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Dopo le piogge ritornerà il freddo. Semplice sciabolata o …

06.03.2013, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Dopo una fase di stabilità atmosferica, che ci ha interessato per alcuni giorni, ora il tempo subirà un evidente peggioramento. Riteniamo che fin verso il prossimo fine settimana, una circolazione depressionaria interesserà la nostra penisola.

Avremo piogge sparse praticamente su tutto il nostro territorio, con la giornata di venerdì 8 marzo, decisamente più instabile rispetto ad un sabato e una domenica, che si presenteranno sostanzialmente con tempo variabilie con qualche rovescio sparso. Le temperature si attesteranno sulle medie del periodo. I venti dapprima sciroccali, tenderanno a disporsi da ovest-sud/ovest, proprio nel fine settimana.

Per quanto concerne la prossima settimana, prende quota la nostra anticipazione dell’ultimo editoriale, che prevedeva un deciso raffreddamento del tempo. Parlammo di un possibile scenario gelido che avrebbe tutte le caratteristiche di un evento termico record per il mese di marzo.

Parlammo di bassa probabilità che l’evento potesse realizzarsi con le termiche ipotizzate dai vari modelli previsionali. Oggi crescono le probabilità che dal 13 marzo l’Italia sarà interessata da una vasta circolazione depressionaria che sarà alimentata da aria polare-continentale che favorirà precipitazioni a carattere nevoso in più regioni italiane.

Le ultime emissioni confermano termiche clamorose che si avvicineranno all’Italia, ma la barriera delle Alpi, sembra deviarne l’entrata, spostando il tutto verso il mediterraneo occidentale. Una situazione simile a circa 2 settimane fa, quando il nord e parte del centro vissero giornate di neve anche consistenti.

L’evoluzione stavolta vede però un ulteriore apporto di aria, stavolta artica-continentale, raggiungere il centro-sud italiano. Qui è attesa la formazione di una depressione che porterà precipitazioni anche a quote collinari se non a quote basse.

Le temperature scenderanno in maniera drastica al nord (9°- 12° sotto le medie del periodo) ma dove intanto sono cessate le nevicate dei giorni precedenti. Al centro-sud si attesteranno sotto le medie del periodo anche di 6°- 8°.

Questa evoluzione è portata avanti dal modello americano GFS, con estrema persistenza. L’altro modello a cui facciamo riferiamo, quello inglese di Reading, invece “sottostima”il tutto con un semplice colpo di coda invernale, di breve durata, e fra l’altro, con termiche decisamente più basse.

Nel secondo caso, anche le precipitazioni nevose saranno moderate e interesseranno solo i rilievi a quote di bassa montagna. Simulando una media dei due modelli, troviamo forse la “reale” evoluzione più probabile, che non dimentichiamoci, dovrebbe realizzarsi non prima di mercoledì 13 marzo, e che vedrebbe un ritorno di freddo fuori stagione, con il ritorno della neve un pò su tutto il territorio italiano, a quote anche collinari.

Pertanto, trovandoci nel medio-lungo termine, dobbiamo prendere tale evoluzione ancora con le molle. Su tali prospettive ci torneremo fra qualche giorno quando probabilmente potremo inquadrare meglio questo sussulto invernale  come semplice colpo di coda invernale o qualcosa di più importante e clamoroso per il periodo.

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28.02.2013, Articolo di previsione meteo (di Michele Gatta)

Aria di primavera? Sarà, ma non ci credo. Anzi …

Con il 1° marzo, la primavera meteorologica fa il suo ingresso. Ricordiamo che quella astronomica sposta tale ingresso al 21 marzo. La differenza delle due date sembrerebbe poco significativa in un contesto climatico, soprattutto per le nazioni che si affacciano sul Mediterraneo. In realtà le cose spesso non vanno così.

