Consigli utili per il Laceno
di Domenico Nigro ‘82
Articolo tratto da “Fuori dalla rete”, agosto 2010 – Pubblicato sul sito “Palazzo Tenta 39″ di Bagnoli Irpino il 23.08.2010)
Parlare del Laceno è qualcosa di semplice, spesso banale, sicuramente ripetitivo ma, ciononostante suscita sempre interesse. Quando nel numero di aprile ho scritto della situazione turistica del Laceno, ero consapevole di provocare un dibattito ampio con diversi spunti e considerazioni da poter sviluppare.
È apparso chiara che la volontà dell’amministrazione comunale è quella di puntare ad un turismo di qualità, legato all’ambiente e alla tutela delle risorse naturali. La giornata ecologica (su cui non mi dilungo rimandando ad altri articoli) ha mostrato come questo tipo di turismo, in questo momento, è forse una chimera.
Laceno è una discarica a cielo aperto dove si trova di tutto, dove emergono come e più dei funghi tutti i tipi di rifiuti possibili.
Un ambiente così malridotto, non si presta per ora al progetto dell’amministrazione, occorre una ripulita generale e certamente per questo non può bastare una lodevole iniziativa quale la giornata ecologica. Soprattutto occorre un cambio di rotta da parte dell’intera cittadinanza bagnolese, una nuova mentalità che porti ad una diversa considerazione dell’ambiente e della sua tutela.
L’idea che i boschi e l’intera area del Laceno siano una sorta di condominio dove ogni persona può fare quello che vuole non è più neanche ipotizzabile. I boschi sono patrimoni dell’umanità e in quanto tali devono essere protetti e tutelati.
Certo esistono gli usi civici, ma questi non autorizzano a disporre del territorio ad uso e consumo di ogni cittadino. Andare a funghi, raccogliere il legname secco o altri prodotti del sottobosco sono certamente attività lecite, ma non possono sfociare in qualcosa di illegale e di particolarmente dannoso per il territorio.
Né tantomeno si può pensare di disfarsi di rifiuti di ogni tipo buttandoli in qualche burrone o luogo nascosto. Pensare di crocifiggere il turista che, incivilmente, butta plastica e vetro nell’ambiente, quando poi noi abbandoniamo nei boschi batterie, elettrodomestici addirittura automobili e quant’altro, è cercare la “pagliuzza altrui dimenticando di vedere la propria trave”.
La realtà a cui dobbiamo guardare e che molto spesso tengono ai nostri boschi più chi viene da fuori che noi bagnolesi. Inutile discutere di quote carbonio o gestione dei boschi, se prima non siamo capaci di cambiare il nostro modo di rapportarci al territorio e all’ambiente.
Parliamo di una cosa di difficile soluzione, è un malcostume radicatosi nel tempo anche a causa di un mancato controllo del territorio che è perdurato da anni. Insisto nel dire che Laceno è stato abbandonato a se stesso; la politica ha lasciato che regnasse una sorta di anarchia; di sviluppo del territorio, del controllo e della tutela dello stesso se ne è parlato ogni cinque anni dal baldacchino innalzato per le elezioni.
Appare evidente la necessità di un cambio di rotta. Occorrono regole nuove, e soprattutto occorre una riqualificazione dell’intera area del Laceno. Mi rendo conto che un cambiamento drastico necessita di tempo e di una sorta di concertazione tra i vari interessi economici presenti sul territorio. Tuttavia alcune proposte semplici e a costi bassi potrebbero già essere adoperate.
Sul sito di Palazzo Tenta l’assessore Branca ha lanciato qualche proposta a cui potrebbero aggiungersene delle altre. In particolare penso che occorra vietare assolutamente che nella zona del Lago e della piana circostante possano svolgersi picnic al di fuori delle aree predestinate.
Si potrebbero individuare nuove aree, ma non è possibile che la domenica ogni prato è buono per gozzovigliare lasciando poi i rifiuti (carte, bottiglie, plastica) per terra. Nelle altre zone del Laceno, più che vietare il campeggio o il picnic, occorrerebbe eseguire una divisione delle piane in piccole zone dove ognuno liberamente può andare con una limitazione temporale (usufruire del luogo fino ad una certa ora) e lasciando un documento che ne permetta l’identificazione.
Questo consentirebbe da un lato di poter svolgere una “scampagnata” nel verde del Laceno, e dall’altro lato permetterebbe di individuare e sanzionare coloro che, nell’area occupata, commettano azioni dannose per l’ambiente (abbandonando i rifiuti, lasciando il fuoco incustodito, tagliando legna non secca ecc). Un ulteriore problema sono quelli che, nel periodo invernale, usano slittini e bob in ogni angolo, lasciando poi una scia di rifiuti.
Anche in questo caso va regolamentato l’uso degli stessi, individuando le aree apposite e sanzionando chi non rispetta le regole imposte.
Un’ultima segnalazione riguarda i cassonetti per la differenziata che sono praticamente assenti.
Questo comporta un danno non solo per il turista occasionale, ma anche per chi sul Laceno ha case o residence nonché per gli stessi operatori.
Sono semplici proposte, spero se ne aggiungano delle altre perché si possa avere finalmente un dibattito sul Laceno che oltre ad evidenziare errori e mancanze, possa permettere di formulare proposte alle forze politiche.
Le piste per bob e slittini (visto l’ampio spazio disponibile) sarebbero una forte attrattiva e vincolerebbero l’utilizzo di tali solo in determinate zone controllate (tra l’altro ci vuole davvero poco per allestirle, in termini economici e temporali).
Io continuo nel dire che per le strade principali, bisognerebbe puntare su una riqualificazione urbana non invasiva. Marciapiedi, panchine, lampioni, dove passeggiare, prendere anche un caffè, una cosa non speculativa alla Capri ma comunque gradevole alla vista e non invasiva (ripeto). E’ inutile creare progettoni di seggiovie e varie, quando le piccole cose (davvero frivolezze a volte) bastano a rendere Laceno davvero gettonato.