Bene i grandi eventi, ma attenzione ai piccoli dettagli
16.05.2012, Mail di Luca Vollono (da Napoli)
Condivido l’entusiasmo per il Giro, è stata una bellissima esperienza e preparata in modo eccellente. Complimenti.
Laceno, così come altri punti d’Irpinia, ha però bisogno delle basi del turismo; è inutile proporre grandi progettoni se poi non si parte dalle briciole.
Il turista che arriva sull’altopiano si trova in una situazione di totale smarrimento e/o confusione, non c’è un punto di informazioni turistiche, nè un percorso da seguire, nè cartellonistica adeguata (che potrebbe anche essere raggruppata insieme invece di mettere 8mila indicazioni per hotel, ristoranti, luoghi e varie tutte differenti per grandezza e colore); partendo dalle cose basilari, se vuole sedersi a godere del panorama e fare BirdWatching (per esempio) non esistono nè binocoli nè panchine, buttare una carta è un impresa perchè non esistono bidoni per la piccola nettezza urbana (i cestini in pratica), così come manca ogni tipo di arredo urbano. I lavori di sistemazione fatti nei pressi de La Lucciola sia per l’assetto stradale, sia per l’illuminazione nuova, hanno non poco cambiato l’aspetto del visitatore che guarda, dandogli un senso di curato.
La domenica si potrebbe istituire una zona pedonale davanti al Hotel Grisone fino al bar Caliendo, deviando le auto o per via alle mandrie o per la strada interna che sbuca davanti alla Lucciola, in modo da far giocare i bambini piu serenamente.
Paradossalmente a Laceno non esiste una postazione wi-fi (e sappiamo quanto internet è importante ai nostri giorni), per farla piu semplice non esiste nemneno un bancomat, nè tantomeno un termometro (in una zona in cui si registrano le minime piu basse del meridione sarebbe interessante) ne un avviso sull’apertura delle piste e della neve presente (un foglietto bagnato e svolazzante non è un avviso).
In Irpinia ci si vanta tanto delle cantine, ma nessuno ha mai preso in considerazione l’apertura (o per lo meno di fare la proposta a tali aziende) di un punto degustazione di tali prodotti (un po’ come quello che c’è al Vulcano Buono dei Feudi San Gregorio).
Insomma iniziamo dal micro per poi arrivare al macro.