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Funziona il sistema Irpinia. Al Giro vince l’accoglienza

14.05.2012, Ottopagine

Superata quota ventimila come presenza. Nelle strutture tutto esaurito.

L’altopiano del Laceno si tinge di rosa e premia la buona politica messa in campo dal vice presidente della giunta regionale Giuseppe De Mita, di concerto con il sindaco di Bagnoli Aniello Chieffo, impegnati a sostenere la svolta dell’Irpinia. La tappa altirpina del Giro d’Italia in quel di Bagnoli Irpino ha rappresentato senza dubbio il primo passo per il rilancio di una sfida che guarda al turismo e mira a catturare un numero sempre maggiore di presenze, potenziando i servizi, l’accoglienza e la promozione del territorio.

Circa 20mila persone hanno atteso ieri l’arrivo di Pozzovivo al traguardo, registrando il tutto esaurito nelle strutture ricettive, bar, ristoranti e alberghi, che hanno massimizzato nella due giorni tutti gli standard qualitativi, restituendo all’altopiano le luci della ribalta, dopo quattordici anni di buio. A catturare il boom di presenze, non solo il Laceno, e dunque il Comune di Bagnoli, ma tutti i comuni vicinori che sono stati investiti dall’eco prodotta dall’evento, che ha acceso i riflettori sulle bellezze architettoniche e culturali.

L’investimento in termini di visibilità prodotto nel corso del fine settimana ha rappresentato la più grande vetrina per il territorio degli ultimi decenni, un’occasione di rinascita e riscoperta dell’Irpinia, che riconquista il primato regionale del turismo di montagna. Ingente la ricaduta economica prodotta, che ha innescato un’autentica competizione fra i ristoratori del posto, impegnati nell’offerta e promozione dei prodotto tipici, ma soprattutto nell’accoglienza della manifestazione prettamente rosa.

Ogni ristoratore, infatti, ha esibito prodotti particolari adattandoli all’occasione: la diretta di Rai Sport ha trovato il punto di ricognizione in uno spazio occupato da una bici di legno, esposta nella due giorni dal ristoratore Angelo Memoli dell’altopiano, ma sono anche state esibite maglie rosa della grandezza di trenta metri, così come i dolci, adattati all’evento. Rosa anche le vetrine e i balconi di Bagnoli Irpino, dove tutta la cittadinanza si è adoperata per l’accoglienza della tappa.

Lungo il tragitto presente anche l’associazione Irpinia Bike, protagonista con un punto di accoglienza per dare supporto ai corridori. Per un giorno dunque il Laceno è diventato il fulcro del rilancio turistico, predisponendo l’inizio di una nuova stagione per l’Alta Irpinia, così come immaginato dal numero due della giunta regionale Giuseppe De Mita. Pienamente soddisfatto, il direttore di Irpinia Turismo Agostino Della Gatta, che conferma l’esito positivo dell’evento. “C’è stato un altissimo effetto promozionale del territorio e questo è un dato assolutamente positivo” argomenta Della Gatta.

“La diretta Tv della Rai ha messo in risalto tutto l’altopiano, la natura e la bellezza non solo del Laceno, ma di tutto il comprensorio. C’è tantissima gente, e la tappa ha rappresentato un momento importante per tutti, non solo per le attività ricettive e per gli amministratori locali, ma anche per gli operatori turistici, che hanno trovato un momento di esposizione importante, per incentivare un effetto di ritorno”. Irpinia Turismo non è impegnata soltanto per la guida alle risorse naturali e architettoniche, ma anche nella promozione dei prodotto enogastronomici, ambasciatori dell’Irpinia tanto quanto le risorse ambientali.

“Puntiamo sull’accoglienza a 360 gradi, e bisogna dire che questo evento ci ha dato importanti soddisfazioni”.
Sulla provenienza delle presenze, rappresentate non solo da sportivi e followers del ciclismo, ma anche da turisti, curiosi e viaggiatori, che hanno avuto la possibilità per un giorno, di godere del fermento della competizione sportiva, in un’oasi naturale di grande bellezza, assaporando prodotti tipici. “La maggior parte delle persone provenivano dal territorio regionale, ma c’erano anche i tifosi che accompagnano il giro in tutta Italia, così come c’erano anche molti stranieri. Oltre ai curiosi, c’erano anche molti gruppi di escursionisti”. Al fianco del sindaco di Bagnoli Aniello Chieffo, il Presidente della Provincia Cosimo Sibilia, l’assessore ai lavori Pubblici Gino Cusano, la consigliera regionale Rosetta D’Amelio e tanti altri amministratori provenienti da tutta la provincia.

