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Bagnoli, alle primarie del centro-sinistra vince Pierluigi Bersani

02.12.2012, Il voto

Secondo turno di votazioni per la scelta del candidato premier di coalizione alle elezioni politiche del 2013. Il Comune di Bagnoli si  è confermato  “seggio-campione”  per  la proiezioni dei risultati su base nazionale delle primarie del centro-sinistra.

Al ballottaggio hanno partecipato 86 persone (107 al primo turno). Risultati: Pierluigi Bersani voti 50 (58,14%), Matteo Renzi voti 36 (41,86%). Nessuna scheda bianca, nulla o contestata.

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25.11.2012, Il voto

Primarie del centro-sinistra a Bagnoli Irpino: i risultati

Primo turno di votazioni per la scelta del candidato premier di coalizione alle elezioni politiche del 2013.

Il Comune di Bagnoli è stato individuato come “seggio-campione”  per  la proiezioni dei risultati su base nazionale delle primarie del centro-sinistra.

Il seggio elettorale è stato allestito nel locale antistante la Sala Consiliare in Via Roma. Senza particolari problemi le operazioni di voto. Presidente della Commissione elettorale Antonio Di Capua; Presidente di seggio Giuseppe Caputo, coadiuvato da Franco Guglielminetti e Michele Gatta.

AFFLUENZA ALLE URNE:  107 i partecipanti alle primarie.

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Risultati definitivi

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Candidati

Voti

%

MATTEO RENZI

48

44,85

PIERLUIGI BERSANI

35

32.71

NICHI VENDOLA

22

20.56

LAURA PUPPATO

1

0,09

BRUNO TABACCI

1

0,09

*****

Nessuna scheda bianca o nulla.

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02.12.2012, Articolo di Giovanni Nigro

NO ALLE FAVOLE

“Il coraggio dell’Italia”. Lo slogan del segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani. Coraggio non vuol dire paura, ma è la virtù umana che permette l’essere umano di non sbigottirsi di fronte ad una sfida. La parola deriva dal latino ed è un aggettivo composto da cor,cordis “cuore” e dal verbo habere “avere”. Quindi “avere cuore”. Il cuore non inteso come “organo pulsante” della vita fisica, ma inteso come sentimento e affetto. Suscita varie influenze; la prima e la più emblematica è l’amore. Per una donna, per un uomo, per un animale, per il popolo, per la democrazia, e perché no anche per la politica.

Da anni si cerca di macchiare la politica con il sentimento inverso all’amore, l’odio. Ricercato in slogan di uomini contro la politica e contro il sistema, tutto. Ogni uomo nel suo piccolo fa politica; basti pensare al fatto di esprimere il mondo ed affacciarsi allo stesso in una maniera propria. Succede poi che alla politica si affianca la democrazia, con i suoi diritti e il suo, non vago, potere. La politica in Italia non ha strutturalmente agito in modo lecito; cioè chi non la fa la critica. La situazione politica attuale resiste ad un dissenso abissale ed oceanico, accuratamente distorto da quelli che, giorno per giorno, ora per ora, immettono nelle persone e nelle loro case la distrazione da questi argomenti.

Per fortuna si arriva ad oggi, 2 dicembre 2012, giorno di grande sconfitta per questi assembramenti di distrazione, il momento di scegliere. Scegliere chi si vuole faccia il rappresentante di una fazione, più democrazia di così? La fazione è quella del centro-sinistra, i candidati sono il segretario del PD Bersani e il Sindaco di Firenze Matteo Renzi. Hanno superato tutti e due il primo turno, aggiudicandosi, tra “città grandi” e “regioni rosse”, rispettivamente il 44,9% e il 35,55% dei votanti alle Primarie.

Non riescono proprio a dividersi i due. Concorrono a braccetto nelle trasmissioni, rispondono alle domande degli elettori e si concedono anche un pianto. Bersani, a “Porta a Porta” da Vespa, guardando un video delle sue origini morali e poi politiche, andato in onda per la prima volta nel 1996 sempre in quella trasmissione, si lascia andare ad un pianto, quasi liberatorio. Il ballottaggio arriva e porta i suoi frutti, con il pianto oppure senza, il segretario stravince contro il Sindaco. Infatti, i dati risalenti alle 23:00 assicurano la vittoria per il 61,5% dei votanti, a fronte dei 40,5% di Renzi. Arriva prima il Sindaco nel suo comitato di Fortezza da Basso di Firenze e dice -usando un social network- “Era giusto provarci, è stato bello farlo insieme. Grazie di cuore a tutti”. Bersani si fa attendere, d’altronde come le migliori star, al Teatro Capranica di Roma. Cravatta rossa, perché no, una faccia rilassata ed un’ovazione da stadio; inizia il suo discorso ringraziando, i volontari della sua campagna elettorale, i socialisti, il partito di Sel, i “marxsisti” per Tabacci, Laura Puppato, l’amico Vendola e infine anche l’avversario, tosto e stancante, Matteo Renzi. Dopo i saluti aggiunge i suoi intenti; “fare un’Italia nuova” post-Monti, “creare un gruppo di sinistra”, enfatizzando sulla dichiarazione di Nichi Vendola “voglio sentire profumo di Sinistra” e concludendo dicendo “Noi dobbiamo vincere senza raccontare favole”.

Le favole le racconta sistematicamente chi vuole nascondere la verità e non chi gioca per essa. Aspettando il centro-destra che non starà a guardare e pensando che i problemi si risolvono con il coraggio, “chi vivrà vedrà”.

                                                                                                       

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