Il neorealismo nel cinema italiano, omaggio ad una stagione feconda
26.10.2013, Note di Josefina María Mercedes Gennuso
Montella, Giovedì 24 ottobre il nostro quarto appuntamento delle serate letterarie “Un autunno tutto da leggere” al bar “La Controra”: Un viaggio nel mondo del cinema del secondo dopo guerra con “IL NEOREALISMO NEL CINEMA ITALIANO” di Angelo Festa, edito da “Il Papavero” di Donatella de Bartolomeis presentato dallo stesso autore insieme a Romina Capone.
Con eloquenza si esprime il Professore Festa lasciando intravedere la sua passione e amore per il cinema; L’autore percorre i principali autori cinematografici che hanno tracciato il percorso del movimento Neorealista e delle opere che maggiormente lo hanno caratterizzato, evidenziando qualche episodio e curiosità, emersi durante la elaborazione dei film.
Il libro è un omaggio ad una delle stagioni più feconde del Cinema italiano e mondiale, un riepilogo delle caratteristiche e dei punti fondamentali di quella che è stata la più importante corrente cinematografica del secondo dopoguerra. Il Neorealismo caratterizzato da una feconda pluralità poetica, e della necessità di descrivere e raccontare la realtà circonstante dell’uomo, di una società, di un popolo, e di una umanità.
Autori autonomi e liberi obbligati dalle circostanze storiche, a creare e riprendere all’aperto in ambienti esterni fino a lavorare con attori non protagonisti presi dalla stessa realtà, tra gli spettatori. Nati da questa fertilità creativa del neorealismo indimenticabili capolavori come “Roma città aperta”, “Ladri di biciclette” e “La terra trema”, sognate e realizzati da registi come Roberto Rossellini, Vittorio De Sica e Luchino Visconti e tanti altre opere e maestri menzionati e descritti con la accuratezza di chi ama ciò che fa.
“Vinto il naturale pudore, l’autore parla di se stesso e della realtà che lo tocca più da vicino, lasciando sotto un velo il suo “io” più segreto.” Nathaniel Hawthorne (1804 – 1864)
Al prossimo incontro.