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Laceno: sfregi e ritorsioni a chi rispetta la natura

30.06.2012, Lettera-denuncia di Angelo Mattia Rocco

A volte può capitare che una piacevole passeggiata in montagna si trasformi in una pessima giornata a causa dell’ignoranza delle persone. Questa mattina, dopo aver passato diversi giorni lontano dai monti del Laceno, in compagnia di un caro amico, un ragazzo voglioso di conoscere la montagna e i segreti del bosco, decido di buon ora di recarmi verso il colle delle Radici per salire lungo il crinale più agevole del Monte Filigatti. Una meravigliosa passeggiata, segnata da un itinerario alternativo e mai effettuato prima, dalla visione di spettacolari faggete, dal passaggio in un vasto “campo” di more e anche dalle sporadiche apparizioni dei porcini che ci hanno fatto compagnia fino alla fine dell’escursione.

Una giornata come le altre all’apparenza, ma che al ritorno nasconde in se una grande delusione e una grande beffa per un amante della natura che oltre a viverla la rispetta in ogni suo piccolo aspetto.

Uno sfregio “inatteso” all’auto parcheggiata ad inizio sentiero, un taglio netto con una lama alla ruota posteriore destra, e cosi anche se con una rapida sostituzione riusciamo a spostarci verso il Laceno, si conclude un Sabato negativo per la montagna e soprattutto per la cultura delle nostre amate zone.
L’atto vandalico, il simbolo di sfida, la voglia di chiudere i conti con chi a parer di qualcuno “ruba” e “sottrare” pane quotidiano e viveri a chi è il “padrone indiscusso” di una montagna “privatizzata”. Un gesto che ormai non si sentiva da anni e che sembrava cancellato, rimasto indietro in un passato inglorioso per le nostre montagne, un gesto che ci rimanda ad un “medioevo culturale”.

E cosi la grande beffa a chi paga regolarmente le tasse annuali per la raccolta funghi, a chi effettua ogni anno il rinnovo del tesserino nazionale per la raccolta tartufi, a chi va nel bosco e taglia senza sradicare l’origano, a chi pulisce i funghi sul posto, a chi usa il cestino senza utilizzare buste di plastica, a chi non getta una carta nel sottobosco, a chi raccoglie anche la spazzatura altrui pur di non vederla gettata nella natura.

Purtroppo credevo in cuor mio che questi “geni” della concorrenza sleale avessero finalmente capito quali fossero i loro nemici e che in qualche modo avessero intrapreso una strada nuova verso la difesa del proprio territorio. “Caro amico” che non hai saputo far di meglio che tagliare la ruota dell’auto a due giovani amanti della natura, quanto vorrei sapere se ti sei mai indignato con chi (e magari sei proprio tu) taglia abusivamente un albero che magari dava nutrimento al micelio di una porcinaia o di una tartufaia, chi sa se ti sei mai indignato con chi cava tartufi con 5 o 6 cani o va a raccoglierli fuori stagione compromettendo la crescita (forse lo fai anche tu) quando la legge non lo permette, chi sa se ti sei indignato contro chi scarica lavatrici, forni, pneumatici sui luoghi dove tu raccoglierai il tuo “pane quotidiano”, chi sa se ti sei mai indignato contro chi da a calci specie fungine non conosciute che servono al bosco e ai tuoi amati porcini anche (ma sicuramente sei uno di quelli). Interrogativi che purtroppo hanno una risposta certa, ma vorrei ancora illudermi che nella tua mente un barlume di lucidità e intelligenza ti sia rimasto.

A conclusione di questo sfogo ci tengo a precisare che questo gesto verrà segnalato alle autorità competenti (corpo forestale dello stato e carabinieri), alle associazioni di settore e alle associazioni micologiche e ambientalistiche.

p.s. in quanto cittadino onesto di questa Regione e di questo Stato, vorrei tanto che questa lettera possa essere da sprone a chi deve controllare e vigilare sulle nostre montagne. A nome di tutti gli amici che pagano le tasse ( 30 € annui per raccolta funghi e 92 € annui per raccolta tartufi), a nome di tutti gli amici che non disboscano, non sporcano e non distruggono il sottobosco, un accorato appello affinché i nostri contributi economici vengano utilizzati per aumentare la “sicurezza” boschiva e affinché ogni cittadino possa sentirsi libero di passeggiare e vivere la montagna della sua terra che non si racchiude certo in un confine comunale.

                                                                                                       

3 Commenti »

  • Lucarchitec scrive:

    Questo articolo abbraccia fedelmente i commenti lasciati nell articolo della monorotaia. questa gente va punita, ma non con punizioni fisiche ma con l esilio sociale, bisogna isolare queste persone in modo da fargli capire che chi fa cio danneggia solo la cultura e la societa in cui vive. cosa ha risolto con questo gesto? solo l accanimento ad andare di nuovo in zona e liberarla da gente che la montagna non la merita…appoggio angelo in tutto e per tutto 🙂

  • redazione scrive:

    Ha fatto bene Angelo a denunciare pubblicamente questo atto vandalico, che nel nostro territorio purtroppo è molto piu’ ricorrente di quanto si possa immaginare.

    Non va assolutamente sottovalutato.

    Ci auguriamo che chi di competenza (pur consci degli scarsi “mezzi” di cui si dispone) prenda POSIZIONE UFFICIALE. Fosse anche attraverso un atto SIMBOLICO.

    La redazione di Palazzo Tenta esprime vicinanza e solidarieta’ ad Angelo Mattia Rocco.

  • marzopascal scrive:

    A BAGNOLI E’ TUTTO DOVUTO, SOPRATTUTTO IL TAGLIO E VENDITA DEL LEGNAME PER ARDERE IN BELLA VISTA DAVANTI ALLE ABITAZIONI. TUTTI VEDONO TUTTI SANNO MA NESSUNO VA IN GALERA E LE AUTORITA’ MI PERMETTO (VIGILI GUARDIA DI FINANZA CORPO FORESTALE CARABINIERI) DOVE STANNO ?

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