Agosto mese di ferie
22.08.2013, Articolo di Ernesto Dell’Angelo (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2013, Anno VII, n.4)
Agosto mese di ferie, voglia di evasione, voglia di leggerezza: Bagnoli si veste di nuovi arredi e colori. Uscendo dal vicolo di Via Gargano, ci si apre innanzi piazza L.Di Capua, che nella sua forma ellittica e con il suo filare di lecci che ne delineano i contorni, rappresenta il centro propulsore del paese, dove si concepiscono e si mettono a punto tutte le dinamiche politiche e sociali della comunità.
Dal dopoguerra ad oggi, nell’Italia repubblicana, tutte le amministrazioni comunali che si sono susseguite a Bagnoli, hanno sempre lasciato in piazza un tangibile segno del loro operato.
Questa amministrazione pur se nel suo breve percorso amministrativo, non è stata da meno.
Quei tavolini bianchi e le poltroncine a loro corredo che tutti i Bar hanno posizionato nella pubblica piazza, si dice che siano il frutto di un laborioso e sapiente lavoro di convincimento, che ha portato l’amministrazione, a “guadagnarsi” il consenso dei “baristi” a sostenere l’ingente spesa per il loro acquisto.’ Devo dire senza intento polemico che il colpo d’occhio ci guadagna.
Proprio seduto su una di quelle poltroncine, ignaro di avere trovato la mia giusta collocazione,ho appreso da un amico che con me sorseggiava un aperitivo, come le forze politiche del paese si dividevano anche nella scelta dei Bar e quindi dei tavolini a cui sedersi.
La cosa mi ha divertito non poco.
Il mio interlocutore mi spiegava che l’amministrazione e l’opposizione, avevano lottizzato i quattro Bar che si affacciano su Piazza L. Di Capua, e per assicurare una sorta di pluralismo democratico se ne erano accaparrati due a testa.
A conferma della sua tesi mi faceva notare come da una parte stava comodamente seduto il “gota del potere a Bagnoli, attorniato dai alcuni fedeli supporters, che speranzosi o già convinti di avere guadagnato posizioni nella scala sociale bagnolese e quasi come dei Brenno d’altri tempi (quello di “Vae Victi”, guai ai vinti) con sguardo inquisitorio scrutavano l’andirivieni della gente in piazza.
Altro Bar, altro tavolino. Questa volta seduto a centellinare un caffè stava un cosiddetto “spione” che come una sorta di ricognitore aveva il compito di notare strani assembramenti di persone o sospetti chiacchiericci, provvedendo quindi all’occorrenza a fornire un dettagliato rapporto al Marat di turno che a sua volta con solerzia di ragioniere aggiornava la sua già lunga lista di proscrizione. Allo stesso tavolo con braccia aperte, distese lungo i braccioli della poltroncina un assessore che parafrasando l’espressione da codice civile, “diligenza del buon padre di famiglia” che ogni amministratore deve avere come riferimento nella sua attività, stava come una sorta di Santo Patrono che con il suo abbraccio con afflato cinge e protegge l’intera comunità.
Al tavolino attiguo al nostro, mi segnalava sempre questo amico con l’ilarità consona alla rappresentazione di questa atmosfera alla “Don Camillo e Peppone, la presenza di un ex assessore della precedente amministrazione che, malelingue dicono, assorto o piuttosto nascosto dal giornale che legge, attende quasi inutilmente l’arrivo dell’ex sindaco Chieffo, ormai desaparecido in seguito alla sconfitta elettorale.
Tutto questo vero o falso che sia, più che strapparci un sorriso non può.
Ad un muro in Piazza stavano però affissi due manifesti che attiravano la mia attenzione. Uno era il programma Laceno-Estate dal quale apprendevo con sgomento che il festival del cortometraggio quest’anno non è in programma, e l’altro, un esposto al vetriolo,una sorta di “filippica” contro il Sindaco, reo di non avere interessato il circolo Palazzo Tenta nell’assegnazione di fondi pubblici da destinare a progetti elaborati da associazioni presenti sul territorio. Non sono solito comprare a scatola chiusa, per cui non conoscendo i fatti mi riservo di esprimere giudizi in seguito. Dico però che pur non essendone socio di questa Associazione, ho avuto modo di esprimerle già in passato la mia gratitudine, come adesso esprimo la mia solidarietà per quella che, ormai, consolidata realtà, ha dato e da voce a tutti garantendo informazione e pluralismo.
A Bagnoli si respira aria un po’ pesante, ma a parte questo si sa siamo in agosto, voglia di evasione, voglia di leggerezza.