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Andar per sagre e trovar sorprese. Country House Nonna Pina: cucina di qualità nell’Irpinia che non ti aspetti

28 Giugno 2010 – Scritto da Maddalena Venuso

(Articolo tratto dal sito www.lapilli.eu/, la rivista online dell’Associazione Culturale “Prometeo” di Torre del Greco  – NA)

Leggo un po’ dovunque della sagra del Pecorino Bagnolese: annunci entusiasti per il programma del 19 e 20 giugno a Bagnoli Irpino, Avellino. Dal momento che, per il mio lavoro, vado spesso in giro a cercare tipicità, mi reco a Bagnoli convinta di trovare materiale per un bell’articolo. Arrivo a Bagnoli nel primo pomeriggio, pronta ad una serata di degustazioni e fotografie e ad una domenica di escursioni nel verde e di visite alla Chiesa Collegiata, ricca di preziose opere d’arte, e al castello Normanno.

Invece.… la prima sorpresa! La Sagra annunciata è tutta in due stand e la Pro-Loco, alla quale mi rivolgo per informazioni, è quanto meno “scoordinata”! Scoraggiata, decido con mio marito di recarmi subito alla Country House dove abbiamo prenotato, temendo un’altra sorpresa. E la sorpresa c’è, eccome! Imbocchiamo una stradina che si inerpica in collina, seguiamo le indicazioni e.. eccola, la Country House “Nonna Pina”. Circondata dalle verdi alture del Parco dei Monti Picentini, immersa nella vegetazione, una bella villa di campagna, ottimamente restaurata, ci accoglie con le tinte calde della facciata e il muro di cinta in pietra locale. Sulla targa all’ingresso leggo un nome francese: ci accoglie la proprietaria della Country House, Pascale, che ci spiega l’arcano: è lei Pascale Joelle Jeanne Belingou, francese di Lourdes, che ha sposato Rocco Russo, un bagnolese innamorato della sua terra. Il sorriso e la cordialità della coppia ci fanno dimenticare l’impressione sfavorevole ricevuta in piazza, e la vista degli interni della dimora ci riconcilia immediatamente con Bagnoli. Pascale ci apre le porte della camera Tulipano (ogni camera porta il nome di un fiore), un mix di comodità, eleganza, modernità: il soggiorno si prospetta piacevolissimo, e Rocco si offre di accompagnarci alla scoperta del territorio. Rinunciamo ad un tuffo nella piscina situata nel giardino perfettamente attrezzato, compreso un piccolo parco giochi per i piccoli, e via…, alla scoperta della Chiesa, dove ci affascina in particolare il prezioso Coro Ligneo del 1600, opera del caratteristico artigianato bagnolese, delle mura del Castello e della storia dei Cavaniglia, che hanno improntato di sé tutta la cittadina. Si fa presto sera, e Rocco ci invita a cena, dove ci fa assaggiare gli squisiti formaggi della zona, pecorino bagnolese e ricotta, caciocavallo di sola mucca bruna, deliziosi salumi. Le due sale da pranzo sono ben arredate e curate, con un bel camino che aggiunge fascino alla tavola, il servizio impeccabile. Gli ospiti sono tutti sereni e a proprio agio, io alzo il calice in cui Rocco ha versato del vino rosso e … la terza sorpresa, graditissima!   Ammiro il colore rosso rubino carico, aspiro un profumo fra il fruttato e lo speziato, assaggio e scopro un elegante mix di sentori di amarene, prugna, di erba secca ( forse tabacco?), piacevolissimo: un vino corposo, elegante, che si lascia scoprire lentamente e si accompagna perfettamente al piatto proposto da Rocco. Non riesco però a riconoscerlo, e chiedo aiuto a Rocco: mi svela che si tratta di un Tuccanese di produzione propria, anche se  il vitigno è un autoctono di Puglia, che alcuni assimilano, forse per avvenute contaminazioni, al Sangiovese. Rocco ci racconta che già i suoi nonni producevano il Tuccanese, e che il vino è ancora più buono quando invecchia: mi assicura che approfondirò la conoscenza del Tuccanese l’indomani, a pranzo, dove assaggeremo la cucina locale opera di Pascale, che prepara le ricette tradizionali del posto tramandatele da Nonna Pina, la mamma di Rocco che ha dato il nome alla Country House.

La domenica, dopo averci accompagnato in un interessante tour per caseifici, Rocco ci stupisce a tavola: antipasto di pecorini erborinati, piccanti, al tartufo, ricotta vaccina, salame e salsiccia secca, bruschette al caciocavallo di “sola bruna” e polenta al tartufo bagnolese: un tour del gusto locale, altro che la sagra!

