Quando Antonio Pallante sparò a Togliatti
22.08.2013, Il Corriere
Era il 1948 quando il bagnolese Antonio Pallante attentò alla vita dell’allora segretario del Pci.
Torna a raccontare i delitti che hano segnato la memoria d’Irpinia il Teatro dell’Osso di Lioni. Questa sea alle 22.30, presso l’Edificio Pluriuso di Lioni ad andare in scena, con ingresso gratuito, è “Ammazzate Tobgliatti!”, spettacolo che ricostruisce la storia di Antonio Pallante, nato a Bagnoli Irpino, che nel 1948 sparò al segretario del PCI Palmiro Togliatti.
Una nuova produzione del Teatro dell’Osso, un progetto originale di teatro e musica scritto e interpretato da Mirko Di Martino, con la partecipazione di Melissa Di Genova. A completare il cast i giovani musicisti Giovanni Recupido e Carlo Di Nolfi, che eseguiranno in scena brani originali composti appositamente per l’occasione.
“Ammazzate Togliatti!” ripercorre una pagina cruciale della storia italiana: il 14 luglio del 1948 un giovane venticinquenne, Antonio Pallante, spara quattro colpi a Togliatti all’uscita da Palazzo Montecitorio a Roma. Il deputato viene immediatamente ricoverato al Policlinico e operato d’urgenza, ma le sue condizioni sono gravi. L’attentato finisce per scatenare il caos, al Sud si verificano scontri tra dimostranti e polizia a Napoli, Salerno e Taranto, tentativi di blocco del traffico a Cagliari, manifestazioni e scioperi a Cosenza, Vibo Valentia, Crotone, Messina e Sassari, le sedi della DC sono devastate a Foggia, Lecce, Messina, Matera e Salerno.
Ci vorrà la guarigione di Togliatti per rimettere a posto le cose, ci vorrà il sangue freddo del governo democristiano, ci vorrà l’impresa di Gino Bartali al Tour De France, che il15 luglio che va prendersi la maglia gialla a trentaquattro anni, quando tutti lo davano ormai per finito.
Antonio Pallante, l’attentatore, sarà subito arrestato. I rapporti riservati della polizia, lo descriveranno come un isolato, cancellando il sospetto di una trama più vasta. Al processo Pallante dichiarerà : “Sul giornale del PSDI Togliatti era descritto come un uomo infausto, pericoloso per l’Italia, da inchiodare al muro. E il capo del PCI annunciava di essere pronto a prendere a calci De Gasperi. Ecco, esaltato da tutto questo, decisi di eliminare il pericolo”.
Processato nel luglio 1949 e condannato a 13 anni, Pallante uscirà dal carcere nel dicembre 1953, per trovare lavoro a Catania come guardia forestale. E’ il regista Mirko Di Martino a sottolineare come sia «stato uno dei momenti più difficili che la democrazia italiana abbia mai affrontato. Ed è strano pensare che tutto questo sia stato causato da un giovane di Bagnoli Irpino.
Ho creduto che fosse importante raccontare questa storia perchè il clima di odio che si respira oggi nel paese non è molto diverso da quello che si respirava sessant’anni fa. La scelta è stata quella di dare voce ai piccoli protagonisti: oltre ad Antonio Pallante portiamo in scena, ad esempio, la voce del deputato che fornì un pass all’attentatore diventando suo complice inconsapevole; oppure il punto di vista del custode della Sede del PCI a via delle Botteghe Oscure che impedì a Pallante di incontrare Togliatti perchè il ragazzo non aveva compilato il modulo. Fino alla grande impresa di Gino Bartoli, ovviamente, con quel suo naso triste come una salita, come cantava Paolo Conte».
“Ammazzate Togliatti!” chiude gli appuntamenti estivi programmati dal Teatro dell’Osso a Lioni, evento conclusivo del ciclo “Storie nere della verde irpinia”: «Il bilancio è molto positivo- spiega il direttore organizzativo Melissa Di Genova – Ad agosto abbiamo presentato a Lioni nove eventi, cinque per adulti e quattro per bambini. Di questi nove, cinque erano nuove produzioni appositamente realizzate per quest’estate. Abbiamo avuto sempre il tutto esaurito ad ognuno dei nostri spettacoli, non ci aspettavamo un successo di queste proporzioni. Vuol dire che il lavoro fatto in questi anni dal Teatro dell’Osso ha portato buoni frutti. Il pubblico ha imparato a seguirci con attenzione e partecipazione, gli spettatori sanno di poter assistere a spettacoli ogni volta diversi che però conservano sempre fa stessa attenzione all’intrattenimento, la stessa originalità e cura del dettaglio».
Articolo interessante e lodevole iniziativa. Un solo appunto storico: oltre alla freddezza dell’allora governo e alla vittoria di Bartali, a pacificare gli animi contribuì lo stesso Togliatti che invitò alla calma i militanti del Pci (i quali, è bene ricordarlo, nelle regioni del centronord conservavano ancora le armi della resistenza partigiana di qualche anno prima). In parole povere, il nostro compaesano, tra l’altro ancora in vita se non erro, stava causando una guerra civile.