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‘Oasi di laghi e montagna’. Il brand del turismo irpino

22.08.2012, Ottopagine (Christian Masiello)

Picentini e acque emblema del sistema di strutture ricettive e servizi.

Nel cuore dei Picentini, l’altopiano del Laceno si appresta a diventare il cantiere di una sfida al turismo invernale nazionale e internazionale nei prossimi anni. Questa landa suggestiva, per molti decenni forse sottovalutata nonostante la ricchezza del suo patrimonio idrico e naturalistico, potrebbe diventare il baricentro di un polo attrattore per il turismo tutto l’anno, basato su natura, risorse naturali e rurali, impreziosito dalle illustri tracce architettoniche e archeologiche, che pure non mancano in questo angolo dell’antico impero romano, crocevia millenario tra i due mari, l’Adriatico e il Tirreno.

Prenderà corpo a settembre quel ‘patto’ per il turismo tra Irpinia e Giffoni, recentemente presentato in diversi incontri pubblici dal vicepresidente della Regione Campania Giuseppe De Mita, che alla fine di luglio ha tenuto sull’argomento una conferenza stampa col direttore del Giffoni Film Festival Claudio Gubitosi, presenti il presidente e il vicepresidente di Confindustria Avellino Sabino Basso e Marco De Matteis e il vicepresidente della Provincia di Avellino, Vincenzo Sirignano. Il modello Giffoni, cioé saldare vocazione e promozione in una operazione mirata di immagine internazionale, servirà ad offrire a turisti e visitatori una meta con caratteristiche e aspettative precise, l’Irpinia tra natura e paesaggio.

L’assessore regionale al Turismo e le autonomie locali dovrebbero incontrarsi a breve per perfezionare una strategia mirata a coinvolgere l’intera platea istituzionale irpina, si apprende da fonti provinciali. L’idea è replicare il “modello Giffoni” nella provincia di Avellino, attraverso un piano strategico pensato per apparecchiare risorse materiali e immateriali, finanziamenti, il know-how del festival di Giffoni e la vocazione naturalistica del territorio, in un sistema industriale della cultura, del tempo libero e della accoglienza, tale da favorire investimenti, sviluppare reddito e implementare crescita economica diffusa. In questo senso, il sistema così definito farebbe perno sulla montagna e le risorse naturali, per dare una immagine precisa all’attrattore, a cominciare dai fiumi, dagli acquiferi e dal paesaggio.

Irradiando dall’Altopiano del Laceno alle valli dell’Irpinia un sistema di servizi, infrastrutture e strutture sufficienti ad accogliere un pubblico nazionale ed internazionale esigente e forte di grandi aspettative, si punta ad aggregare l’intero territorio provinciale. Nel contesto del Mezzogiorno, meta tradizionale per il mare d’estate, il brand sarebbe rappresentato da questa idea dell’Irpinia, un’oasi di laghi e montagna, con una flora e fauna incontaminata, capace di affascinare viaggiatori di ogni età, famiglie e, soprattutto, investitori esteri. Il Laceno, con i molteplici investimenti pubblici in corso di progettazione sia sull’infrastruttura invernale (la nuova stazione sciistica), che sulla valorizzazione delle foreste, ma anche sul recupero del suo lago, offrirà il cuore di un pacchetto che attraverso la ferrovia, i corsi d’acqua, i percorsi medievali e le eccellezze rurali e agroalimentari, punta a offrire all’estero un prodotto turistico integrato sul modello della Provenza in Francia, piuttosto che del Chianti senese in Italia, anche alla luce della ormai radicata fama dei suoi vini e vitigni in Europa.

L’agenda. Dalla Regione in queste ore è venuta fuori una proiezione dei tempi. A settembre si annunciano i tavoli della concertazione con imprese e autonomie locali, a partire da un confronto con l’amministrazione provinciale, prima di entrare nel concreto della redazione di un vero piano d’azione coordinato (da una governance di prossima individuazione).

                                                                                                       

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