LIBRI – Jane Eyre e Cime tempestose, il mondo dei classici
12.03.2013, LibriAmo, la Rubrica di Antonella Iuliano (da “Fuori dalla Rete” – Febbraio 2013, Anno VII, n.1)
Cari lettori in questo quarto appuntamento con la mia rubrica letteraria intendo inaugurare un nuovo capitolo e portare così alla vostra attenzione il meraviglioso mondo dei classici. Per iniziare questo percorso tra le pagine scritte da autori di altre epoche mi sembra appropriato parlarvi di due romanzi, che hanno ispirato fortemente il mio secondo romanzo: “Charlotte”, che mi auguro molti di voi leggeranno e di cui vi racconterò nel prossimo numero di “Fuori dalla Rete”.
I romanzi in questione sono molto noti soprattutto al pubblico femminile e sono: “Jane Eyre” e “Cime Tempestose” rispettivamente scritti da Charlotte ed Emily Brontë.
JANE EYRE
Pubblicato nel 1847 è considerato il capolavoro di Charlotte Brontë, scrittrice inglese (1816-1855).
Scritto in forma autobiografica, Jane, la protagonista, racconta al “lettore” la sua vita. Orfana, trascorre un’infanzia infelice a casa di una zia acquisita e poco amorevole che per sbarazzarsi di lei la manda alla scuola di Lowood, una scuola di carità dove vige l’austerità e il rigore morale. Qui Jane cresce tra la disciplina e la solitudine, ma quando ormai è quasi una donna il suo desiderio di conoscere il mondo e di essere indipendente la porta a cercare un lavoro da istitutrice fuori dalle mura della fredda scuola. Così Jane arriva a Thornfield Hall, la residenza, il maniero di tale Mr. Rochester, della cui figlia dovrà occuparsi per la sua istruzione. Leggendario è l’incontro fatale con il padrone di casa, uomo all’apparenza burbero e duro, che Jane incontra per la prima volta lungo una scarpata. La caduta da cavallo del signore in questione e il soccorso della giovane che ancora non sa di trovarsi di fronte il suo datore di lavoro. A Thornfield Hall, Jane si sente per la prima volta a casa, per la prima volta amata, ma la sua felicità è minata, c’è qualcosa che si nasconde proprio in quella tenuta. Un segreto si muove nei meandri della soffitta. Di chi sono le grida che di notte Jane sente provenire dai bui corridoi dell’antica casa? Cosa nasconde il signor Rochester? Cosa porta Jane a fuggire lontano lasciando l’uomo di cui si è innamorata? Ci sarà un lieto fine per questa donna sfortunata? Occorre la lettura del romanzo per scoprirlo, non sarò certo io a rivelarvelo!
“Le ombre non sono meno importanti della luce”. (C.Brontë, Jane Eyre)
CIME TEMPESTOSE
Pubblicato nel 1847 è l’unico romanzo di Emily Brontë (1818-1848), sorella minore di Charlotte.
Siamo di fronte ad un romanzo che sa di dannazione, ma di quella dannazione che nasce dal sentimento per eccellenza: l’amore. Cime tempestose è la storia di Heathcliff: zingaro, trovatello, sporco bambinetto che viene raccolto dalla strada da Mr. Hearnshaw e portato nella sua dimora a Wuthering Heights (Cime tempestose). Nella sua nuova casa il nostro protagonista conosce i due figli dell’uomo, Hindley e Catherine, con cui è destinato a crescere. Se con Hindley non andrà mai d’accordo per la gelosia che quest’ultimo prova nei suoi confronti, con Catherine nasce un legame, un amore e una complicità esclusivi. Alla morte di Mr. Hearnshaw però le dinamiche in gioco subiscono un forte cambiamento. Il nuovo padrone, Hindley, si rivela un vero aguzzino verso Heathcliff e quando Catherine, capricciosa e viziata, conosce Linton, un gentiluomo della zona, l’unione con quest’ultimo getta Heathcliff nella totale disperazione, rendendolo un uomo cinico e crudele. La morte presto ritorna per prendersi sia Hindley che Catherine e sebbene Heathcliff diventi il solo padrone di Cime Tempestose, questo non sarà sufficiente ad acquietare il suo cuore dilaniato dalla perdita della donna amata. Il romanzo è intriso delle leggende del nord dell’Inghilterra, che parlano di anime, di spiriti che non lasciano mai questa terra e tornano per chi è rimasto, perché non hanno pace. Questo è ciò che lega i due protagonisti della vicenda. Un amore a cui non basta la sola vita, che a costo di sfiorare la pazzia mantiene un legame attraverso la morte.
“Il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce nascoste ed immutabili; dà poca gioia apparente ma è necessario. Nelly: io sono Heathcliff! Egli è stato sempre, sempre nel mio spirito”. (E.Brontë, Cime Tempestose)