Cenacolo di Poeti “Giulio Acciano”
05.11.2012, L’idea (di Aniello Russo)
Proposta di una iniziativa culturale e insieme conviviale in occasione della Sagra.
La comunità di Bagnoli gode del prestigio di un’antica e solida tradizione poetica. E il riconoscimento le viene almeno da due fattori: l’aver offerto ospitalità nel Cinquecento ai poeti umanisti dell’Accademia Pontaniana (da Iacopo Sannazzaro a Giano Anisio), e l’aver dato i natali a Giulio Acciano nel Seicento, a Giovanni Pallante e a Francesco Saverio De Rogati nel Settecento, a Onorio Ruotolo nel Novecento; e in tempi più recenti a non pochi poeti e scrittori il cui nome ha varcato le mura del paese.
Gli accademici Pontaniani, però, non venivano nella nostra terra solo per trarre ispirazione dalla natura selvaggia dei boschi e dalla amenità dei pianori; essi sapevano anche apprezzare la buona tavola. Per i poeti umanisti il cibo non era più una pausa tra le lunghe astinenze e i rigorosi digiuni imposti dalla Chiesa, ma uno dei quotidiani piaceri della vita. Lo testimoniano i carmi conviviali scritti per esaltare il Signore di Bagnoli che spesso li ospitava nel suo castello.
I poeti ospiti del conte Cavaniglia erano attenti alla genuinità e alla qualità dei cibi: per esempio, la carne di lepre veniva preparata con gli aromi del bosco in cui essa era vissuta. Inoltre, ci è giunto un carme conviviale in esametri latini di un poeta anonimo che espone una ricetta per la cottura del cappone farcito, su cui in ultimo viene spalmata una crema di tartufo.
Anche i visitatori dell’Ottocento, come il poeta P. P. Parzanese, il meridionalista Giustino Fortunato, il pittore calabrese Achille Martelli o il giornalista Nicola Lazzaro, venuti a Laceno sulle orme del Sannazzaro alla ricerca dell’Arcadia perduta, non disdegnarono le pietanze tipiche della nostra terra.
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Sostenuto da tanta tradizione, mi chiedo: perché non ricreare l’atmosfera conviviale di quei tempi, organizzando nelle giornate della Sagra, una manifestazione culturale che non solo appaghi lo spirito ma ristori pure il corpo?
Per dirla in breve, si potrebbe realizzare un Cenacolo di Poeti (cenaculum poetarum), dedicato al poeta bagnolese Giulio Acciano. La manifestazione si articolerebbe in due momenti:
1. lettura dei poeti locali, di ieri e di oggi, presentati dagli studenti del posto;
2. rassegna di poeti italiani che parteciperanno con una composizione in lingua (o in dialetto).
Ogni concorrente leggerà la sua poesia, ogni poeta avrà diritto al voto, sicché saranno essi stessi a proclamare il vincitore e a incoronarlo con un serto di alloro (o di castagno). Ogni poeta riceverà un diploma con relativo giudizio della commissione di esperti. Questo a ristoro dello spirito.
Durante la recita, i poeti si rifocilleranno con un’insalata di tartufo e con le caldarroste, il tutto bagnato con vino di produzione irpina. E questo a ristoro del corpo.
L’iniziativa dovrebbe non solo richiamare i poeti e gli amanti della poesia e gli studiosi, ma attirare anche molti curiosi. Del resto, la manifestazione non comporterà alcuna spesa per gli organizzatori (Amministrazione Comunale, Palazzo Tenta 39, Pro loco).
Se poi si vorranno concedere delle gratifiche concrete, si potrebbe pensare all’assegnazione di premi simbolici in natura, offerti dalle ditte produttrici: un tartufo, qualche kg. di castagne, un tronchetto ecc.