40° anniversario della scomparsa di Salvatore Pescatori
23.11.2013, Articolo di Pasquale Sturchio (da “Fuori dalla Rete” – Novembre 2013, Anno VII, n.5)
Alla (ri)-scoperta delle proprie radici.
Senza il ricordo-conoscenza del passato non si può vivere-costruire il presente ne tampoco sognare- progettare il futuro… perché un popolo che non ha memoria storica, che non conosce le proprie radici, è destinato a morire culturalmente! Coloro che dimenticano il passato sono condannati a ripeterne gli errori… ( errare è umano ma perseverare nell’errore è proprio degli stolti!!!).
Il passato è patrimonio di tutti, cui ognuno è debitore!!!
Il passato insegna, istruisce, illumina…
Conoscere il passato, quindi, per sostenere il presente e preparare il futuro!
Conoscere è un dovere!!!
Salvatore Pescatori, dopo una vita interamente spesa per l’ Irpinia e la sua cultura, si spense ad Avellino nell’anno di N.S. 1973 alla veneranda età di 92 anni.
Il Comune di Bagnoli Irpino, suo paese natale, gli ha intitolato una strada, quella che dalla “via nuova” (via De Rogatis) porta al rione Vigna dei Monaci che le nuove generazioni percorrono tutti i giorni per raggiungere l’Istituto Comprensivo Statale “Michele Lenzi” (Scuola dell’infanzia ed elementare), per recarsi soprattutto al campetto pluriuso “Campo degli Angeli: Annalisa, Francesco, Salvatore e Stefano” quattro ragazzi tragicamente scomparsi nel 2005 ed intitolato a tutte le vittime del “sabato sera” e, raramente, troppo raramente, per recarsi a qualche manifestazione culturale all’ex- cinema… o più semplicemente per andare a casa… le tante case costruite su suolo concesso al Comune proprio dal Pescatori che ne era proprietario e che il Comune a sua volta concesse “gratuitamente” a tanti bagnolesi che realizzarono il sogno di una vita!
A suo nome è anche dedicata la Biblioteca Comunale istituita dal Comune nel 1954 (da documenti d’archivio risale al 1876!!!) che conta circa 10.000 opere ma il cui rapporto con il pubblico non è brillante in quanto (anno 2012) c’è stato un movimento di n. 116 prestiti e n. 31 consultazioni in sede e n. 234 richieste di accesso ad Internet nonostante l’offerta (orario di apertura al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 8:00 alle 13:00 ed il martedì e giovedì anche dalle ore 15:30 alle 18:30).
Archiviato l’increscioso episodio della chiusura nel mese di agosto 2013 della Biblioteca Comunale “Salvatore Pescatori” invito il Primo Cittadino dott. Filippo Nigro ad “investire” per la scuola, per la Biblioteca e per ogni altra “attrezzatura culturale” finalizzata alla formazione dell’Uomo e del Cittadino poiché reputo tali investimenti essere idealmente e, nella misura del possibile, praticamente considerati prioritari!!!
Promuovere la lettura è un servizio pubblico e l’autorità amministrativa deve tradurre in realtà questa immagine della biblioteca come “servizio pubblico” ovvero una biblioteca modernamente intesa, coi suoi libri e le sue attività culturali deve essere uno dei centri fondamentali della vita associativa di una comunità.
Biblioteca come istituto culturale, concepito non come un burocratico deposito di libri polverosi ma come un luogo vivo di ritrovo, di curiosità e di stimoli all’attività intellettuale. “Bisogna pensare ad una biblioteca – immagina il filosofo Giuseppe Marano – come si pensa all’innamorata nell’attesa del prossimo incontro…” .
Salvatore Pescatori fu un uomo di spicco nel panorama della cultura irpina e meridionale.
Consumò il suo tempo nell’interesse della cultura e della sua terra e ciò fece senza compenso alcuno!
Il Pescatori fu un raro benefattore perché mise a disposizione dell’Irpinia tutto il suo giovanile ardore e la saggezza non comune per farla avanzare sul piano della cultura e, quindi, su quello del riscatto delle ingiustizie!!!
“La sua capacità di lavoro, la sua pazienza, la sua competenza nei più svariati campi del sapere umano, la signorilità impeccabile del suo spirito un po’ melanconico… ( la sua era la malinconia intimamente serena e fervida degli uomini d’ingegno!)…Ti era amico subito con semplicità ed affetto sincero. Ogni incontro si concludeva con il desiderio di ritrovarsi di nuovo. Un confronto intenso, con il calore ed un senso di ospitalità infinito!”
Nel lontano 1924 inaugurò la Biblioteca Provinciale “ Giulio e Scipione Capone” un avamposto culturale di notevole importanza ed interesse coronando la volontà e le fatiche del padre Nicola…
Bibliotecario, scrittore, archeologo (il Museo Irpino porta il suo nome) fu soprattutto innamorato amante dell’Hirpinia! Pur essendo nota la sua avversione a premi ed onorificenze, la Società Dante Alighieri prima ed il Presidente della Repubblica dopo, vollero insignirlo di medaglia d’oro per i suoi alti meriti nel campo della cultura.
“Egli si unisce alla lunga schiera di dotti e scienziati del suo paese natale Bagnoli Irpino che diedero nei secoli lustro al paese. Ai giovani intellettuali di oggi ed a quelli di domani additiamo – scrive Tommaso Aulisa – questa nobile figura di cittadino bagnolese affinché sia loro di esempio”.
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P.S. Invito tutti i bagnolesi che hanno pubblicato o che pubblicheranno racconti, romanzi, saggi, poesie, memorie, ect. ect. a “donare” una-due copie alla Biblioteca Comunale “Salvatore Pescatori”.