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14.05.2012, Il Corriere

Giro d’Italia – Pozzovivo conquista la tappa del Laceno

Un profeta quasi in patria. Un lucano di Policoro (Matera) ha trionfato sulle sponde del Lago Laceno, nel cuore dell’Alta Irpinia. Praticamente a 200 chilometri da casa. Davanti agli occhi dei propri tifosi, dei genitori giunti dalla vicina Basilicata per sostenerlo, Domenico Pozzovivo e’ partito a testa bassa a poco meno di 7 km dall’arrivo, volando agile sul Colle Molella e conquistando il Gp della montagna, ma soprattutto l’8/a tappa del 95/o Giro ciclistico d’Italia. Nemmeno gli ultimi 4 km di pianura lo hanno fermato. Ne’ tantomeno ha avuto problemi a resistere quando lo spagnolo dal nome impronunciabile, Benat Elorriaga Intxausti, ha lasciato il gruppo, buttandosi invano e disperatamente al suo inseguimento.

Pozzovivo, uno scricciolo di 165 centimetri, che vola in salita ed esulta come un calciatore quando si presenta solo sul traguardo, roteando il dito indice della mano e ridendo di gusto, sembrava un ciclope, un gigantesco masso lanciato in una discesa ripidissima, non un corridore tascabile di appena 53 chili. Aveva fatto faville nell’ultimo Giro del Trentino, aperitivo della corsa rosa, scalando con invidiabile agilita’ il muro di Punta Veleno, nella 3/a tappa, e presentandosi da solo a braccia alzate sotto lo striscione del traguardo. Ieri ha vinto la sua prima tappa nella corsa che piu’ conta. Laureato in economia aziendale, appassionato di meteorologia, Pozzovivo forse non vincera’ il Giro d’Italia, solo perche’ non e’ un cronoman, ma nelle salite che contano bisognera’ fare i conti con lui. Tutte le montagne storiche devono ancora essere scalate e, se in una tappa non troppo adatta alle sue caratteristiche (perche’ con una salita breve) come quella di oggi, e’ riuscito nell’impresa di scavare un vuoto alle proprie spalle, ci si chiede: cosa riuscira’ a ottenere quando si arriva a 2 mila o addirittura a quasi 3 mila metri d’altezza (come nel caso di Passo dello Stelvio)?

L’azione dello scalatore lucano ha messo alle corde il canadese Ryder Hesjedal, che alla fine e’ comunque riuscito a conservare la maglia rosa, faticando piu’ del previsto, gettando il cuore oltre l’ostacolo. Il corridore della Garmin-Barracuda ha digrignato i denti, riuscendo a non andare fuori giri.

Salendo con il proprio passo, grazie anche all’aiuto di Stetina, Vandevelde e compagni, ha limitato i danni, conservando 9′ su Joaquin Rodriguez e 15′ sul siciliano Paolo Tiralongo, vittorioso ieri a Rocca di Cambio.

Si avvicina alla vetta della classifica il ceco Roman Kreuziger, che ieri si e’ visto in testa al gruppo sull’ultima salita, ma come un proiettile inesploso e’ rimasto in canna e non ha lasciato traccia nella storia della tappa. Chissa’, forse avrebbe pure potuto provare la gamba; l’impressione e’ che non voglia scoprirsi quando mancano ancora due settimane alla fine del Giro.
Stesso discorso per gli altri big, tutti racchiusi in una manciata di secondi, tutti apparentemente in grado di ottenere tanto, o niente. C’e’ chi gioca a nascondino, chi ogni tanto lancia segnali, chi scopre le proprie carte e fa capire di esserci. Come ha fatto oggi Pozzovivo, che ha colto l’attimo e, nonostante la scarsa profondita’ della salita, e’ partito come un treno. Resta da capire se i suoi avversari non hanno avuto la forza o non hanno semplicemente voluto rimanergli alle costole.

Le prossime salite, non certo la tappa di domani che si conclude in Ciociaria e dura soltanto 166 km, riusciranno a svelarlo.

«Mi sembra di vivere un sogno – e’ il suo poco originale commento, dopo la prima vittoria in una tappa del Giro d’Italia -. «Questo successo sembrava non arrivare mai. I due chilometri finali non finivano piu’ e io non vedevo l’ora di passare sotto lo striscione dell’ultimo chilometro, che voleva dire traguardo vicino. Sentivo che era il mio giorno e non ho fallito l’appuntamento con la vittoria.
Sapevo che sarebbero arrivati in tanti dalla Basilicata per sostenermi, avevo detto ai tifosi di sistemarsi in quel punto e proprio li’ sono scattato, a poco meno di 7 km dall’arrivo».

