Sisma 1980: ricordare in silenzio, senza inutili parole
23.11.2013, Irpinianews (di Nicola Santulli)
90 secondi e la Campania cambiò volto. 23 novembre 1980, ore 19.35, paesi sventrati, distrutti, vite spezzate. Morirono 2914 persone, rimasero ferite 8245 persone, senza tetto 234960. Gravemente danneggiati 687 comuni tra Campania, Basilicata e Puglia, alcuni dei quali furono completamente disastrati (37). Le scosse inoltre innescarono parecchie frane e a distruzione si aggiunse distruzione.
L’epicentro a circa 30 km di profondità, colpì un´area che si estendeva dall´Irpinia al Vulture, posta a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza. Una forte scossa di magnitudo 6,5 sulla scala Richter (5,9 quello registrato a L’Aquila nel 2009) che riuscì a cancellare al suolo interi nuclei urbani.
A distanza di 33 anni, in Irpinia ma non solo c’è gente che vive ancora in quelle casette post terremoto. Maleodoranti e fatiscenti, in attesa di fondi per la ricostruzione che non ci sono più, vuoi la crisi, vuoi altre impellenti problemi che affliggono la nostra penisola. Una storia che ha nel bene e nel male segnato comunque una linea di demarcazione.
Chi vi scrive aveva solo un anno e sulla propria pelle l’ha vissuto realmente solo per sentito dire. Ma chi c’era e ricorda, a distanza di tempo gli tremano ancora le gambe. Ogni anno ci accingiamo a fare il ricordo: identico, ma quel vivo ricordo di quella pagina fatta di sofferenze, di promesse mancate, ma anche di speranza e tanta solidarietà va celebrato.
Ad Avellino, l’Amministrazione Comunale, per commemorare le vittime del terremoto ha previsto alle Ore 10.30 deposizione corona Piazza XXIII Novembre (piazzale Duomo), poi celebrazione, in Cattedrale, della Santa Messa officiata dal Vescovo di Avellino, Monsignor Francesco Marino. All’ex Carcere Borbonico il settore cultura della Provincia promuove l’evento “23/33”. Inaugurazione nel pomeriggio di una mostra fotografica, poi a seguire spettacolo teatrale. A Sant’Angelo dei Lombardi, l’evento più toccante. E’ il comune simbolo del terremoto in Irpinia. A 33 anni di distanza, allora era Rosanna Repole primo cittadino subito dopo la tragedia, oggi c’è di nuovo lei con la fascia tricolore, e l’amministrazione consegnerà la cittadinanza onoraria a Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia, all’epoca in servizio nel luogo del sisma e a Ernesto Aghina attuale membro del comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura.Caposele, ospiterà un convegno alle ore 16.30 con Antonio Bassolino. L’ex governatore della Campania presenterà il libro “Le dolomiti di Napoli” dove all’interno c’è un intero capitolo al terremoto dell’80. Domenica invece a Calabritto si svolgerà una manifestazione per premiare quanti, tra associazioni di volontario, semplici cittadini si prodigarono, nelle ore successive del sisma.
Non esiste risarcimento per certe sofferenze e per certe lacerazioni ed oggi abbiamo la possibilità ed il dovere di cancellare il diaframma tra passato e presente costruendo il muro della memoria reale e virtuale conservando ricordi, notizie e storie che ci vengono trasmesse da chi ha vissuto in prima persona la tragica esperienza del terremoto.
Oggi, noi vogliamo degnamente ricordare i caduti di quel tragico giorno con la celebrazione della Giornata della Memoria. In silenzio, senza inutili parole e allarmi. L’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini di fronte alla sciagura disse: “Il modo migliore per ricordare i morti è quello di pensare ai vivi”.
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Roberto Saviano legge Franco Arminio ricordando il terremoto del 1980
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