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Canto di Natale

05.01.2013, di Aniello Russo –  (da “Fuori dalla Rete” – Dicembre 2012, Anno VI, n.5)

Questo canto natalizio, tramandato oralmente di generazione in generazione, un tempo era noto a grandi e piccini a Bagnoli, intonato soprattutto in casa nella notte di Natale, quando la famiglia patriarcale si raccoglieva attorno al presepe. “Noi ragazze lo ripetevamo in strada mentre giocavamo, contribuendo così a creare l’atmosfera natalizia.” afferma Giulia Ciletti (reg. 1985), che l’ha riferito con voce cantilenante, come una filastrocca.

Forse il canto fu importato secoli addietro da missionari o da predicatori, ma se ne impossessò subito l’immaginario collettivo dei bagnolesi, riproponendolo nella parlata locale e imprimendogli una connotazione tutta nostra. L’anacronismo presente nella seconda strofa, dove Gesù è visto nello stesso momento nella culla e sulla croce, è la spia della creatività popolare.

Nella terza strofa la richiesta del pane da parte del Bambino Gesù alla Madre rievoca la miseria che esisteva in quasi tutte le famiglie e testimonia gli stenti in cui vivevano i piccoli di un tempo, proprio come tanti Gesù bambini.

E’ nnatu, è nnatu Gesù Bambinu

int’a la grotta r’ Bettlèmme,

e lu voju e l’asiniéllu,

San Gisèppu vicchiariéllu,

san Gisèppu facìa la fassa,

la Maronna lu piglia e lu nfassa,

e lu mette ncunnulìna:

“Fa’ la nonna, Gesù Bambinu,

fa’ la nanna, si la può fa’,

ca i’ nu’ pòzzu cchiù cantà:

aggiu persu la mia voci,

Gesù Cristu è mmuortu ncroci,

aggiu persu lu miu jatu,

Gesù Cristu è fracillàtu;

Gesù Cristu miu benìgnu,

famme la grazia ca m’arrénnu!

“Mamma, mamma, ramme re ppanu”

“Figliu, figliu, nu’ nge nn’è,

va t’addona lu panariéllu,

ca ngi truovi li pazzariélli.”

Li pazzariélli ngi re truvàvu,

e la Maronna se ngunucchiàvu,

se ngunucchiavu la Matalèna,

e Maria, grazia plena.

(E’ nato, è nato Gesù Bambino nella grotta di Bettelemme, e il bue e l’asinello, san Giuseppe vecchierello, san Giuseppe avvolgeva la fascia, la Madonna Lo piglia e Lo fascia, e lo mette nella culla: “Fa’ la nanna, Gesù Bambino, fa’ la nanna, se puoi farla, non ho più forza per cantare: ho perduto la mia voce, Gesù Cristo è morto in croce; ho perduto il mio fiato, Gesù Cristo è flagellato; Gesù Cristo mio benigno, fammi la grazia che m’arrendo!” “Mamma mamma, dammi il pane” “Figlio, figlio, non ce n’è: va’ a guardare nel paniere, là ci trovi i giocattoli.” I giocattoli li trovò, e la Madonna si inginocchiò; si inginocchiò Maria Maddalena, e Maria, di grazia piena!).

                                                                                                       

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