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Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

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Arriva il freddo e il gelo. La neve …

23.11.2013, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Sta per concludersi la fase di tempo perturbato che ha portato tante piogge e purtroppo dei nubifragi in molte regioni italiane. Sicuramente la Sardegna e un pò tutte le regioni tirreniche sono state le zone più colpite. Le temperature sono scese e la neve oltre che sulle Alpi è caduta anche sulla dorsale appenninica. A quote di collina su quella del nord, a quote relativamente più alte su quella centrale. Oltre i 1400 metri su quella meridionale.

Archiviata la fase appena descritta, il tempo tenderà a migliorare su gran parte dell’Italia a partire dalla giornata di domenica 24 novembre. Qualche residua, seppure moderata instabilità, la segnaliamo sulle regioni del basso Tirreno.

All’inizio della prossima settimana assisteremo ad un cambio circolatorio che porterà l’alta pressione delle Azzorre a spingersi verso levante e nel contempo allungarsi verso la Gran Bretagna e la penisola scandinava. Sul suo bordo orientale si attiveranno correnti fredde continentali che sebbene avranno la penisola balcanica come obiettivo principale, tenderanno ad influenzare anche la nostra penisola. Lo abbiamo accennato da diversi giorni che un primo affondo invernale stava per “preparasi” ad interessare l’Italia.

Il freddo per diversi giorni sarà il protagonista, con temperature che scenderanno ben al di sotto delle medie del periodo. Il vento gelido sarà, fra l’altro, una caratteristica fino alla giornata di giovedì 28 novembre.

Quanto alle precipitazioni, crediamo che non “scavandosi” depressioni sui nostri mari, non dovrebbero essere l’aspetto più significativo di questa prima situazione invernale. Comunque dalle Marche alla Puglia la neve farà la comparsa a zone piuttosto basse. Anche sui rilievi siculi settentrionali attendiamo la neve fino a quote collinari.

Per le zone appenniniche meridionali c’è da fare una considerazione che rende la previsione un pò labile rispetto a quelle sopracitate. Il flusso delle correnti provenienti dal nord-est europeo sono alquanto gelide, ma piuttosto secche. Ad oggi la loro penetrazione sulla nostra penisola non sembra “creare” depressioni significative che avrebbero avuto un’importanza determinante, in quanto le stesse avrebbero richiamato aria più umida dal basso mediterraneo e quindi portare nevicate anche considerevoli su tutti i rilievi del sud, anche a quote basse.

Quello che ci attendiamo invece è che l’appennino meridionale avrà un’altra funzione che è quella di creare l’effetto “stau” (spiegheremo in altro editoriale tale fenomeno) che nelle zone interne di Campania, Basilicata e Calabria, favoriranno delle deboli precipitazioni nevose che però non porteranno accumuli significativi.

In sostanza, in Irpinia dobbiamo attenderci molto freddo, vento di grecale e “svolazzi”di fiocchi di neve, più o meno intensi, qua e là, che in un contesto di estrema variabilità creerà una “scenografia” invernale che dovrebbe fare la gioa dei bambini.

Dalla seconda parte della settimana entreremo in una fase di miglioramento e le temperature tenderanno a risalire. Tutto finisce qui? Sembra proprio di no! Anzi. I modelli ancora non ci fanno vedere un quadro di stabilità duratura.

Altri affondi meridiani sembrano prepararsi almeno fino alla prima parte della decade di dicembre. Gli stessi potrebbero, questa volta, essere meno rigidi, ma più precipitativi.

A noi non resta che “studiare” questa nuova ed eventuale fase invernale che probabilmente sarà più adatta a favorire la caduta della prima “significativa” neve anche a zone basse della penisola. Ne riparleremo.

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20.11.2013, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Il generale inverno “lancia” le sue truppe verso l’Italia. Quali conseguenze?

In apertura dell’odierno editoriale vogliamo ringraziare alcuni lettori che ci hanno inviato delle e-mail di compiacimento rispetto alle previsioni del tempo da noi emesse domenica 17 novembre. L’attestato di stima è riferito all’annunciato forte peggioramento del tempo che si sarebbe verificato sulla Sardegna. Prevedemmo forti nubifragi che purtroppo non solo si sono puntualmente verificati, ma che sono andati … oltre.

Pur ringraziando i nostri affezionati lettori, i tanti morti procurati dall’inusuale “ciclone” ci lasciano solamente ”amarezza e tristezza”.

