Pensieri dopo la 35ª Sagra
03.11.2012, Articolo di Federico Lenzi
Come ogni anno si è tenuta la 35ª sagra della castagna e del tartufo: un evento lungamente atteso e che nonostante il maltempo ha portato un cospicuo numero di visitatori. L’evento di per sé è il clou della vita paesana, una manifestazione interregionale che fulge d’esempio per i paesi circostanti.
Ma nulla è perfetto (dato che la perfezione ..ahimè… non è di questo mondo) e si potrebbe potenziare ancora di più quest’evento cercando di creare più occasioni di guadagno in questi tempi di crisi.
Durante l’evento mi è capitato di passare per la “Iureca” (il quartiere ebreo) una risorsa che pochi paesi hanno, ma che era abbandonata a se stessa ed avvolta dalle tenebre. Ritengo che per coloro che abitano in città o che amano i borghi medievali sia un bel percorso; pertanto andrebbe valorizzato evitando lavori di ristrutturazione che stravolgono le antiche facciate, illuminarlo durante la sagra con fiaccole e, perché no, ripristinare anche il sottopassaggio che lo collega al castello sul poggio Lafelia (se un giorno sarà ristrutturato).
Un’altra cosa che ho potuto notare durante la kermesse è stata la Chiesa Madre (monumento d’indiscutibile valore e ricco di opere d’arte) sprovvista di guide e chiusa molto presto. Stessa cosa al convento di San Domenico dove non ce ne sono mai state e nemmeno ora c’erano con il ripristino del famoso quadro della “Madonna del Rosario”. Ritengo l’arte una grande cosa su cui puntare oltre che sulla gastronomia e sui paesaggi. Nel paese giace in vari magazzini un grande patrimonio artistico, mentre quello a disposizione o è in rovina o non è accessibile al turista durante tutto l’anno. Certamente essendo una cosa molto sottovalutata mancano in paese strutture adeguate e risorse umane per gestirle. Oltre al dislocamento di guide nei monumenti cruciali, si potrebbero organizzare più visite guidate mettendo in uno stand varie guide a disposizione dei turisti per visite guidate del borgo ad un prezzo accessibile ai più. Ciò darebbe occasione di guadagni a vari giovani e disoccupati.
Si potrebbero organizzare anche escursioni di media e breve durata alla scoperta del Laceno come nel mese d’agosto. Molti turisti, inoltre, ho notato che vorrebbero visitare il castello Cavaniglia che nonostante i lavori non è stato completato ed aperto al pubblico. Nell’edificio si potrebbe organizzare una mostra permanente con le statue da restaurare che abbondano a S. Giuseppe o fare degli stand ricreando una tipica atmosfera medievale con costumi, abiti, arredamenti, personaggi, ecc ecc…
Si potrebbe pure riprendere lo stile del “Medioevo alla rocca” manifestazione che riesce molto bene ed estenderlo durante la sagra a tutto il paese: dislocando nel paese artisti di strada, persone in costume, giullari, acrobati, spettacoli e tanto altro; come si provò un po’ a fare anni fa con la “Notte di San Lorenzo”. La pinacoteca comunale che potrebbe essere un punto d’interesse, andrebbe, oltre ad essere riaperta, valorizzata di più durante l’evento. Come tutti sanno i giorni di maggiore affluenza sono il sabato e la domenica, ma perché’ non puntare anche sul venerdì? Magari spostando l’evento più importante del “Laceno estate” in quel giorno chiamando quindi un buon comico o un buon cantante; oppure non spostando nulla e organizzarlo a pagamento. Si potrebbe benissimo fare questo evento nell’anfiteatro o nel cinema comunale.
Durante la sagra ho visitato anche la fiera di Lioni: un mercato all’ingrosso. Anche se l’affluenza era perciò bassa ho notato come fossero presenti delle giostre, potremmo ricreare anche a Bagnoli un angolo per il divertimento durante la sagra mettendole nel campo sportivo cercando quindi di attirare tutte le fasce della popolazione all’evento.
Indubbiamente vanno continuate buone manifestazioni: come il tronchetto di castagne, la gara di cani da tartufo e cercare di organizzare sempre più mostre, esposizioni e convegni durante l’evento. Il tutto dovrebbe avere il fine d’intrattenere il visitatore a sostare per più di un giorno nel paese evitando che si annoi e che la visita si limiti a una sola serata. In questo modo si farebbe della sagra di Bagnoli una vera e propria meta turistica.
Però senza accordi e promozioni con tour operator, pubblicità in radio, sui social network e una capillare diffusione di manifesti sarebbe tutto un grande spreco di soldi. Senza dubbio essendo già alta l’affluenza se l’evento riesce molto molto bene permetterebbe anche di estendere la durata dell’evento.
Tutto sommato queste sono solo parole, utopie, semplici consigli, parole al vento (non è un riferimento politico, i partiti invece di farsi la guerra dovrebbero unirsi per collaborare costruttivamente per il bene comune) che ho voluto esprimere in questa mail. Poiché se forse tra queste si trova un idea valida e realizzabile sarei lieto potesse giovare al bene della comunità in questi tempi di vacche magre.
L’anno scorso l’organizzazione è stata migliore, non considerando il fatto che le navette non hanno funzionato, c’era una confusione generale in paese ed ovviamente il maltempo ha fatto il resto.
Secondo me la sagra dovrebbe essere una vetrina per il turismo a Bagnoli/Laceno, in realtà è ancora un mordi&fuggi. Dovrebbe essere un invito a trascorrere le vacanze natalizie in loco, allo sci, all’escursionismo del posto, invece di un semplice assaggio della gastronomia.