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Quando un poveraccio

05.05.2012, Versi di Ferdinando prof. Rogata (dalla raccolta di poesie “Eroi del mio tempo”)

Quando un poveraccio

Quando un poveraccio
giunge in parlamento
subito la piovra
si mette in movimento.

Lo mettono seduto
sopra una poltrona.
Gli inviano sorrisi,
gli fanno complimenti,
lo adocchiano festosi,
lo guardano contenti!
Gli dicono che il popolo
davvero ha avuto gusto,
ha messo l’uomo adatto
proprio al posto giusto.

Gli augurano buon lavoro,
sanno ch’è solidale,
ormai non ci son storie,
si vede che è leale
e poi, in confidenza,
come se fosse niente,
gli chiedono qualcosa
circa la tangente.

Se il poveraccio suda
e nega o non sa niente,
lo guardano in cagnesco
come se fosse Giuda,
concludono che il popolo
stavolta s’è sbagliato
e quindi è proprio giusto
che il pazzo va isolato.

                                                                                                       

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