Purtroppo la situazione meteorologica non evolve nella direzione di un deciso miglioramento. Anzi. Sulla Scozia agisce un fronte perturbato che già dalla giornata di giovedì 21 novembre si dirigerà verso la Francia e successivamente entrerà nel mediterraneo centrale dove andrà a rivitalizzare la vecchia depressione che tanto maltempo ha portato sulla nostra penisola.

Questa volta l’aria fredda al seguito del fronte sarà di natura artica-marittima e quindi più fredda. Le precipitazioni saranno presenti su tutta la penisola e la neve cadrà al nord fino a quote basse. Sull’appennino centrale ci aspettiamo che la neve possa cadere fra gli 800-1000 metri. In Campania nei prossimi giorni le cime appenniniche saranno imbiancate a quote intorno ai 1200 metri con qualche eventuale sconfinamento a quote più basse nei rovesci più intensi. A quote più alte sul restante appennino meridionale.

Un probabile e parziale miglioramento possiamo attendercelo per la giornata di domenica 24 novembre.

Intanto l’alta pressione stazionante sull’ovest del continente tenderà a spostarsi verso levante. Una manovra che viene vista realizzarsi proprio a partire dall’inizio della prossima settimana. I massimi di pressione però si troveranno sulla Gran Bretagna e l’Europa centro-occidentale.

Questa posizione favorirà la discesa  di aria fredda continentale che attraversando la Russia occidentale si dirigerà verso i Balcani e sembra proprio anche verso le nostre regioni. Praticamente le temperature subiranno un crollo tale da portare i primi freddi invernali un pò per tutti gli abitanti della penisola.

Ma la situazione potrebbe non esaurirsi con la sola e prima “stilettata” invernale. Quello che dobbiamo analizzare con attenzione è la reale “penetrazione” dell’afflusso freddo nord-orientale.

C’è un’ipotesi modellistica che vede una confluenza di aria più umida mediterranea con la suddetta aria fredda. Se tale ipotesi venisse a realizzarsi, ci troveremo a raccontare della prima neve che cadrebbe sulle regioni adriatiche e su quelle meridionali, anche a quote molto basse.

Obiettivamente l’ultimo scenario proposto ha bisogno di ulteriori verifiche e conferme; ma che il primo “battito invernale” è alle porte della nostra penisola sembra proprio cosa fatta. Ci aggiorniamo nel fine settimana.

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17.11.2013, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

L’inverno bussa alla porta: entrerà?

L’autunno che tanto si era fatto attendere, è da diversi giorni il padrone incontrastato della scena meteorologia della nostra penisola. Il cambio di “passo” è stato dovuto alla presenza dell’alta pressione delle Azzorre “impiantata” sulla Gran Bretagna e sull’Atlantico centro-meridionale.

Le perturbazioni provenienti dall’atlantico aggirano il suddetto muro alto pressorio  facendo un giro più largo e “s’infilano” nel mediterraneo centro-occidentale dalle latitudini più settentrionali europee.

Per di più le stesse sono state accompagnate da aria polare che ha permesso le prime nevicate a quote interessanti sia sulle Alpi che sull’appennino centrale.

La seconda parte del mese di novembre sembra ormai delineata sotto l’aspetto meteorologico. La persistenza dell’alta pressione ad ovest del continente europeo depone per altre fasi perturbate che apporteranno alti quantitativi di piogge sulla nostra penisola.

Ma un ulteriore pulsazione dalla Wave 2(alta sub-tropicale)verso la Groenlandia, in spostamento verso le regioni più settentrionali della penisola scandinava, farà si che l’aria polare sarà sostituita da aria fredda artica che sembra proprio intenzionata a raggiungere la nostra penisola già a inizio della terza decade del mese di novembre ( ipotesi che abbiamo anticipato da diversi giorni).

Non vi nascondiamo che la situazione meteorologica si fa molto interessante e soprattutto la “dama bianca” sembra non essere più un’utopia per diverse regioni italiane.

Noi in questo odierno editoriale vi illustreremo le “manovre” generali che ci accompagneranno per la prossima settimana. Nei prossimi giorni entreremo più nello specifico in quanto avremo più elementi per illustrarvi il primo ed eventuale affondo invernale della stagione.

Già da lunedì 18 novembre un deciso peggioramento del tempo si farà avanti sulle regioni del nord-ovest, sulla Sardegna e in spostamento verso la Sicilia e le zone ioniche meridionali. In molte zone della Sardegna sono attesi anche nubifragi.