Se da un lato i primi tepori marzolini ci fanno pensare all’ingresso della primavera, dall’altro, irruzioni fredde, magari temporanee e limitate, ci fanno pensare ad una stagione, quella invernale, che non vuole abdicare facilmente.

E’ sempre stato così e probabilmente marzo 2013 ci confermerà questo trend. Noi in questo editoriale abbiamo fatto una scelta alquanto precisa. Ai nostri lettori vogliamo regalare una simulazione di quello che potrebbe succedere per la nostra penisola in questo mese, definito pazzerello, ma sempre pronto a regalare episodi estremi, legati o alla stagione primaverile o a quella invernale.

Scientificamente, e chi ci segue con attenzione, non può che confermerà la nostra tesi, abbiamo sempre sostenuto che il vero colpo invernale di questa stagione non lo abbiamo ancora avuto. Vedasi alcune nostre analisi in precedenti editoriali.

La nostra non è una tesi labile e senza riscontri obiettivi. E’ semplicemente dovuta alle “risposte”meteorologiche che si sono avute e che dovrebbero aversi, rispetto ad avvenimenti di un certo rilievo, avvenuti in stratosfera, nei mesi di dicembre e gennaio.

Probabilmente lo scenario invernale visto nel fine settimana scorso, che ha colpito alcune regioni centrali e il nord-Italia, in prima linea l’Emilia Romagna, potrebbe essere visto come l’atto conclusivo di una stagione invernale che ci ha riservato molte precipitazioni in un contesto termico tutto sommato in linea con le medie stagionali.

A tal riguardo abbiamo qualche perplessità che ciò che è avvenuto, sia stato il vero commiato dell’inverno per la nostra penisola.

In sintesi ci aspettiamo il prossimo fine settimana stabile per le regioni centro-settentrionali, mentre nella giornata di sabato 2 marzo, un temporaneo peggioramento del tempo, dovrebbe interessare il sud-Italia con le isole e le zone ioniche maggiormente penalizzate in termini di precipitazioni.

L’avvio della prossima settimana segnerà un temporaneo miglioramento del tempo su tutte le regioni, con un aumento significativo delle temperature. A partire dalla metà della prossima settimana, un’ estesa circolazione depressionaria interesserà la nostra penisola. Quindi ci attendiamo ancora precipitazioni estese su tutto il nostro territorio, con neve presente solo sulle cime alte appenniniche. Le temperature non si presenteranno molto distanti dalle medie del periodo.

Questa fase potrebbe fare da “apri pista” ad una nuova pulsazione dell’alta pressione delle Azzorre. Praticamente con l’inizio della seconda decade del mese di marzo, e nei giorni successivi, possiamo assistere ad uno “shock”meteorologico che vede l’Italia entrare in una possente irruzione di aria gelida continentale che ove si realizzerà, ci farebbe piombare in un ritorno invernale assolutamente scioccante.

Conseguenze di tale scenario, che non vogliamo prendere nemmeno in considerazione, sarebbe un’evidente “penalizzazione” della nostra agricoltura e non solo. Ovviamente tale scenario(rientrante in una simulazione previsionale) dovrebbe subire un deciso ridimensionamento nei prossimi giorni, e più si avvicinerà tale periodo, più le termiche previste, saranno sicuramente ritoccate.

Che durata avrà tale ipotetico periodo rigido e nevoso? Questo è obiettivamente impossibile prevederlo. Comunque noi seguiremo questa fase, con puntuali aggiornamenti rivolti soprattutto verso questa possibile evoluzione, da vero sussulto invernale. Lo faremo anche con la fierezza, ma sempre in una cautela previsionale,di essere stati gli unici a prevedere tale prospettiva.

E questo anche quando sembrava che tale scenario non si sarebbe verificato. Quante probabilità ci sono per uno scossone così estremo? Ad oggi non più del 20/25% nei termini previsti dalle odierne analisi. Un 30/35% di possibilità di vedere comunque un periodo invernale di tutto rispetto. Staremo a vedere…

                                                                                                       

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