“Inesattezze” nell’editoriale di Domenico Cambria
04.09.2013, Email di Alfonso Trillo ’82
Articolo: Parzanese e l’antico rito della “Vacca di Fuoco” di Domenico Cambria.
Solo un appunto che non vuole essere polemica. Sono presenti in questo articolo storico delle imprecisioni preoccupanti:
1. Chi mai sarebbe questo Francesco d’Aragona che nel 1450 conquistò il Regno delle Due Sicilie? Francesco d’Aragona era l’ultimo dei sei figli di Ferrante I di Napoli: non è mai stato RE, né ha mai conquistato niente. Il Regno di Napoli fu conquistato da Alfonso V d’Aragona, I di Napoli, detto il Magnanimo, nel 1442 e non nel 1450. Al tempo, inoltre, il Regno delle Due Sicilie era di là da venire: esisteva il Regnum Siciliae Citra Farum, Regno di Napoli,e il Regnum Siciliae Ultra Farum, Regno di Sicilia, che furono uniti all’atto della conquista del meridione continentale. Alfonso assunse il titolo di Rex Utriusque Siciliae. Il Regno delle Due Sicilie è una creazione del Congresso di Vienna del 1814 ed apparteneva ai Borboni e non agli aragonesi.
2. La contea di Montella nel 1442/1443 non esisteva, per cui il re al massimo poteva vendere il feudo e non la contea. Garcia Cavaniglia, feudatario di Cassano, Montella e Bagnoli era conte di Troia e viceré di Capitanata. La contea di Montella fu costituita nel 1477 e data a Diego Cavaniglia. Un inciso: i territori di Montella, Cassano e Bagnoli formavano un’unica contea!
3. Del tutto falsa la notizia della dimora fissata in Bagnoli dai Cavaniglia. Il castello sul promontorio detto “Serra” fu costruito da Garcia, probabilmente ampliando opere di fortificazione già esistenti, per uso militare e non per uso di civile abitazione. I Cavaniglia risiedevano, prevalentemente, a Napoli e facevano parte del “Sedile di Nido”.
E’ vero che ognuno è responsabile di ciò che scrive ma non può passare ogni cosa: se l’autore non vuole informarsi come si deve prima di scrivere, allora è compito del comitato di redazione della rivista filtrare il materiale.
Molto apprezzabili e opportuni sono i rilievi riportati all’articolo pubblicato dalla redazione del sito dell’ass.palazzo Tenta 39. Articolo riportato dal “corriere”del 16.08.2013. In merito ci aspettiamo eventualmente qualche spiegazione dall’articolista.
Penso che l’amico Alfonso ’82 si riferisca alla testata giornalista del “corriere” quando asserisce:…”allora è compito del comitato di redazione della rivista filtrare il materiale.” Se invece il riferimento è alla direzione del sito, devo evidenziare che il rilievo seppure legittimo lo ritengo comunque poco praticabile. Sappiamo bene che le redazioni dei giornali sono composte da giornalisti di mestiere e quindi anche stipendiati. Sarebbe giusto e legittimo chiedere che gli stessi filtrassero, e bene notizie non solo di carattere storiche-culturali. Immaginare che il direttore e capo-redattore del sito (con la sola, unica e particolare passione con la quale dirige il sito, in maniera assolutamente gratuita e con estrema abnegazione) possa filtrare tutte le notizie che vengono riportate sulle stampe nazionali, sarebbe veramente una richiesta obiettivamente troppo severa. Possiamo essere noi, con le nostre piccole passioni e quindi conoscenze, a favorire un’eventuale e corretta informazione (ove ce ne fosse bisogno).
Tempo fa, sempre sul sito dell’associazione, fu riportata da un articolo ripreso da un quotidiano sportivo, la formazione del Brasile campione del mondo del 1970. Erroneamente l’articolista sosteneva che il terzino destro di quella grande formazione che batté l’Italia nella finale a Città del Messico il 21.06.1970, era Clodoardo, invece era … semplicemente Brito!!!
Ovviamente non mi riferivo alla direzione del sito ma a chi ha pubblicato l’articolo.
Scusate se il commento è fuori luogo, ma i minuziosi chiarimenti di Alfonso mi fanno pensare a quanti giovani brillanti come lui hanno lasciato e lasceranno il nostro paese perchè in Italia essere prepararti, laureati, con master ecc. ecc. non è proprio una carta vincente. Purtroppo a televisione e sui giornali si preferisce parlare di gente che sta affondando il nostro paese e a Bagnoli stiamo ancora discutendo di voti, tavolini, sedie, pipistrelli e finanziamenti. E intanto ragazzi preparati come Alfonso vanno a lavorare lontano qui, portando altrove la loro preparazione.