Martedì 19 il peggioramento raggiungerà tutte le altre ragioni italiane. Saranno colpite con fenomeni intensi soprattutto il Piemonte. la Liguria, la Toscana,il Lazio e la Campania.

Dalla seconda parte della settimana l’Italia sarà raggiunta da aria sempre più fredda. La neve farà la comparsa oltre che sulle Alpi anche sulle cime appenniniche.

Fra la fine della settimana e l’inizio della successiva è ipotizzabile un’ulteriore affondo freddo che stavolta potrebbe avere una direzione più nord-orientale e questo potrebbe far entrare l’Italia effettivamente nella prima fase fredda e invernale della stagione.

Tale evoluzione ad oggi sembra “allineare” anche i modelli di previsioni, ma la distanza temporale dall’evento è obiettivamente  ancora lunga. Pertanto invitiamo i nostri lettori a seguire il prossimo aggiornamento che vi verrà proposto nei prossimi giorni.

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12.11.2013, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Piogge in gran spolvero, a quando la “prima” neve?

La situazione meteorologica è entrata in una fase prettamente autunnale e le prime abbondanti precipitazioni hanno raggiunto la nostra penisola. Un autunno che sebbene partito in ritardo, sembra proprio volerci portare le vere piogge e le prime nevicate in montagna fra l’altro già verificatesi nei giorni scorsi, sia sulle Alpi che sull’appennino centro-settentrionale.

Nel precedente editoriale abbiamo illustrato il “trend” che potrebbe accompagnarci per la seconda parte del mese di novembre e oggi non possiamo che confermare tale nostra previsione.

Il mediterraneo centrale e quindi la nostra penisola ormai è diventato “una lacuna barica” che non può che calamitare i vari affondi di aria fredda proveniente dalle regioni più settentrionali europee.

La direzione degli stessi vanno monitorati con estrema attenzione. Infatti proprio la loro direzione sarà determinante non tanto per le precipitazioni in arrivo, bensì dalla loro portata e dalla loro caratteristica. In questo editoriale porremmo l’accenno proprio a questo argomento.

1- La depressione che continuerà ad interessare soprattutto le regioni centrali adriatiche e le regioni ioniche continuerà a portare piogge anche consistenti nelle suddette zone. La Campania trovandosi sottovento, avrà solamente qualche eventuale debole pioviggine distribuita a macchia di leopardo.

2- Un temporaneo e parziale miglioramento lo avremo a partire da giovedì 14 novembre.

3- Un nuovo affondo freddo, da noi anticipato nel precedente editoriale, raggiungerà il mediterraneo proprio dalla giornata di venerdì 15 novembre. La sua direzione sembra però più occidentale della precedente, tanto che la depressione in formazione fra l’Isola d’Elba e il mar Ligure andrà spostandosi verso la Spagna. In questa fase il nord-ovest, che sarà la zona più fredda della nostra penisola, riceverà la prima neve anche a quote piuttosto basse. Sul restante territorio italiano l’instabilità la farà da padrona.

4- Con una manovra “aggirante” la suddetta depressione si riporterà sulla nostra penisola e richiamerà a sé aria più fredda proveniente da nord. Questo dovrebbe avvenire da domenica 17 o al più tardi da lunedì 18 novembre. La nostra penisola vivrebbe una ennesima fase perturbata con piogge estese e neve sulle Alpi e sulle cime più alte dell’appennino soprattutto centro-settentrionale. Le temperature, portatesi su valori stagionali, risulteranno fresche ma in un contesto non freddo.

Scrutando la situazione per la terza decade del mese di novembre va messo in preventivo un’ulteriore elevazione verso nord dell’alta pressione delle Azzorre che andrebbe a risucchiare aria ancora più fredda dalle zone artiche europee e catapultarla verso latitudini più meridionali europee. Questa eventuale evoluzione aprirebbe scenari più strettamente invernali anche per la nostra penisola? Indubbiamente sì.

Lo scenario non è assolutamente inusuale per tale periodo, ma ha bisogno di valutazioni più approfondite e sebbene qualche “cluster” anche della corsa “ufficiale” dei due più affidabili modelli previsionali fa vedere, vista l’eventuale “bella sorpresa ( per tutti?)”,procederemo con la nostra solita cautela, ma certamente puntuali a segnalarlo ai nostri lettori.

                                                                                                       

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