Un pomeriggio d’agosto …
01.10.2012, Articolo di Pasquale Sturchio
Parafrasando il celebre articolo dell’artista bagnolese Domenico Bernardo (“Bolli”) pubblicato sul sito www.palazzotenta39.it l’otto gennaio 2011 “Una mattina di maggio…” in cui l’autore immagina una simpatica chiacchierata con Ambrogio Salvio, Leonardo Di Capua e Donatantonio D’Asti, tre bagnolesi del XVI° e XVII° secolo che hanno dato lustro al nostro paesino irpino per aver diffuso la loro cultura e la loro arte (scienze, medicina, giurisprudenza, credo religioso) non solo in ambito partenopeo ma in tutta Europa …
Un pomeriggio d’agosto … mentre passeggiavo assorto nei miei pensieri nel parco pubblico mi sentii chiamare. Mi voltai e non vidi nessuno. Guardando però l’espressione del viso e gli occhi di … Tommaso Aulisa mi resi conto che era proprio lui a chiamarmi. “Pascalì”, poche persone ricordano l’onore e l’amore che ho dato a questo paese. Il riconoscimento quale è stato? Mi hanno onorato con questo monumento e intitolato questo Parco … però, quanto soffro, vedere questo “giardino pubblico” in queste pietose condizioni:
1) Un bagno pubblico il cui ac-cesso è un vero e proprio “percorso di guerra”, la cui ubicazione è un “avamposto di guardia” per la difesa del Castello Cavaniglia, la cui funzionalità è alquanto discutibile … (ingresso unico per diversabili, uomini e dulcis in fundo, donne!).
2) Un duplice filare di colonne di “ordine toscano” sormontate da architravi di legno pregiato (per il costo) potenziale pergolato … dopo un decennio è ancora … scheletrico!
3) Sono tre anni che aspetto l’apertura del chiosco-bar!!! In alternativa al chiosco-bar propongo alla maggioranza dell’Amministrazione Comunale che con la tosatura-storpiatura delle “licine” ha fatto rivoltare nella tomba Donatantonio D’Asti, che l’attuale bagno pubblico sia riservato agli uomini e l’immediata riapertura dell’ex-bagno pubblico (proprio di fronte ai miei occhi!) riservato alle donne. Un Parco Pubblico all’avanguardia … con doppi servizi!!!
4) Unica nota positiva è la pregevole composizione policroma (che dovrebbe essere ravvivata!) dell’artista elvetico-bagnolese Giovanni Rama, su disegno dell’artista Domenico Caruso.
“Dai miei successori mi sarei aspettato qualcosa di meglio… anche perché vi abbiamo consegnato un paese d’oro con tanta storia. Un eredità grande! Ciao, Pascalì”.
“Oggi è difficile trovare una persona per poter scambiare due parole su argomenti di questo genere” lamentava Domenico Bernardo mentre Leonardo Di Capua lo rincuorava “ senti figlio mio, continua a scrivere e non pensare a nessuno. Parla di tutto quello che pensi sul nostro paese perché si vede che lo ami davvero. Chi non scrive e non parla del proprio paese non lo ama. Un giorno, le persone sensibili, ricorderanno quello che hai scritto”.
(Intelligenti pauca!)
La foto