La protesta del bacio per l’arresto degli innamorati marocchini
06.10.2013, di Viviana Mazza (da “Il Corriere della Sera”)
Baciarsi e pubblicare la foto su Facebook. Altrove è un «aggiornamento di stato», in Marocco è un crimine. Due adolescenti di 14 e 15 anni sono stati arrestati per violazione della pubblica decenza, a Nador nel nordest del Paese. Con loro è stato fermato l’amico che li ha fotografati, zaini in spalla all’uscita della scuola. Appariranno venerdì davanti a un tribunale minorile.
Era già successo in Tunisia, a gennaio, che una coppia fosse condannata a due mesi di carcere per un bacio. E la risposta era stata un «kiss-in» di centinaia di giovani in strada con lo slogan: «Arrestate tutti gli innamorati della Tunisia». Quando poi, di recente, un attivista egiziano ha pubblicato su Facebook la foto di una ragazza velata che bacia un coetaneo, ha ricevuto commenti furiosi («E’ contro l’Islam!», «Andranno all’inferno») ma anche decine e decine di «mi piace» . « Baciarsi è più rivoluzionario da noi che in Occidente», notò una scrittrice egiziana, perché è un simbolo dell’affermazione delle libertà personali da parte di giovani stanchi delle restrizioni imposte nel nome della religione.
Anche in Marocco la protesta non si è fatta attendere. Sebbene alcuni imam, nella predica di venerdì, abbiano auspicato la separazione dei sessi su Facebook, la maggioranza dei commentatori critica l’arresto dei tre minorenni. Oggi un «kiss-in» è previsto a Parigi davanti all’ambasciata marocchina, e moltissime persone stanno pubblicando «baci liberi» (l’hashtag è #freeboussa) su Twitter. Certo è paradossale che a denunciare gli innamorati sia stato il presidente di un’associazione di difesa dei diritti umani di orientamento islamista (tale Faisal Mursi) che fa il gestore di un locale per il gioco del Lotto (nella fede islamica è peccato).
(Ha collaborato Farid Adly)