Chieffo, Sibilia e Cusano: «L’Irpinia meritava il Giro»

A premiare il vincitore di tappa, la maglia rosa ed altri sono stati il sindaco di Bagnoli Irpino Aniello Chieffo e gli esponenti della Giunta provinciale di Avellino dal Presidente Cosimo Sibilia all’assessore ai Lavori Pubblici Generoso Cusano che dalle prime ore del mattino era presente sull’altopiano del Laceno per monitorare il territorio e capire se tutto andasse per il verso giusto.

Felice della manifestazione il sindaco Chieffo.
«Viviamo un momento bellissimo, siamo orgogliosi di aver organizzato un’iniziativa del genere che non può che incentivare la crescita sociale, sportiva, culturale del nostro territorio. Noi ci crediamo e da qui vogliamo ripartire per sperare in un futuro migliore e fatto di tante iniziative del genere».
Entusiasta della manifestazione il Presidente della Provincia di Avellino Cosimo Sibilia.
«Siamo felici perché quella del Giro D’Italia a Laceno è stata una bellissima iniziativa culturale, sociale, sportiva. Ha puntato non solo alla manifestazione sportiva, ma anche a rilanciare da un punto di vista turistico ed economico il nostro territorio. La nostra bella Irpinia è andata sulla ribalta nazionale per tutte le sue bellezze naturali ed ambientali e per i suoi ottimi prodotti enogastronomici che sono stati degustati da tutti i nostri ospiti. Non possiamo essere orgogliosi e soddisfatti, di questa manifestazione».
Non manca il commento dell’assessore ai Lavori Pubblici della Provincia Generoso Cusano che ha voluto fortemente l’iniziativa.
«Gioia e soddisfazione per questa giornata – spiega Cusano. La Provincia di Avellino ha voluto fare un investimento e non soltanto per portare un evento sportivo sul territorio, ma anche e soprattutto per investire sul futuro e per provare a rilanciare il turismo e l’economia sul territorio. Siamo partiti da Laceno perché qui ci sono grandi prerogative e possibilità, ma non deve esserci una gelosia degli altri Comuni perché se il turismo riparte lo farà non solo per Laceno o Bagnoli Irpino, ma per tutti i paesi dell’Irpinia. Siamo certi e convinti che la nostra Provincia possa fungere da esempio anche per tutta la Campania. Noi come Ente Provincia di Avellino ci crediamo».

In effetti la giornata di ieri, a parte quelle giuste proteste per problemi ormai atavici, è stata un’ottima vetrina per le bellezze ed i prodotti dell’Irpinia. Nell’area del quartiere di tappa grande entusiasmo, per succulenti buffet di prodotti tipici locali e mostre delle prelibatezze del posto, dai funghi porcini al vino al famoso e rinomato tartufo di Bagnoli Irpino. Alla fine anche la maglia rosa ed il vincitore di tappa hanno posato con un tartufo di Bagnoli. Ed a tappa conclusa, mentre Pozzovivo e la maglia rosa erano in conferenza stampa, non potevano mancare le note della Tarantella Montemaranese che ha chiuso in bellezza una giornata che l’Irpinia non dimenticherà e che vorrà prendere come esempio per il rilancio della sua economia, del suo turismo e del suo futuro.  Ed allora ciao Giro d’Italia, ti aspettiamo nel 2013.

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14.05.2012, Il Corriere

L’urlo di Irisbus e forestali al Giro d’Italia

La disperazione dei lavoratori forestali, nella giornata di ieri, si è trasferita a Lago Laceno dove hanno messo in atto un sit-in di protesta contro la Regione Campania per il mancato pagamento degli stipendi negli ultimi dodici mesi. L’iniziativa è stata contraddistinta da un forte senso di civiltà, ma, allo stesso tempo da forti propositi nei confronti di un Ente regionale che continua a non considerare il dramma dei forestali.

