Campane
25.11.2012, La poesia di Angelica Pallante (da Firenze)
Campane
(foto di Andrea Cione)***
C’è un ricordo a me tanto caro,
è il dolce suono delle campane
di quella chiesa dedicata a Maria
che mi accompagna ovunque io sia.
Al calar del sole, con l’aria sottile
si anima il paese: corrono i fanciulli,
le porte si aprono, le voci si alzano.
I contadini stanchi, a gruppi rientrano.
Campane vegliate sui figli rimasti
non chiudetevi già nel muto silenzio.
Guidateli ancora al lavoro dei campi
dite loro che sono fortunati tanto.
Solo stasera, non suonate campane.
In fondo alla strada, in quella casetta,
una mamma piange per il bimbo che muore.
Il papà è lontano, ignora il dolore.