Gli scrittori senza volto
di Aniello Memoli
(Articolo tratto da “Fuori della Rete” 06/2010 – Pubblicato sul sito di “Palazzo Tenta 39″ di Bagnoli Irpino il 22.06.2010)
Secondo una consuetudine cadenzata da umori primordiali e da odio accecante c’è qualcuno che spende il proprio tempo per diffamare ed ingiuriare, senza alcun contraddittorio, ignari malcapitati. E’ toccato anche a me. Vengo da una famiglia di operai che hanno sudato tutto quel poco che hanno. Ho sempre lavorato, in onestà, nelle attività della mia famiglia.
Da laureato ho iniziato ad insegnare subito e, per circa 16 anni da precario, sono stato a lavorare in quasi tutte le scuole della provincia di Avellino.
Come libero professionista lavoro principalmente con i privati e dopo circa 20 anni di iscrizione all’albo degli ingegneri, ho avuto qualche incarico relativo a lavori pubblici, come la media dei miei colleghi.Ho sempre avuto nel lavoro e nella vita una condotta morale irreprensibile senza mai approfittare di nessuno anzi, per quanto possibile, aiutando chi aveva bisogno. Ho senz’altro commesso degli errori come cittadino, come professionista e come uomo politico, ma da parte mia, non c’é stata mai un specifica volontà di arrecare torto e/o danno ad alcuno.
Non ho mai condotto una vita dispendiosa comprando vestiti e scarpe quando e quanto è stato necessario; il mio passato mi consente di stare tra la gente con serenità e dignità. Intorbidire il clima delle nostra comunità, come nel passato, serve solo ai vigliacchi ed agli inetti; serve a chi non avendone le qualità e la legittimazione non riesce ad affermarsi sul piano personale e lavorativo cercando così di inibire gli altri, nutrendosi di odio ed invidia.
A tutti gli scrittori senza volto che si trincerano nell’anonimato per diffamare a ruota libera e a tutti quelli che alimentano questo losco mercato dell’ingiuria cercando di trarne un ritorno personale e/o in termini di consensi anche politici, va tutto il mio disprezzo. A tutti questi ricordo che Dante colloca “i seminatori di discordia” ed “i falsari” nell’VIII cerchio dell’Inferno (il penultimo) e quindi tra i peggiori.