Il Sud puzza
15.11.2013, Il libro di Pino Aprile (Piemme – Saggistica)
Puzza da morire di cancro, di leucemia, di polmoni, di malattie genetiche.
Puzza un po’ ovunque: nella Piana del Volturno, a Taranto, a Gela, a Priolo e Augusta, a Brindisi e in Val d’Agri. Puzza di monnezza accatastata da decenni, di scarti dell’industria petrolifera e di quella della produzione di cemento, di residui gassosi e no della chimica di trasformazione, di fumi di altiforni per fare l’acciaio e di rifiuti tossici interrati o bruciati illegalmente.
Con quella puzza si campa male e si muore troppo.
E per imporne la sopportazione, potentati economici del Nord e lo Stato, di fatto, si alleano con la mafia; soffocano le proteste dei cittadini a manganellate, denunce, querele (e la camorra uccide don Peppe Diana); si trasferisce pure qualche funzionario troppo zelante o se ne blocca la carriera.
È così da decenni.
Ma ora c’è chi ha deciso di non sopportarlo; sono tanti e diventano sempre di più.
Se gli chiedi: «E voi dov’eravate, mentre vi facevano questo, dormivate?», ti senti rispondere: «È stata la puzza a svegliarci».
Abbiamo tenuto per troppo tempo la testa bassa e siamo passati su orrori e offese nei nostri confronti. È tempo di rialzarci, è tempo di ricostruire il Sud. Questo libro di Pino Aprile mette in evidenza la voglia di riscatto che sta nascendo nei giovani, come me, che non vogliono lasciare la propria terra, bensì la vogliono potenziare e proteggere. ‘Fratelli d’Italia, l’Italia chiamó’, scrisse Mameli. Ma se devo avere un fratello che mi offende e mi chiama terrone, beh…preferisco essere figlio unico! Concludo con un frase emblematica del libro di Pino Aprile: ‘ Chi si vergogna…. o si nasconde o si riscatta’. Ecco, è arrivato il momento del riscatto.