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Caldo record, a rischio la produzione di castagne

08.08.2012, Il Corriere

«Nerone» non ha tradito le aspettative. Caldo record in città e nel resto della provincia, dove la colonnina di mercurio ha sfiorato quota 39 gradi. Allarme e allerta per anziani e fasce deboli. Molte le chiamate al 118, ma nessun caso grave, quello registrato nella provincia. Caldo e roghi comunque minacciano anche i prodotti tipici della nostra provincia. In particolare le coltivazioni di castagno.

Si rischia una perdita del 25-35% della produzione nazionale. La causa: l’andamento anomalo del clima e il proliferare del ‘cinipide galligeno’ . Pesanti conseguenze si potrebbero registrare in zone fortemente produttive, come la fascia del Partenio, l’Alta Irpinia e il Vallo di Lauro. L’Italia e’ il maggior produttore di castagne in Europa, seguita da Spagna, Portogallo e Grecia. Il nostro Paese da solo copre piu’ del 15% della produzione mondiale, mentre Cina, Corea del Sud e Turchia ne coprono complessivamente quasi il 60%. La produzione media di castagne e marroni degli ultimi 20 anni in Italia va dalle 50 mila alle 70 mila tonnellate.

Conseguenze del calo produttivo anche sul prezzo finale, destinato a lievitare, del prodotto fresco ai dolci a base di castagne. Sui mercati si trovano prodotti provenienti soprattutto dall’Est europeo e dalla Cina. Nella prossima campagna si paventa una riduzione generale della produzione italiana. Le cause sono da ricercare nel prolungato periodo di siccita’ accompagnato da temperature molto elevate e nell’attacco della ‘Carpocapsa’, che hanno compromesso in parte l’allegagione dei frutti. Questa situazione potra’ ripercuotersi sui listini, attestandosi su valori diversi dal passato con prezzi tra i 3,40-3,60 euro/Kg, con picchi a fino 4,00 euro/Kg.

La produzione ridotta in Campania potrebbe generare nuovi frodi commerciali, come avvenuto in passato per prodotti etichettati come ‘Noce di Sorrento’ ma che in realta’ non erano altro che miscele di noci provenienti dalla Bulgaria, Ungheria,Turchia e dagli Stati Uniti.

Una vera e propria mannaia sull’economia irpina, con riflessi che il caldo record rischia di provocare conseguenze sulla produzione che da ossigeno alla nostra ecomomia. Un vero e proprio allarme per la nostra provincia.

                                                                                                       

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