Sagra a Montella, la visita del ministro De Girolamo
20.10.2013, Ottopagine
L’amministrazione comunale di Montella annuncia la visita del Ministro per l’Agricoltura Nunzia De Girolamo in occasione della “Sagra della Castagna di Montella I.G.P.” prevista per i giorni 8, 9 e 10 novembre. Il Ministro è stato invitato a prendere parte ad un convegno sull’agricoltura promosso dal comitato di ricerca per la castanicoltura in seno all’Ats Montella-Calitri, per tracciare le coordinate programmatiche volte alla risoluzione del problema cinipide, causa di un drastico indebolimento del più importante settore produttivo.
Il Ministro Di Girolamo infatti, sarà presente a Montella insieme all’assessore regionale alle politiche agricole Daniela Nugnes, Vito Amendolara, ex presidente della Coldiretti Campania ed ex consigliere di Caldoro all’agricoltura, e Massimo Marelli, rettore della Federico II di Napoli.
L’obiettivo del convegno dovrà essere quello di promuovere e calendarizzare una serie di iniziative di cui dovrà occuparsi il centro di ricerca agroalimentare di Montella, come progettato dal complesso programma di sviluppo dell’Ats. Al centro del dibattito, dunque, la necessità di implementare nuovi protocolli di ricerca per debellare le invasioni del cinipide, in quanto le misure finora applicate hanno portato solo risultati deludenti, dilatando la crisi del comparto produttivo, e cedendo spazio a nuove conseguenze. La calamità che si è abbattuta sulla produzione, grava infatti non solo sulla rendita dei castanicoltori, ma anche sull’equilibrio ambientale del sottobosco, che in caso di definitivo abbandono delle coltivazioni potrebbe alterare l’equilibrio del sottosuolo, determinando dissesto idrogeologico. Sono cinque i Comuni coinvolti dalla piaga socio economica, che rischiano di dovere rinunciare a una fetta importante di Pil.
Il comitato strategico per la salvaguardia della castagna e la lotta al cinipide di Montella è stato già ricevuto a Roma dai funzionari del Ministero per l’Agricoltura guidato da Di Girolamo: in quella occasione era stata annunciata la volontà di un parterre di ricercatori di varia estrazione (universitari e saggi) di applicare esperimenti con alcuni prodotti messi a disposizione dalle aziende, come concimi e insetticidi di estrazione naturale. Tutta l’area di produzione della castagna, da Montella a Cassano, Bagnoli, Serino e Montoro, diverrebbe oggetto di studio del centro di ricerca sperimentale sulla filiera del castagno, inchiodando la partecipazione di più di cento aziende di castanicoltori, Coldiretti, Cia, Cnr di Avellino e docenti universitari. Tutto per evitare di arrivare a una scelta drastica e definitiva: rinunciare al marchio Igp o distruggere in tempi brevi l’insetto con cure aggressive.
Quattro anni di lanci nessuna nuova notizia e su internet non ci sono articoli sui monitoraggi intanto le aziende sono a terra non riusciamo più a rialzarci nessuno aiuto ne dai comuni ne dalle regioni e ne dallo stato!