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Bagnoli sarà un paese per i giovani???

04.01.2013, Articolo di Domenico Nigro ’82 (da “Fuori dalla Rete” – Dicembre 2012, Anno VI, n.5)

Le elezioni amministrative sono ormai prossime, tra un panettone e una tombolata alcune liste cominciano a prendere corpo, e dopo le feste il quadro politico comincerà a delinearsi più chiaramente. Quello che invece già oggi è possibile ascoltare, sono le tante frasi retoriche che da decenni girano tra le licine nell’avvicinarsi delle elezioni.

Tra queste, la più gettonata è sicuramente lo slogan “largo ai giovani”, frase ad effetto che sembra essere un’apertura verso le nuove generazioni, ma che ha in realtà il sapore di una grande presa per i fondelli.

Il tema dello svecchiamento della politica non può non interessare Bagnoli dove, da ormai oltre 20 anni, sono sempre le stesse facce ad animare i partiti e le liste elettorali. Comunemente ed erroneamente si ritiene che per svecchiare la politica basta inserire in lista un giovane, magari under 30, possibilmente laureato, con la fama del “bravo ragazzo” e con una famiglia grande, così che possa portare in dote una buona dose di voti.

In realtà, ringiovanire non è solo una questione anagrafica, ma soprattutto di mentalità: quello che va cambiato, in maniera radicale, è il modo con cui si intende amministrare il paese, la capacità di trovare nuove idee, nuove soluzioni ad annosi problemi per attuare un’autentica rivoluzione. Invece, al di là della retorica di piazza, delle frasi ad effetto, nulla cambia, né i volti dei candidati né le idee con cui amministrare. Ringiovanire la politica significa scommettere sul futuro, dare alle nuove generazioni la possibilità di avere nuove strade lavorative, nuove possibilità e opportunità da cogliere, collegandosi al paese e sfruttandone le sue possibilità. Il mito del posto fisso è finito, le vecchie raccomandazioni diventano un lusso per pochi eletti, l’idea di una fase di industrializzazione post terremoto è miseramente fallita, è necessario individuare nuove strade per la crescita occupazionale, puntare su uno sviluppo ecosostenibile. In questo Bagnoli, con il Laceno, ha una fortuna enorme: un potenziale sviluppo che ha una base certa, un mix perfetto che indurrebbe molti ad avere un certo ottimismo per il futuro, ma che in realtà non lascia trasparire altro che rassegnazione.

La cecità politica manifestatasi in questi anni ha prodotto effetti contrari: Laceno giace in una sorta di guado da dove non riesce a muoversi, sta su un filo in perenne equilibrio tra sviluppo e definitiva decadenza. Nel rimpallo di responsabilità non si è ancora capito dove finiscano le colpe della pubblica amministrazione e inizino quelle dei privati. In attesa di investimenti capaci di cambiare la situazione, sono tante le cose che andrebbero fatte, anche a costo zero, e che invece non vengono prese in considerazione. L’idea di fondo è quella di conservare a Laceno un equilibrio tra i vari gruppi di operatori, lasciando che ognuno usi il territorio come vuole; in fondo sono tutti elettori e i voti vanno conservati o conquistati.

Senza lo sviluppo del Laceno, senza creare lì occupazione e sviluppo per i giovani, che senso ha parlare di ringiovanimento? Laceno avrebbe la possibilità di creare benefici per l’intera regione, se sviluppato in modo corretto potrebbe garantire livelli di occupazione tali che ad usufruirne non siano solo i giovani bagnolesi. Non ci vuole un professore bocconiano per capirlo, eppure da sempre si preferisce svolgere un amministrazione ordinaria che punta a gestire il paese senza farlo sviluppare come si può e si deve. Meglio una rotonda oggi, un marciapiede o un po’ di asfalto che pensare al futuro del paese. Per molti “politici” locali Laceno è un appendice di Bagnoli e non il volano della sua economia.

Su questa base, come si può anche solo pensare di parlare di sviluppo, occupazione e di giovani? Il valore di un politico si misura dalla sua lungimiranza, dalla sua capacità di pensare alle future generazioni e al loro benessere. Il politico è quello che è capace di guardare ben oltre un futuro prossimo, immaginare un paese diverso e lavorare per realizzare un continuo e costante miglioramento che generi benefici per decenni.

In Italia e anche a Bagnoli di politici lungimiranti non se ne vedono da decenni. La speranza è che finalmente le prossime elezioni ce ne regalino qualcuno; tuttavia, visti i nomi che girano come candidati, questo auspicio continuerà a non realizzarsi, e le speranze dei giovani continueranno ad essere deluse.

                                                                                                       

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