Segue una zuppa di chichierchie provenienti dal mercato dei legumi che si tiene presso il Santuario di San Gerardo a Materdomini, con “salsiccia pezzente” e verdure dell’orto; un primo di ravioli ripieni di ricotta di mucca Jersey, deliziose costolette di agnello al forno con contorno di patate e verdure. Anche il dolce, una morbida torta di fragole, è squisito.

Penso che la passeggiata a Bagnoli è valsa la pena, facendomi gustare un’accoglienza di qualità ancor prima che le delizie gastronomiche locali e fornendomi materiale per più di un articolo. Andiamo via ripromettendoci di tornare: abbiamo ancora tanto da visitare a Bagnoli e in Irpinia! L’auto si allontana fra l’abbaiare festoso di cani spinoni che, abbandonati dai loro padroni, hanno trovato accoglienza e cure presso la Country House: un luogo che comunica attenzione per le persone e amore per la propria terra, quell’Irpinia tutta da scoprire che è davvero il cuore verde della Campania.

Articolo, Andare per sagre e trovare sorprese …, di Maddalena Venuso, 29.06.2010

                                                                                                       

4 Commenti »

  • La redazione scrive:

    Pubblichiamo volentieri questo articolo della sig.ra Venuso anche se il severo giudizio rivolto alla manifestazione ed i suoi organizzatori (principalmente Pro-Loco Bagnoli-Laceno) non ci trova assolutamente d’accordo.

    La sig.ra Venuso, probabilmente “distratta” dall’ottima accoglienza ricevuta dal sig. ROCCO (tipica di tutti i bagnolesi …), non ha avuto modo di apprezzare ed assaporare i tanti gustosi prodotti locali offerti – nonostante le avverse condizioni climatiche – da altri operatori del settore (non moltissimi, ma sicuramente piu’ di 2) che stoicamente hanno aderito all’iniziativa. E questo al sol fine di contribuire a far conoscere e valorizzare i nostri luoghi e prodotti gastronomici in un periodo dell’anno non ideale per le SAGRE.

    A conferma di quanto detto La invitiamo alla prossima Mostra-Sagra del Tartufo e della Castagna (fine ottobre) dove potrà meglio verificare quanto testè segnalato ed apprezzare anche la “coordinazione” e l’ottima capacità organizzativa della PRO-LOCO.

  • Lucarchitec scrive:

    Mi pare più una pubblicità sulla Country House che una mail “spassionata”.

  • maddalena venuso scrive:

    Mi spiace se qualcuno ha ritenuto severo il mio giudizio, che innnanzitutto tale non voleva essere, ma nasceva dal conoscere appunto la Mostra-Sagra del Tartufo e della Castagna, ottimamente organizzate.Mi ha solo lasciato perplessa l’aver telefonato più volte alla Pro-Loco senza esito, nonostante avessi lasciato anche un recapito telefonico, e l’impossibilità di documentare adeguatamente un pregevole prodotto di nicchia come il Pecorino Bagnolese. L’accoglienza di Rocco, che ho incontrato dopo, non mi ha distratta, anzi ha sopperito alla “defaiance” consentendomi comunque di visitare la cittadina e i dintorni. Ho apprezzato le degustazioni ma, nonostante il clima avverso, ritengo che la partecipazione dei produttori avrebbe povuto essere maggiore! Le polemiche sono lontane dal mio stile di vita e di pensiero: mi affascina l’Irpinia e amo la Campania, ergo nutro il desderio di vederle sempre valorizzate al TOP! Personalmente, quando mi fanno un’osservazione, questa mi spinge alla riflessione e mi incita a fare meglio.
    Ritornerò a Bagnoli: mi piacerebbe scrivere dellla città e delle sue tipicità. Potrebbe essere l’occasione per rivedere le rispettive opinioni.
    Per Lucarchitec: non é una pubblicità per la Country House, mi sembrava giusto segnalare un’eccellenza in un territorio di eccellenza. Ovviamente un “reportage” riporta, appunto, le impressioni personali, che sono appunto, come dice la parola stessa, PERSONALI.

  • Luca Branca scrive:

    Intanto un grazie all’autrice del testo, Maddalena Venuso. Testo che non ritengo sia pubblicità all’azienda ma a un modo di fare turismo e valorizzare il territorio da parte della Country House “Nonna Pina”. Il Pecorino Bagnolese c’era, peccato che ancora una volta non ci fossero i produttori, sia caseifici che aziende, e non credo che possa essere giustificato il ragionamento che non si guadagna. Certe manifestazioni vengono fatte per promuovere il territorio e il prodotto tipico del territorio, quindi sono “a perdere”. Se l’obiettivo è il guadagno si interpreta male la loro funzione (stessa riflessione va fatta per la M.M. del Tartufo). A proposito del Tuccanese,che è un altro prodotto da valorizzare, prossimamente ne parleremo con qualche dato tecnico e storico in più.

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