I lavoratori hanno posizionato i loro striscioni e le loro bandiere a pochi metri dall’arrivo del Giro d’Italia e hanno presidiato la zona spiegando ai curiosi la loro situazione e la loro sofferenza di uomini e padri di famiglia. Tanti gli attestati di stima nei confronti degli operai che hanno esplicitato con chiarezza la rabbia e lo sdegno nei confronti della Regione ed in particolare del Governatore Stefano Caldoro. Il tutto può essere sintetizzato da uno striscione esposto che recitava: “I lavoratori forestali da 12 mesi senza stipendio. Caldoro non dimenticarti di noi”.
Come sempre al fianco dei forestali il segretario sindacale Flai Cgil, Aniello Vece che, con un cappellino firmato Giro D’Italia, ha spiegato i motivi della protesta e della presenza.
«Questo nostro gesto – ha detto Vece – è stato dettato dalla disperazione e dalla rabbia di tanti operai, padri di famiglia che non prendono stipendi da dodici mesi. Abbiamo voluto approfittare del Giro d’Italia e dell’importanza della manifestazione per far capire il nostro dramma e che siamo figli di una Campania indegna che continua a non considerare il nostro problema e le difficoltà di tanti lavoratori. Oggi il Giro d’Italia arriva a Lago Laceno, un luogo stupendo da un punto di vista ambientale. Su questo territorio – continua Vece – con passione e amore, hanno lavorato questi operai sia in passato che in questo periodo. Con senso di responsabilità, nonostante senza stipendi da molti mesi, hanno continuato il loro lavoro e non hanno abbandonato il territorio, curandolo e rispettandolo in tutti i particolari sia al Laceno che nei paesi nei quali passerà il Giro. Se oggi tutta l’Italia apprezza le bellezze naturalistiche dell’Irpinia è anche merito di questi lavoratori e della loro responsabilità. In questi territori, purtroppo, c’è la piaga degli incendi e se la situazione spesso è sotto controllo è anche grazie all’immediato intervento del servizio antincendio delle Comunità Montane. La Regione dovrebbe avere più rispetto per questi lavoratori. Un dato su tutti, sono stati stanziati 20 milioni di premialità per i dipendenti pubblici della Regione che, comunque, mensilmente prendono lo stipendio e non si calcola, minimamente, la possibilità di trovare una soluzione per i forestali. Ci deve essere più rispetto per queste persone e risolvere i loro problemi come si è fatto per altre situazioni come la Coppa America».

Per l’operaio forestale Maximilian Ferraro la situazione è diventata insostenibile. «Non se ne può più – spiega Ferraro – il nostro lavoro e la nostra opera non viene valutata e questa Regione matrigna non prova, neanche per un momento, a risolvere il nostro problema. Se oggi Lago Laceno e l’Irpinia in generale sono in ottimo stato è anche merito nostro e della nostra azione. Siamo sempre attenti alle difficoltà del territorio nonostante siamo senza stipendio da dodici mesi».

I lavoratori hanno continuano la loro protesta fino al tardo pomeriggio di ieri e non hanno intenzione di fermarsi e di arrendersi fino a quando non verranno riconosciuti i loro diritti. Da ieri tutta l’Italia conosce il dramma dei forestali della Campania e la Regione non può più far finta di niente, ma dovrebbe provare a trovare una soluzione per rispettare la dignità umana e professionale dei lavoratori delle Comunità Montane.

Quella di ieri non è stata solo la protesta dei forestali. Anche l’altra grande vertenza irpina, quella della Irisbus, è stata protagonista. I lavoratori dello stabilimento di Flumeri hanno provato a bloccare il Giro d’Italia nei pressi di Dentecane. Ancora una volta la vertenza dei lavoratori della Valle dell’Ufita sugli schermi della tv nazionale. Infatti, la protesta è andata in diretta televisiva e il telecronista Francesco Pancani ha ripercorso il dramma dei lavoratori ed ha parlato del loro problema mettendo in luce anche la grande dignità e la civiltà della protesta. Ancora una volta una forte contraddizione: una provincia bellissima come quella irpinia che va agli onori della cronaca per le sue bellezze naturali ed ambientali, ma viene messa in cattiva luce dalle tante vertenze che soffre e che non riesce a risolvere.

Il Presidente della provincia, Cosimo Sibilia sulla questione dei lavoratori: «Siamo vicini sia alla problematica dei forestali che a quella dei lavoratori Irisbus. Per i primi, come Provincia di Avellino, abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità ma a questo punto la questione resta regionale. Per quanto riguarda la Irisbus penso che quando si protesta in modo civile e si porta a livello nazionale una questione di questa delicatezza non c’è nessun problema. Era opportuno farlo perché la nazione deve capire la questione».

Gli fa eco l’Assessore ai Lavori Pubblici Generoso Cusano: «Sia i forestali che i lavoratori dell’Irisbus hanno fatto bene, secondo il mio punto di vista a mettere in campo proteste civili e democratiche perché hanno portato alla ribalta nazionale due vertenze che devono essere discusse a Napoli ed a Roma. A questo punto solo chi è sordo non capisce il dramma di queste persone e resta fermo».

IL GIRO E LE FERROVIE DIMENTICATE

Al Giro presente anche l’associazione In_Loco_Motivi per ricordare con uno struscione la lotta per la ferrovia dimenticata. «Domenica 13 maggio il giro ciclistico d’Italia è arrivato in Irpinia. Una tappa che ha unito idealmente due località che hanno subito la soppressione di altrettante linee ferroviarie di montagna, la Sulmona-Carpinone e l’ Avellino-Rocchetta. Lo abbiamo ricordato presso la stazione ferrovia di Bagnoli Irpino a quelli che possono farle riaprire ma ancor di piu’ ai tanti che preferiscono tacere» dice il presidente Pietro Mitrione.

                                                                                                       

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