Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » Articoli, In primo piano

La chiesa della Pietà

di “Gli Amici della Pietà”

(Articolo tratto da “Fuori della Rete” 06/2010 – Pubblicato sul sito di “Palazzo Tenta 39″ il 19.06.2010)

Il giorno 3 Maggio , con forte emozione , la Comunità Bagnolese ha partecipato numerosa all’inaugurazione e alla riapertura al culto della Chiesa della Pietà. La cerimonia è stata officiata dal Reverendo Parroco Don Stefano Dell’Angelo e dal. Sindaco Avv. Aniello Chieffo. La funzione è iniziata con la benedizione della Chiesa , delle persone presenti e del nostro Paese. Dopo la celebrazione della Messa una lunga fiaccolata ha accompagnato con canti e preghiere la Croce verso la Chiesa Madre. I bagnolesi sono legati a questo luogo sacro da una millenaria devozione che si è mantenuta sempre viva nel corso dei secoli. Con gioia la nostra Comunità è ritornata in questo luogo di culto a glorificare il “ Cristo deposto morto sul grembo della Vergine Maria”, così come avveniva già nella metà del 1500.

Purtroppo a seguito dei forti danni causati dal sisma dell’80 la Chiesa con l’adiacente Eremitaggio è diventata inagibili, ma il popolo – a dimostrazione del suo attaccamento alla “Pietà “ – ha continuato a deporre all’esterno dell’edificio fiori e ceri e tutti esprimendo, soprattutto gli anziani, il desiderio di rivedere questa chiesa riparata e riaperta.

Durante l’amministrazione “ Di Mauro “ si è riusciti ad avere un finanziamento per la riparazione della sola chiesa e grazie alla non comune disponibilità di una piccola e giovane impresa edile di Calabritto, guidata con perizia dall’ingegnere Massimiliano Rogata, il desiderio di tanti bagnolesi è divenuto finalmente realtà.

Ci piace a questo punto, soprattutto per la giovane generazione, rievocare la storia della Chiesa della Pietà e dell’edificio ad essa annesso.

Nella prima metà del seicento, con il titolo di “S.Maria della Pietà“, sorse la Chiesa insieme all’edificio dell’Eremitaggio che si sviluppa accanto con le offerte dei pellegrini, dei viandanti e dei bagnolesi devoti dell’immagine di Maria che accoglieva nel suo grembo il Figlio morto.

Nello stesso posto, prima di tale costruzione, sorgeva un tabernacolo in cui era dipinto un affresco raffigurante la deposizione di Cristo.

Si pensa , così come sostiene il Sanduzzi, che questo tabernacolo si trovasse nell’arco tra le due scalinate interne alla chiesa odierna , ove ora si ammira il Cristo flagellato e umiliato con la corona di spine in capo e un bastone come scettro posto tra San Domenico e San Rocco.

Pare che questa edicola avesse sostituito un “delubro” o tempio pagano visto che nelle contrade adiacenti “ Valle Romana e Crisci“, in tempi lontanissimi, si era stanziata una comunità romana o irpina dotata di una propria organizzazione amministrativa.

Qualunque possa essere l’ipotesi più accreditata certo è che l’immagine della Vergine si trovava lungo una importante via di comunicazione (come già la Chiesa di S. Lorenzo) che dal Salernitano, attraversando varie contrade della Valle dell’Ofanto, portava in Puglia e verso l’Adriatico.

I bagnolesi , in quei tempi, avevano fiorenti rapporti commerciali sia con il Salernitano che con la Puglia.

I viandanti passando dinanzi a questo luogo sacro si raccomandavano alla protezione della Vergine e lasciavano offerte perchè la venerazione della Madonna era aumentata ed a Lei si attribuivano numerosi miracoli, tanto che nel tempo la chiesetta da campestre divenne un importante un Santuario.

Un primo accenno della forte devozione verso l’immagine di Maria si trova nello “ Zodiaco di Maria “ di padre Montorio, edito nel 1715, nel quale si sostiene che fin dal 1556 si venerava in tale luogo una ” Tavola con il Redentore deposto dalla Croce nel seno della Vergine”.

L’autore nel suo libro riporta nome e cognome, nonché luogo di provenienza, di pellegrini che giungevano da varie zone del meridione e che si ritenevano miracolati dalla Madonna della Pietà.

I bagnolesi nel 1631, a causa dell’eruzione del Vesuvio che lasciò piovere cenere e lapilli con spaventosi tuoni e lampi “che sembrava che tutto il mondo inabissasse“ (vedi Atti Archivio Circondariale – Notaio Avena), ricorsero all’intercessione di Maria Santissima della Pietà.

Il popolo di Bagnoli, sopravvissuto indenne allo spaventoso evento, ritenendosi miracolato da Lei si recò in solenne processione presso la sua cappella e fu subito dopo che si provvide all’ingrandimento della chiesa e dell’eremitaggio adiacente.

Con il passare degli anni sull’altare maggiore trovò posto una tela – attribuita al D’Asti (che ora per motivi di sicurezza si trova nella sacrestia nella Chiesa Madre di Bagnoli) – certamente ispirata al primitivo dipinto.

I bagnolesi nel tempo sono rimasti sempre legati alla Pietà e, visto che l’antica immagine del tabernacolo rappresentava “Cristo deposto dalla Croce nel grembo della Madre”, hanno pensato di festeggiarla con solennità il giorno 3 Maggio dedicato dalla Chiesa Cattolica “ all’Invenzione della Croce “ .

In quel giorno affluivano alla Pietà pellegrini da ogni dove . Alla festa religiosa negli anni se ne affiancò una civile e, per offrire ristoro a coloro che si recavano in quel luogo, si impiantavano taverne e trattorie provvisorie ove si cucinavano piatti tipici della cucina locale.

Le donne dei pastori che in quei giorni tornavano da Terra di Lavoro “ assisesi a breve distanza l’una dall’altra “ lungo il percorso che da Bagnoli conduceva alla Pietà vendevano pane e ricotta fresca ai pellegrini .

Questa tradizione, anche se modificata, si è mantenuta fino agli anni settanta-ottanta. Prima nell’eremitaggio, ed in seguito sotto grossi tendoni posizionati nel piazzale antistante la chiesa, si usavano preparare pietanze particolari: trippa cucinata in diversi modi (Cicerinella), soffritto, lumache, ecc. il tutto accompagnato da buon vino. I ragazzi e i bambini, seduti sui massi al lato della chiesa o nei campi vicini o sul prato intorno al centenario tiglio cavo, gustavano il “ paniello “ con la ricotta che avevano portato da casa e rallegravano l’ambiente campestre con i loro schiamazzi.

Nel corso degli anni gradatamente i pellegrini sono venuti meno e alla festa partecipava soprattutto la comunità bagnolese.

Prima del giorno tre, ogni pomeriggio, il sacerdote si recava alla Chiesa della Pietà per fare la “novena “ con la “ Via Crucis “ cui partecipavano numerosi i fedeli.

Ora si spera che anche l’interno della chiesa possa essere presto ripristinato, magari anche con offerte da parte dei bagnolesi che per questi scopi dimostrano di essere molto sensibili.

Il complesso della Pietà fa parte della memoria storica e del patrimonio culturale del popolo di Bagnoli. Pertanto tutti ci auspichiamo che anche l’eremitaggio possa essere presto recuperato e ristrutturato in modo che l’intero imponente complesso ritorni ad essere come era una volta, così come ce lo hanno lasciato i nostri avi.

                                                                                                       

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.