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Un’Italia senza mafie e senza corruzione. Partiamo dall’Irpinia

13.04.2013, di Ortensia Ferrara (da “Fuori dalla Rete” – Marzo/Aprile 2013, Anno VII, n.2)

Erano tra i 150mila che hanno partecipato, lo scorso 16 marzo, alla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia. Avventurandosi da Avellino fino a Firenze, nonostante la partenza innevata che la nostra provincia ha riservato, a sorpresa, a questo gruppo di ragazzi nella mattinata. Ma si sa che gli ideali e l’entusiasmo, soprattutto nei giovanissimi, sono più forti delle difficoltà concrete: lo sa bene don Luigi Ciotti, il prete antimafie referente nazionale di Libera, l’associazione nota in tutta Italia per il suo impegno contro tutte le mafie. Che dal palco della Giornata della Memoria ha ribadito: “E’ la tappa rituale di un cammino che vede una parte d’Italia impegnata quotidianamente per dare a questo nostro Paese più giustizia sociale, più cultura, più lavoro, più trasparenza. Non una semplice manifestazione ma un impegno che fonda la sua credibilità sul fare laborioso e discreto di chi crede che il cambiamento richieda continuità, condivisione, corresponsabilità. A Firenze, città sfregiata dalla strage dei Georgofili, ma anche protagonista di tante pagine importanti della storia e della cultura del nostro Paese, si sono incontrati migliaia di volti freschi di un’Italia che, senza cedere alle sirene del populismo, vuole davvero voltare pagina”.

Lo sanno bene questi ragazzi, studenti universitari e lavoratori, che da alcuni anni animano anche nella nostra provincia il presidio territoriale di Libera. E che pochi giorni dopo l’iniziativa a Firenze, nella prima giornata di primavera, erano in corso Vittorio Emanuele, ad Avellino, per una Maratona di Memoria, in cui hanno letto, uno alla volta, i nomi delle 900 vittime innocenti uccise dalla mafia. “Per non farle morire per la seconda volta con il nostro silenzio, la nostra rassegnazione e la nostra indifferenza. Per non lasciarli soli, perchè dietro ogni nome c’è un volto, c’è una vita, c’è una famiglia che va avanti e resiste. Perché chi non ricorda non vive”, come invitava dal palco fiorentino don Ciotti.

“Siamo certi che anche in Irpina questo modello può funzionare così da costituire sentinelle di legalità su tutto il territorio irpino che alzano il livello di attenzione nei confronti delle proprie comunità e che promuovano attraverso l’impegno attivo riflessioni sui temi antimafia e anticorruzione” – dichiara Francesco Iandolo, neo eletto referente provinciale dell’associazione (oltre ad Avellino???).

Per questo, un gruppo composto da QUANTI giovani si impegna da anni in proposte per la cittadinanza, iniziative, incontri nelle scuole: perché è importante sensibilizzare innanzitutto i più piccoli, anche e soprattutto in territori difficili come il nostro, ad una cultura della legalità. Dallo scorso anno, Libera Avellino promuove anche un campo della legalità, che si svolge a Quindici………….

Inoltre, periodicamente organizza incontri-dibattiti sullo stato delle mafie in Irpinia portando le testimonianze dei parenti di vittime di mafia. Spesso si è trovata a collaborare con le istituzioni al fine di stipulare protocolli d’intesa e indire manifestazioni per combattere attivamente le mafie.

L’associazione nasce, a livello nazionale, il 25 marzo 1995, con l’intento di contrastare le mafie e di promuovere la cultura della legalità e della giustizia nella società civile. Attualmente è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. Lavora quotidianamente per tenere viva la memoria di quanto accaduto anche nelle nostre terre, porta avanti i valori della legalità e della giustizia sociale, attraverso un rapporto costante con gli studenti, le associazioni e le istituzioni. Promuove percorsi di legalità democratica, di cittadinanza e solidarietà, oltre ad attività antiracket e antiusura, legate alla gestione sociale di numerosi beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata. La legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l’educazione alla legalità democratica, l’impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di Libera.

Animatore instancabile dell’associazione è da sempre don Luigi Ciotti, prete noto per il suo impegno sociale, che non ha mancato più volte di denunciare con forza le infiltrazioni mafiose nel quotidiano, parlando di una zona grigia costituita da segmenti della politica, del mondo delle professioni e dell’imprenditoria, ma esistente anche nella chiesa.

“Un piccolo impegno di tutti può permetterci di affrontare il presente con fiducia e speranza verso il futuro.

Costruisci con noi il sogno di un’Italia senza mafie e senza corruzione. Partiamo dall’Irpinia”.

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Info: avellino@libera.it pagina facebok: Libera Avellino


                                                                                                       

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