MarieClaire.it, intervista al coreografo-ballerino Mattia Russo
04.02.2013, La conversazione (di Alessandro Enriquez, www.marieclaire.it)
“Descamino de dos” è una coreografia ideata da Mattia Russo (di Bagnoli Irpino, ndr) e Diego Tortelli, due ballerini italiani diplomati alla scuola di danza del Teatro Alla Scala di Milano, che si articola sulla visione del “bene che la vita ci offre”. Un’opera coinvolgente e positiva, musicata da Cliff Martinez, che ha esordito a Barcellona lo scorso novembre all’interno della stagione del “Mercat de les Flors” (piattaforma europea dedicata ai giovani talenti della danza contemporanea) per poi aggiudicarsi il primo premio al Concorso Internazionale di Burgos, riscuotendo un enorme successo da parte della critica spagnola. Dopo la vittoria nella capitale catalana, lo spettacolo verrà messo in scena a Madrid nel Teatro di Alcovendas, per proseguire anche in Italia. Marieclaire.it ha intervistato i due giovani vincitori.
Che cosa ha significato per voi vincere il premio Burgos?
Mattia: È stata tappa molto importante. Abbiamo avuto l’occasione di mettere in scena per la prima volta una nostra creazione.
Diego: La possibilità di vedere un futuro come coreografi dopo la carriera da ballerini.
Quali sono le differenze tra i teatri spagnoli e quelli italiani?
Mattia: I teatri spagnoli danno più possibilità ai giovani di esprimersi.
Diego: Gli spagnoli cercano di proporre un programma più contemporaneo, mentre gli italiani sono più tradizionalisti.
Quali sono state le difficoltà più grandi durante la creazione di DESCAMINO DE DOS?
Mattia: Riuscire a trovare del tempo extralavorativo da dedicare ad un progetto personale.
Diego: Trovare un punto d’incontro tra due visioni estetiche differenti provenienti da due percorsi diversi, il mio e quello di Mattia, avendo la possibilità di creare qualcosa di diverso.
Un consiglio per i giovani aspiranti coreografi?
Mattia: Trovare la maniera di realizzare i loro progetti nonostante gli ostacoli. Nulla è impossibile.
Diego: Non essere mai banali e proporre sempre nuove idee.
Il teatro più bello dove avete danzato?
Mattia: Il Teatro alla Scala di Milano. È il teatro più affascinante che conosco, dove si sono formati tanti talenti e dove mi piacerebbe ritornare con le nostre coreografie.
Diego: Il Joyce di New York perché è il teatro in assoluto che rappresenta gli spettacoli più contemporanei azzardando sempre nella programmazione.
Il coreografo da cui avete imparato di più?
Mattia: Jiří Kylián per come usa il movimento fluido e legato e per la sua estetica coreografica, elegante e neoclassica.
Diego: Gustavo Ramirez Sansano dal quale ho imparato un gusto estetico minimalista con una grande introspezione emozionale.
Un desiderio?
Mattia: Continuare a percorrere la strada della coreografia.
Diego: Che i giovani artisti abbiano sempre più spazio per rappresentare le proprie idee in qualsiasi ambito artistico.
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