La crisi d’identità della politica
25.11.2013, Articolo di Rosaria Patrone
Lo spunto per parlare di una crisi d’identità, dei politici vecchi e nuovi della nostra provincia, nasce da un articolo del 21 novembre di Ottopagine. La notizia del probabile salto della barricata di Nello Chieffo, o cambio di bandiera, che dir si voglia, non mi ha affatto scandalizzata. Oltre al fatto che pare circolassero da tempo voci su questo cambio di “divisa”, cioè un passaggio rapido dal PD al Centrodestra, e se si lascia passare che la Minoranza dell’amministrazione del Comune di Bagnoli, eletta con i voti della sinistra, potrebbe diventare di colpo tutta di centrodestra, è ormai costume generale che si ricerchi a ogni costo l’affermazione personale in campo politico, e quando questa, per una sconfitta elettorale, sembra perduta per sempre, è consuetudine guardarsi intorno per cercare un posto dove collocarsi per una sorta di rivalsa, a prescindere da dove si vada, se a desta, centro o ancora una volta a sinistra, magari tra i renziani.
Ripeto, a scanso di equivoci, la vicenda di Nello Chieffo è per me solo un appiglio, per evidenziare come questo avvenga oggi all’interno di buona parte di sezioni partiti.
Il PD, a esempio, non è immune al suo interno di cambi clamorosi, sia nelle piccole come nelle grandi sezioni della provincia di Avellino, come in quelle di mezza Italia.
Moltissimi hanno pensato bene di diventare di colpo renziani, sapendo che la vittoria è assicurata. Ma, il cambiamento che deriverà da questa corsa per salire sul carro del vincitore, sarà qualcosa non facile da definire, di certo non sarà più identificabile con la sinistra come l’abbiamo intesa noi delle cosiddette vecchie generazioni. Questa sarà una vittoria diversa, di quella nuova generazione che vorrebbe rottamare ogni cosa, fosse anche l’identità che ha contraddistinto sino a poco tempo fa il PD.
E così butteremo “l’acqua sporca insieme al bambino”, con una disinvoltura inimmaginabile fino a non molto tempo fa.
Se il mondo cambia, cambiano le esigenze, è evidente che bisogna cambiare, e in campo il PD ha messo più di una possibilità di farlo attraverso personalità giovani sia anagraficamente sia nelle proposte di rinnovamento di ognuno di loro.
Ma tutti sono con il vincitore annunciato.
In Renzi si riconoscono persone che hanno fatto parte della sinistra e della destra, mentre il centro, in provincia di Avellino, ancora forte di demitiana memoria, sembra fermo sulle sue posizioni.
Di salti di barricate, come detto, se ne vedono davvero tante e in ogni direzione, io stessa ho pensato che questo potesse essere un buon momento di cambiamento, un momento per tornare a militare nel PD, per dare un contributo, ma tra giovani segretari omertosi, saliti all’ultimo momento sul carro del vincitore, senza informare la base, e altri dirigenti spaesati, ho pensato che questa tessera, per quello che in questo momento rappresenta, non la volevo, ma resto comunque da questa parte, non salto barricate, aspetto che qualcosa succeda, che un cambiamento vero ci sia, e non essere tra gli iscritti del PD non fa alcuna differenza.
Un articolo molto veritiero ma mi sembra che si stiano facendo “i conti senza l’oste”. A quanto pare Nello Chieffo ha solamente partecipato ad un incontro dell’Associazione Insieme; ripeto Associazione non partito.
Un incontro simile a quello che è stato organizzato in campagna elettorale a Bagnoli (molto interessante tra l’altro). Da qui a parlare di salto delle barricate ce ne vuole. Comunque un sua dichiarazione “ufficiale” sarebbe opportuna e “dovuta” soprattutto nei confronti degli amici di partito e di chi, come me, gli ha dato fiducia a livello amministrativo. Solo per chiarezza, e senza nulla togliere al suo compito di guida della minoranza.
Per chiarezza devo dire che sotto il nome Bruce C. ci sono sempre io Rosaria Patrone. Non so chi tu sia, ma credo che dovresti rileggere l’articolo per meglio capire quello che ho scritto. Fino a questo momento non sono arrivate smentite di nessun tipo, e se dovessero arrivare ne prenderò atto. Intanto volevo solo sottolineare come salire sul carro del vincitore sia costume generale nella politica dell’ultima ora. Credo inoltre che né Nello Chieffo, né qualche Segretario di Partito chiamato in causa in questo articolo, abbiano bisogno di avvocati difensori. Se dovessero avere qualcosa da obbiettare su quello che ho scritto hanno la possibilità di farlo per conto loro.
Per chiarezza devo dire che sono Angelo Di Capua e non sono certo avvocato (direi “Avvocato dell’Avvocato”) ma semplice operaio. Forse non mi sono spiegato bene. Il mio non era ASSOLUTAMENTE un attacco al tuo articolo. Volevo dire solo che di “ufficiale” non c’è niente e che qualsiasi scelta è sempre rispettabile. Le tue osservazioni sono condivisibili, ripeto, però forse premature, in quanto non c’è nulla di ufficiale. Saluti!!!