“Denunciare … per consentire di creare una nuova coscienza”
03.07.2012, Il comunicato
L’Amministrazione Comunale porge le proprie scuse ad Angelo Mattia Rocco per quanto è accaduto sia per la gravità del fatto in se, ma soprattutto perché rivolto contro persone che vivono con assoluta passione il nostro e anche loro territorio.
Non riteniamo che sia questo il momento per parlare di quello che in questi anni abbiamo cercato di fare per rendere possibile il controllo territoriale ma solo sottolineare che quando qualche giorno fa, a proposito della monorotaia, si diceva: “…soggetti in grado di fare “accoglienza”. Gente che non sia gelosa del proprio territorio, della propria condizione di soggetto dominante rispetto agli altri….”, il riferimento era rivolto a stigmatizzare questo tipo di atteggiamenti.
Nel mio territorio non voglio altri sono bravo a fare tutto da me.
L’altro che apprezza quanto noi è visto come nemico, come competitore e non come apportatore di nuove conoscenze e/o attenzioni.
Fino a che vivremo il territorio come un diritto di nascita, di residenza e non per l’attenzione, l’amore che proviamo per le sue bellezze, per il suo ambiente saremo capaci di creare solo delle prevaricazioni nei confronti degli altri.
Non avremo fatto niente per migliorarlo anzi, nel nome di quel diritto, potremmo trovarci, perché ciò riteniamo rientri nelle nostre prerogative, nella duplice veste di complici o direttamente colpevoli delle nefandezze che citava Angelo Mattia Rocco (abusi vari, disattenzioni, mancato rispetto).
Come Amministrazione riteniamo, altresì, che questi atti debbano essere denunciati affinché tutti possano averne conoscenza per contribuire non solo a condannare le persone che li commettono ma per consentire di creare una nuova coscienza nelle future generazioni.
L’Amministrazione Comunale di Bagnoli Irpino
Io credo ci siano persone estranee al luogo, che amino Bagnoli-Laceno più di alcuni Bagnolesi. Si dovrebbe accogliere queste persone e non tenerle in disparte solo perchè “di residenza diversa”. Nell’era del cosmopolitismo, parlare ancora di differenze tra paesi è ridicolo.