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Serate letterarie: “Il Papa nero” vi salverà

12.10.2013, Note di Alejandro Di Giovanni

Serate letterarie, secondo atto. In questo giovedì d’ottobre a cadere non sono le tanto sospirate castagne, bensì i versi profetici e incantati di Paolo Pietro Poggi, a raccoglierli e porli nel cesto della memoria una platea cospicua di spettatori, sempre più coinvolti e avvolti da questa brezza culturale autunnale. A fare le veci dell’autore l’ editrice de “Il Papavero” Donatella De Bartolomeis, che presenta il romanzo “Il Papa nero” di Paolo Pietro Poggi. Il libro cattura il lettore già dai primi versi, egli si ritrova fin da subito in una sorta di rapimento mistico, di altrove fantastico, di surreale stupore, e di uno sbalzo temporale che lo proietta dal ‘600 fino all’alba del 4000.

Il protagonista, Beppe, è un ragazzo privo di qualsiasi sovrastruttura sociale e culturale, è un contadino buono e solitario, ingenuo e singolare, che nel suo quieto vivere incontra all’improvviso l’amore, un amore insolito. Lo spettro di una strega messa al rogo secoli prima diverrà la sua amata, un amore platonico che non impedirà loro di avere un figlio, e un nipote, Beppy. Sarà quest’utimo a rivoluzionare il mondo divenendo “Il Papa Nero”, che riunirà tutta l’umanità sotto una sola religione, che sarà il preludio di pace, fratellanza e concordia tra tutti gli uomini della terra.

Più che una ricerca della verità, come ipotizzato durante la serata, è questo un libro di fantasia che si regge su una ricerca della felicità, di un mondo perfetto e ideale da vivere e abitare, è questa una profezia di un sogno dell’autore, di chi utopicamente immagina un’umanità migliore che possa ritrovare in un amplesso mondiale tra i diversi popoli quei sentimenti oggi apparentemente così lontani, che possa finalmente fondarsi sull’ amore per il prossimo e sulla solidarietà, un autentico messaggio di pace.

Così la serata, nel bar “La Controra”, viene pervasa da un afflato magico di spiritualità, dalla favola dell’eterno fanciullo Paolo Pietro Poggi (quasi ottantenne) al tema della religione e della fede il passo è breve, così prende corpo l’annosa questione del credere o non credere, tra chi argomenta a favore della presenza di Dio e chi scetticamente rigetta il tutto. Chiaro è che tra le due fazioni nessuno prevarrà, che l’unico rischio è quello di fare l’alba e di non venirne mai a capo, come al solito, così come è chiaro che nessuno può avere la presunzione di arrogarsi tesi ed elucubrazioni esaustive in merito, la verità è che dinanzi a tali questioni siamo inermi e impotenti, anche quando si è supportati dalle più granitiche convinzioni. Non tutto ci è concesso sapere, ma ognuno persegue le proprie rassicuranti e confortevoli vie, e se non saranno quelle delle Signore poco male: un “Papa nero” può indicarci la strada, ma le strade e i riferimenti che possano condurci verso un mondo più giusto sono innumerevoli. La religione è solamente una delle tante strade, non l’unica. Immaginare un mondo diverso da quello abitato non costa nulla e non ha età, come ci insegna Paolo Pietro Poggi.

                                                                                                       

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