l’ha la Regione che ha puntato sul mare negli anni ’90. Le azioni concrete doveva farle la Regione ma l’obiettivo era sempre la costa e il napolicentrismo. Strategie che hanno pealizzato la cultura turistica interna che poteva dare benessere, luoghi contaminati. Soluzione migliore è dare spazio ad un investimento pubblico privata, di questo ha bisogno l’Irpinia per poter crescere”.
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25.11.2013, Irpinianews
De Mita: “Un Patto per il Laceno come progetto pilota”
Un Patto per il Laceno come progetto pilota, iniziativa sperimentale su di un’area vocata al turismo, e poi un Patto per l’Irpinia specifico sul turismo, è quanto proposto dall’onorevole Giuseppe De Mita nell’ambito dell’intervento che ha tenuto a conclusione del workshop promosso dal Gal Irpinia dal titolo “Qualità dei servizi all’accoglienza turistica ed ospitalità diffusa in Irpinia” che si è svolto questo pomeriggio presso l’aula consiliare del Comune di Bagnoli Irpino.
“Il Patto per il Laceno – ha dichiarato Giuseppe De Mita – può essere uno strumento operativo valido perché credo che in Irpinia si debba procedere per progetti sperimentali. Può servire per programmare l’innalzamento della qualità dei servizi dell’accoglienza e per stabilire un rapporto equilibrato tra pubblico e privato. Il Laceno può rappresentare un caso emblematico per poi passare ad altre aree e penso alla zona di Montevergine e del Partenio o alla Baronia.
L’altro pezzo è inserire questo ragionamento nel Patto per l’Irpinia avendo a riferimento una declinazione inedita di aree interne. Nella Legge di Stabilità, infatti, c’è un passaggio dedicato alle aree interne del Paese che stabilisce alcuni criteri soprattutto in riferimento all’innalzamento della qualità dei servizi alla persona e che pone come parametro preferenziale il grado di coesione di un territorio. In Irpinia dal 2009 in poi abbiamo costruito dei documenti che non sono dei pezzi di carta, ma che sono la cifra di questo percorso di coesione che ormai è maturo. Adesso dobbiamo trovare l’occasione, sotto la regia della Provincia, finché questo ente esisterà, per candidarci ad essere protagonisti dentro il percorso previsto dalla Legge di Stabilità”.
“Se decidiamo – ha dichiarato ancora il deputato dell’Udc – che il turismo debba diventare un pezzo della nostra dimensione economico-produttiva, allora dobbiamo farlo utilizzando una logica serrata. Non può essere un processo frammentato, ma organico. La narrazione che spesso si fa della nostra provincia, seppur letterariamente costruita, ci descrive come un posto malinconico. Perché allora potenziali turisti dovrebbero venire in Irpinia, per vivere questa malinconia? Il punto, perciò, è costruire una nuova dimensione di consapevolezza del nostro territorio”.
“La ripresa della discussione che punti a fare del turismo un fattore produttivo del nostro sistema territoriale può avere perciò questi due filoni: contestualizzare la provincia di Avellino dentro un percorso generale attraverso uno specifico patto e poi avviare progetti sperimentali, partendo dal Laceno. Scopriremo con sorpresa che questo percorso migliorerà la percezione delle condizioni di vita della realtà in cui viviamo”.
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Le foto
Il sindaco Nigro non ha argomenti validi per contrastare quanto evidenziato nel resoconto delle opere eseguite dall’Amministrazione Chieffo, pubblicato da Quintino di Giovanni. A distanza di sei mesi dall’insediamento, ancora non sa in che direzione muoversi. Ha semplicemente riconfermato (dopo il restyling con tavoli e palchi della versione estiva di piazza Di Capua) il divieto di parcheggio della auto in via Roma e sta tentando, con l’aiuto di un certo De Mita, di mettere le mani sui finanziamenti regionali assegnati all’esecutivo Chieffo per la messa in opera dei nuovi impianti di risalita a Laceno. Niente di suo, quindi. La sua amministrazione vivrà di rendita, sfruttando programmi e piani per circa 450 milioni di euro predisposti dal precedente Esecutivo che, prima o poi, saranno pure finanziati.
Se le cose continuassero ad andare così, non ci sarebbero motivi per non gioire.
L’Innominato
Mi riferisco al commento sopra riportato per significare che per mera disattenzione ho digitato 450 milioni anziché 150.
Chiedo, pertanto, umilmente scusa ai lettori e alla Redazione.
L’Innominato