Crolla la castanicoltura irpina
18.03.2013, Ottopagine (di Marco Grasso)
Nel 2012 la filiera campana ha visto andare in fumo oltre 40 milioni di fatturato.
Produzione castanicola dimezzata dal cinipide galligeno. Il Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, arrivato in Campania presumibilmente fra il 2006 e il 2007, ha inciso negativamente sul fatturato della filiera con una perdita di oltre 30 milioni di euro nel 2011 e di circa 40 nel 2012. Fin troppo facile immaginare gli effetti negativi prodotti dal cinipide in provincia, se si pensa che oltre il 50 per cento della produzione nazionale di castagne è campana e, di questa, il 60 per cento è prodotta nella sola provincia di Avellino che, con un quota di poco meno di 30mila tonnellate, rappresenta circa il 10 per cento della produzione mondiale.
«La crisi produttiva del 2012 - si legge nella nota dell’associazione castanicoltori campani – non è dipesa solo dal cinipide, ma anche dai mutamenti climatici. Il 2012 ha segnato record di temperatura che hanno danneggiato diverse produzioni agricole fra cui la castagna. Il cinipide ha colonizzato ormai tutte le regioni italiane, e ha anche varcato i confini nazionali raggiungendo la Francia e la Svizzera».
La lotta al cinipide vede come strumento principale la lotta biologica attraverso la diffusione di un insetto che parassitizza il cinipide galligeno: Torymus sinensis Kamijo. Nel 2012 i lanci effettuati sono stati oltre 250 in Campania, ed hanno coinvolto la quasi totalità dei comuni castanicoli. Questo sforzo è stato reso possibile grazie al coordinamento ed al lavoro dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania (SeSIRCA) che ha saputo ottimizzare le energie di numerosi Enti territoriali come alcune Comunità Montane della Provincia di Caserta ed Avellino.
Dopo Avellino e Salerno, anche in provincia di Caserta sono stati ottenuti individui di prima generazione a conferma dell’insediamento del prezioso antagonista naturale nell’areale casertano. «Ci vorranno ancora alcuni anni per portare il cinipide galligeno del castagno sotto la soglia del danno, l’insediamento del Torymus sinesis Kamijo è una ottima notizia che ci fa ben sperare».