Laceno e il Giro: la tappa del 22 Maggio 1998
19.05.2012, Articolo di Cinzia Frasca e Gerarda Di Giovanni (da “La Calzetta del Giro”, numero speciale del giornalino “Fuori dalla Rete” del 13.5.2012).
La storia
Il Giro d’Italia è una corsa a tappe maschile di ciclismo su strada ideata dal giornalista Tullo Morgagni, che si svolge ogni anno lungo le strade italiane. Fu istituito nel 1909 e da allora si è sempre disputato salvo per le interruzioni durante la prima e seconda guerra mondiale. 111998 fu l’ ottantunesima edizione della così anche detta ”Corsa Rosa”. La partenza fu a Nizza e l’arrivo a Milano, il Giro si svolse in 22 tappe per un percorso di circa 3811,6 chilometri. Quell’anno il Giro fu vinto da Marco Pantani, il quale trionfò dopo un avvincente duello con Pavel Tonkov, risoltosi nella tappa di Plan Montecampione, dove il romagnolo scattò continuamente nell’ultima ascesa staccando il suo tenace avversario solo a tre chilometri dal traguardo. Zuelle, che sembrava avere in pugno la corsa, calò sulle Alpi e terminò il giro a più di mezz’ora da Pantani.
22 Maggio 1998: Sesta tappa Maddaloni- Lago Laceno
La grande tappa dell’81o edizione, Maddaloni- Lago Laceno, rappresentò il primo importante appuntamento con la montagna dei cinque in programma, oltre ad essere anche l’unica tappa di montagna del Sud, per un percorso di oltre
150 chilometri e 40 in salita tra il valico del monte Taburno, quello di Faggio e il valico di Lago Laceno, ove si concluse la prima tappa impegnativa del Giro. La tappa fu molto animata, con diversi attacchi già dai primi chilometri; negli ultimi quattro piani, Zuelle mostra tutta la sua ottima forma e le sue doti da cronoman, riuscendo a difendere l’esiguo vantaggio e guadagnando anche altri secondi trionfando solitario a Laceno. Nell’ultimo chilometro di salita Zuelle accelera in maniera decisiva e leva di ruota Leblanc e Pantani, Zuelle conquista così la maglia rosa tolta a Bartoli: Pantani, Quelle, Bartoli e Leblanc regalano non poche emozioni, a tutti gli appassionati, con scatti, fughe e un testa a testa fmale davvero avvincente. A Laceno si ripropone la stessa scena del 1976 quando a salire sullo scalino più alto del podio fu sempre uno straniero, De Vlaemnick, mentre la maglia rosa passò da Moser a Gimondi. La tappa di Laceno rappresenta il primo momento di difficoltà per Pantani. Essere staccati da Zuelle in salita ha rappresentato una bella batosta sul piano psicologico, per lui che era il più forte scalatore del mondo. Ma in fondo Pantani non era mai andato bene nelle prime salite dei Grandi Giri. Fu un grande evento per tutta l’Irpinia, attraversata da una carovana di oltre milleduecento persone, la quale ricordano che gli ultimi 9 chilometri da Bagnoli a Laceno furono davvero avvincenti con Pantani, il quale tentò il colpaccio, superato poi dall’elvetico che riuscì a tagliare il traguardo.
Laceno in rosa, gli eventi organizzati per l’occasione
Bagnoli e Laceno si prepararono al meglio a ricevere per la seconda volta il Giro d’Italia. Tante manifestazioni furono realizzate anche in quell’occasione. Al ricevimento finale offerto a Laceno, presso il Caliendo Pub, dall’amministrazione comunale alla stampa e ai tanti ospiti presenti, si aggiunsero altri eventi svoltisi durante tutto l’arco della giornata. Nella mattinata in piazza Leonardo Di Capua, vi fu uno spettacolo con la partecipazione dei mimi. Durante la tappa gruppi folcloristici locali si esibirono affiancati da diversi acrobati e simpaticissimi saltimbanchi. Fu allestita dalla Pro Loco, per l’occasione una mostra fotografica, si realizzò in collaborazione con la Confommercio di Avellino il concorso: vetrina rosa, un premio al miglior addobbo fra tutti i locali commerciali della zona e vinto in quell’occasione dal ristorante Lo Spiedo. Le manifestazioni si conclusero a Laceno presso il Grand Hotel Grisone, dove il primo cittadino dell’ epoca, ilProf. Attilio Meloro, consegnò al patron del Giro Castellano una targa ricordo. Castellano particolarmente soddisfatto, sia per l’ospitalità che per l’organizzazione, consegnò simbolicamente una maglia rosa al presidente della comunità montana Terminio-Cervialto.